Per una storia della Contrattazione Collettiva in Italia/289 – Il primo accordo aziendale in McDonald’s Italia: campo di applicazione e principali contenuti

Interventi ADAPT, Relazioni industriali

| di Diletta Porcheddu

Bollettino ADAPT 3 novembre 2025, n. 38

Parti firmatarie e contesto

Il 20 ottobre 2025, i rappresentanti aziendali di McDonald’s Italia e le OO.SS. nazionali Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltucs, hanno siglato un accordo aziendale applicabile ai circa 3600 dipendenti diretti dell’azienda all’interno del territorio nazionale.

La portata effettiva dell’accordo, però, è potenzialmente molto più ampia. L’azienda, infatti, si impegna a promuovere la conoscenza dell’accordo nei confronti di tutti i suoi licenziatari, i quali potranno sottoscrivere l’accordo per adesione. I lavoratori a cui potrà potenzialmente essere applicato il nuovo accordo – in quanto dipendenti dei più di 700 esercizi commerciali in franchising che utilizzano il marchio McDonald’s in Italia – sono dunque più di 30mila.

Si tratta del primo accordo aziendale stipulato da McDonald’s Italia nella sua quarantennale attività all’interno del nostro paese: il primo ristorante fu infatti aperto a Roma nel 1986.

L’accordo è frutto di una trattativa iniziata nel settembre 2023, con la presentazione della piattaforma sindacale, e non priva di episodi significativi, come scioperi sia a livello nazionale che territoriale, e anche un presidio presso la convention annuale organizzata dall’azienda, svoltosi il 7 maggio 2025.

L’azienda applica il CCNL Pubblici Esercizi (Codice CNEL: H05Y), da ultimo rinnovato il 5 giugno del 2024 (per una panoramica dei contenuti del rinnovo, si veda A. Chiriatti, Il rinnovo del CCNL pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale e turismo: un “segnale” per il settore, Bollettino ADAPT 24 giugno 2024 n. 25)

Temi trattati / punti qualificanti / elementi originali o di novità

Un primo elemento da segnalare riguarda il campo di applicazione dell’accordo. Le parti sottoscrittrici, infatti, dimostrano significativa attenzione nei confronti dei dipendenti delle ditte appaltatrici di McDonald’s Italia: l’Azienda si impegna esplicitamente a vigilare sull’applicazione, da parte di tali ditte, dei contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle associazioni sindacali comparativamente e maggiormente rappresentative sul piano nazionale, in ottemperanza all’art. 29, D.lgs. 276/2003.

L’accordo interviene altresì sulla materia delle relazioni sindacali, prescrivendo incontri a cadenza semestrale a livello nazionale e locale per lo scambio di informazioni relativamente all’andamento aziendale.

Per quanto riguarda le assemblee sindacali, qualora le stesse siano organizzate tra le 9.30 e le 11.00 e tra le 16.00 e le 17.30, l’Azienda si impegna a riconoscere ai lavoratori che vi partecipino in presenza (anche se le stesse si svolgono al di fuori del loro turno di lavoro) la normale retribuzione oraria (seppur nei limiti di 4 ore annue).

L’accordo tratta poi anche la tematica dell’organizzazione del lavoro. Ai sensi dell’accordo, la programmazione dell’orario di lavoro sarà distribuita su 5 o 6 giorni alla settimana, privilegiando il turno unico. La programmazione dei turni di lavoro dovrà avvenire di norma ogni 3 settimane, e le richieste di cambio turno avanzate dal singolo lavoratore saranno accolte ove compatibili con le esigenze organizzative del ristorante.

Per quanto riguarda le tipologie contrattuali in uso nell’azienda, viene esplicitato l’impegno ad assumere i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, anche in apprendistato.

Sono introdotte specifiche disposizioni a favore dei lavoratori a tempo parziale.

In primo luogo, l’indennità connessa alla sottoscrizione della clausola elastica è elevata a 140 euro (rispetto ai 120 previsti dall’art. 83 del CCNL). Inoltre, i dipendenti part-time che svolgano sistematicamente ore aggiuntive rispetto a quelle previste dal proprio contratto potranno fare richiesta di consolidamento del maggior orario di lavoro, la qualeverrà accordata qualora si verifichi la ricorrenza, la non episodicità e l’intensità settimanale del ricorso al lavoro supplementare nell’arco dei 24 mesi precedenti.

