Bollettino ADAPT 24 febbraio 2025, n. 8
Lo scorso 20 febbraio il Ministro Calderone ha avuto modo di rispondere, in Senato, ad unโinterrogazione avente come oggetto lโapprendistato. Il Ministro ne ha approfittato non solo per fare il punto sulle novitร recentemente introdotte dal c.d. collegato lavoro ma anche per condividere alcune linee di indirizzo politico che sembrano destinate a impattare in modo significativo sul futuro dellโistituto. Si tratta di un dato di cronaca da non sottovalutare anche per non sprecare l’ennesima occasione, con interventi di mera cosmesi come accaduto in passato, su un istituto cruciale per l’occupazione giovanile ma anche per il soddisfacimento dei fabbisogni professionali delle imprese e la produttivitร del lavoro.
Lโinterrogazione, firmata da Gelmini e Biancofiore (entrambe appartenenti al gruppo Civici d’Italia-UDC-Noi Moderati-MAIE-Centro Popolare), prende le mosse dai dati forniti dal rapporto Inapp-Inps dedicato allโapprendistato pubblicato a novembre 2024. Le parlamentari ne sintetizzano i risultati evidenziando la crescita dellโapprendistato, anche duale, fornendo quindi un giudizio complessivamente positivo sullo โstato di saluteโ dellโapprendistato italiano (per un approfondimento si rimanda a M. Colombo, G. Impellizzieri, M. Tiraboschi, Dove va lโapprendistato? Osservazioni e proposte a partire dellโultimo rapporto Inapp-Inps, in Bollettino ADAPT 25 novembre 2024, n. 42).
Le interroganti ricordano poi, quale elemento critico, lโeterogeneitร della diffusione dellโapprendistato (soprattutto duale) tra le regioni italiane, facendo precedere questo dato dagli scarsi risultati del secondo ciclo dellโindagine PIAAC-OCSE sulle competenze degli adulti, dai quali emerge ยซuna notevole distanza da colmare per raggiungere i risultati medi OCSEยป. Cosa cโentra questโultimo dato con lโapprendistato? Lo si capisce arrivando alle domande: le parlamentari chiedono al Ministro come il suo dicastero intende intervenire per promuovere la diffusione dellโapprendistato, soprattutto di primo e terzo livello; per superare i divari territoriali ricordati, soprattutto con riferimento alla scarsa diffusione dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) al sud; per garantire il sostegno finanziario del processo di innovazione dellโofferta formativa regionale (e con particolare riferimento, ancora una volta, alla IeFP); e infine come intende estendere il ricorso allโapprendistato (duale) anche agli adulti.
Il Ministro Calderone nella sua risposta ricorda una delle novitร introdotte dal c.d. Collegato Lavoro, e cioรจ ยซl’estensione dell’utilizzo delle risorse, pari a 15 milioni di euro annui a partire dal 2024 a tutte le tipologie di apprendistato destinato originariamente al solo apprendistato professionalizzanteยป. Novitร che, come abbiamo giร avuto modo di sottolineare, รจ sicuramente positiva, ma insufficiente laddove โ come pure era giร stato evidenziato da diversi soggetti durante la fase di audizioni โ tali risorse non vengano adeguatamente aumentate. Importanti stanziamenti sono stati comunque resi possibili dal PNRR (Missione 5, componente 1, missione 1.4), come ricorda il Ministro, a favore del c.d. sistema duale: da non confondere con lโapprendistato duale (di primo e terzo livello), tale espressione si riferisce ad un piano โ avviato nel 2015 โ di potenziamento dellโofferta IeFP (e poi allargato fino a ricomprendere anche gli IFTS), nellโambito della quale finanziare anche โ ma non esclusivamente โ percorsi in apprendistato. Gli stanziamenti PNRR a cui fa il riferimento il Ministro non riguardano quindi esclusivamente lโapprendistato di primo livello, ma sono coerenti con i quesiti posti dalle parlamentari, dedicati in particolare alla IeFP. Rimane quindi aperta almeno la domanda su come sostenere adeguatamente, nei prossimi anni, le tipologie di apprendistato ancora oggi meno diffuse: quella di alta formazione e ricerca ma anche lโapprendistato di primo livello svolto in ambito scolastico, stante lโinsufficienza del semplice allargamento della platea di tipologie di apprendistati finanziabili con le risorse prima dedicate al solo offerta formativa pubblica nellโambito dellโapprendistato professionalizzante. A proposito di questโultima, i 15 milioni ricordati dal Ministro erano 100 nel 2013.