L’Azienda si impegna inoltre ad accogliere le richieste individuali di trasformazione temporanea (fino a 6 mesi) del contratto di lavoro da full-time a part-time avanzate dalle lavoratrici in maternità al termine dei congedi previsti dalla legge.

Data l’ampia presenza di studenti lavoratori nell’organico di McDonald’s Italia, viene prevista a loro favore la possibilità di fruire di un permesso continuativo non retribuito per tirocinio formativo, della durata massima di un mese. Inoltre, i lavoratori studenti potranno fruire di una giornata di permesso il giorno antecedente eventuali esami universitari, attingendo dal proprio monte ore di permessi ROL.

Per quanto concerne la conciliazione vita-lavoro, l’Azienda riconosce al lavoratore la possibilità di richiedere un permesso non retribuito della durata massima di un mese, da fruire in modo continuativo, al fine di favorire le esigenze di cura di familiari disabili o affetti da patologie certificate.

I lavoratori genitori possono poi beneficiare di un’integrazione del trattamento economico nei periodi di congedo parentale retribuiti al 30% (portandolo al 50% per 3 mesi). Al padre lavoratore è riconosciuto un giorno aggiuntivo di congedo retribuito rispetto ai 10 giorni stabiliti dalla legge.

L’Azienda riconosce ai lavoratori il diritto ad usufruire di permessi retribuiti (fino a 10 giorni) per l’inserimento dei figli all’asilo nido e alla scuola materna, attingendoal monte ore individuale di ROL e di ex-festività. Nel caso in cui i predetti permessi fossero esauriti, saranno riconosciuti fino a 10 giorni di permesso non retribuito per la medesima finalità.

Infine, viene prevista l’attivazione della banca delle ore solidale per un massimo di 30 giorni per ciascuna istanza, con possibilità di rinnovo. L’Azienda contribuisce alla banca ore solidale con un’integrazione pari al 10% del monte ore ceduto dai lavoratori entro il limite corrispondente al valore lordo di 500 euro.

Specifica attenzione viene dedicata inoltre alla salute e la sicurezza dei dipendenti McDonald’s Italia.

Innanzitutto, l’Azienda si impegna ad estendere di 30 giorni rispetto ai limiti previsti dal CCNL il periodo di aspettativa che il lavoratore affetto da patologie oncologiche o ingravescenti, o assunto ai sensi della legge n. 68/1999, può richiedere al termine del periodo di comporto.

Al fine di tutelare l’incolumità personale delle lavoratrici e dei lavoratori, l’Azienda si impegna poi a introdurre il c.d. “Bottone d’Emergenza” – ossia, un pulsante di emergenza collegato alle Forze dell’Ordine – in tutti i punti vendita McDonald’s.

Le pari opportunità e il contrasto alle molestie sul posto di lavoro rappresentano poi un tema particolarmente sentito da parte delle parti sottoscrittrici dell’accordo, che si pongono dunque in linea con le numerose nuove disposizioni in materia inserite nel CCNL Pubblici Esercizi con il rinnovo del giugno 2025.

Oltre a ribadire l’impegno di McDonald’s Italia al rispetto di principi quali la parità di genere, contrasto alle discriminazioni, sostegno alle pari opportunità e promozione di un ambiente di lavoro inclusivo, l’accordo prevede diverse misure concrete per realizzare tali principi.

In primo luogo, l’azienda si impegna ad inserire nel documento di valutazione dei rischi (DVR) la valutazione del rischio connesso alle molestie sul posto di lavoro e a garantire formazione adeguata a tutti lavoratori. Secondariamente, sono disposte varie previsioni a tutela delle vittime di violenza di genere, quali ad esempio il ricollocamento della lavoratrice o del lavoratore vittima di violenza di genere accertata in altri ristoranti presenti sul territorio nazionale, corredato da un contributo economico fino a 3000 euro per le spese di trasferimento.

In ultimo, le Parti si impegnano a concordare l’attivazione, tramite intese a livello nazionale, di progetti e percorsi di formazione, finanziati sia con le risorse dei fondi interprofessionali che mediante specifici stanziamenti pubblici (ad esempio, del Fondo Nuove Competenze).

Incidenza sul trattamento retributivo e sulle misure di welfare

Nonostante questo rappresentasse un punto fondamentale della piattaforma sindacale, l’accordo non riconosce un premio di risultato a favore dei dipendenti di McDonald’s Italia. L’unica disposizione in materia di retribuzione premiale è rappresentata dall’impegno, da parte dell’azienda, a discutere l’introduzione di tale misura, secondo i criteri indicati dal CCNL di settore, in sede di rinnovo dell’accordo aziendale.

Deve essere considerato, tuttavia, come il nuovo articolo 13, comma 10 del CCNL Pubblici Esercizi prescriva la corresponsione di un importo aggiuntivo ai lavoratori dipendenti di aziende che non definiscano un accordo sul premio di risultato entro il 31 ottobre 2026, nonostante la presentazione di una piattaforma sindacale al riguardo. In alternativa, il comma 11 del medesimo articolo impone alle aziende di destinare la somma di 140 euro a strumenti di welfare, da riproporzionarsi per il personale a tempo parziale.

I sottoscrittori dell’accordo McDonald’s Italia esercitano la seconda opzione, apportando modifiche in senso migliorativo. Per il triennio 2026-2028, infatti, viene riconosciuto un buono spesa annuale di 150 euro a favore di ciascun lavoratore con almeno sei mesi di anzianità di servizio in ciascuna annualità (part-time al 50%).

Sono inoltre riconosciute ipotesi aggiuntive – rispetto a quelle già previste dalla legge e dal CCNL applicato – per quanto concerne l’anticipo del TFR. Si prevede anche una riduzione dell’anzianità di servizio minima al fine di accedervi (da 8 a 5 anni).

In ultimo, si segnala come, a decorrere dal gennaio 2026, la Società cesserà l’effettuazione della trattenuta della quota pasto prevista dall’allegato C “Vitto” del CCNL Pubblici Esercizi.

Valutazione d’insieme

La stipulazione dell’accordo McDonald’s marca indubbiamente un momento significativo nella storia delle relazioni industriali in Italia. L’ottenimento, da parte dei lavoratori dell’azienda, del primo accordo integrativo di una multinazionale del fast-food attiva in Italia dal 1986, rappresenta una conquista sindacale di massimo rilievo.

Deve essere segnalato che buona parte delle richieste dei lavoratori McDonald’s hanno acquisito particolare forza rivendicativa anche grazie al rinnovo del CCNL di settore. Le nuove previsioni a livello nazionale in materia di contrattazione di secondo livello, infatti, hanno indubbiamente contribuito al riconoscimento dei nuovi elementi in materia economica individuati nel contratto aziendale (si vedano, ad esempio, l’erogazione del credito welfare, e l’impegno verso la stipulazione di un accordo sul premio di risultato). Medesima rilevazione può essere compiuta riguardo alle previsioni in materia di tutela delle vittime di violenza di genere.

Al fine di comprendere l’effettiva portata dell’accordo, resta tuttavia da verificare l’effettiva adesione allo stesso da parte dei licenziatari McDonald’s, i quali impiegano la grande maggioranza dei lavoratori che contribuiscono al successo dell’azienda nel nostro paese. Nonostante le richieste avanzate dalle federazioni sindacali in sede di trattativa, infatti, questi ultimi restano ad oggi virtualmente “scoperti” dalle previsioni contenute all’interno del nuovo contratto aziendale.

Diletta Porcheddu

ADAPT Senior Fellow

XDPorcheddu

 La presente analisi si inserisce nei lavori della Scuola di alta formazione di ADAPT per la elaborazione del

Rapporto sulla contrattazione collettiva in Italia.

Per informazioni sul rapporto – e anche per l’invio di casistiche e accordi da commentare –

potete contattare il coordinatore scientifico del rapporto al seguente indirizzo: tiraboschi@unimore.it