A partire dallโosservazione delle parlamentari interroganti riguardante le competenze degli adulti, appare ormai non piรน rinviabile una serie riflessione sui contenuti e sulle modalitร di erogazione dellโofferta pubblica di formazione di base e trasversale: ad oggi essa viene gestita dalle regioni facendo riferimento allโaccordo in Conferenza Stato-Regioni del 20 febbraio 2014: un documento che andrebbe aggiornato e rivisto, anche per superare alcune rigiditร e limiti del monte ore erogabile, fornendo una formazione in linea con i fabbisogni attuali.
ร poi importante qui richiamare unโaltra novitร introdotta allโart. 18 del c.d. Collegato Lavoro, lโapprendistato โdi filieraโ: la possibilitร cioรจ di trasformare un contratto di apprendistato di primo livello in uno di terzo livello, al termine del primo percorso formativo. Unโinnovazione particolare utile soprattutto per creare sinergie con la sperimentazione, promossa dal Ministero dellโIstruzione e del Merito, riguardante la filiera formativa tecnologico-professionale (il c.d. 4+2): proprio questa tipologia di apprendistato, se adeguatamente supportata, potrebbe portare alla diffusione di questo istituto anche nellโambito dellโistruzione tecnica e professionale, dove ancora oggi fatica ad affermarsi.
Il Ministro Calderone annuncia poi unโimportante novitร : in alcune interlocuzioni attive con le regioni si sta infatti ragionando in merito allโopportunitร di ยซsuperare il limite anagrafico dell’apprendistatoยป. Lโobiettivo รจ quello di ยซdotare tutti i lavoratori degli strumenti necessari per essere competitivi sul mercato del lavoroยป. Seppur non esplicitato nella risposta, il rimando va principalmente allโapprendistato di primo e terzo livello, stante la possibilitร giร oggi operativa di assumere con contratto di apprendistato di secondo livello lavoratori beneficiari di indennitร di mobilitร , di un trattamento di disoccupazione, del trattamento straordinario di integrazione salariale, senza limiti di etร . La proposta รจ quindi particolarmente innovativa ed interessante: deve perรฒ essere introdotta con cura, per evitare pericolose eterogenesi dei fini. Giร oggi ad esempio in Inghilterra, dove i limiti di etร per attivare apprendistati sono stati progressivamente rimossi, si assiste ad un declino degli apprendisti dedicati ai piรน giovani e spesso cruciali per garantire loro un adeguato inserimento nel mondo del lavoro, a favore di apprendistati per adulti e per lโottenimento di piรน elevate qualificazioni. Il legislatore, ma poi anche le regioni e le parti sociali, dovranno quindi prevedere adeguati sistemi di bilanciamento (ad esempio con riferimento alla retribuzione, ma anche alle modalitร di fruizione della formazione) per distinguere e non genericamente sovrapporre percorsi di formazione e ingresso nel mercato del lavoro per i piรน giovani e percorsi di riqualificazione e reinserimento per gli adulti.
Da segnalare poi la conclusione della risposta, laddove il Ministro dichiara che ยซstiamo pensando alla nuova figura di qualificazione professionale di tecnologo aziendale per i profili di ricerca e sviluppo delle impreseยป. La proposta รจ, anche in questo caso, meritevole e interessante: dubbi nascono dal constatare che giร oggi รจ operativo, seppur con numeri estremamente limitati, lโapprendistato per lo svolgimento di attivitร di ricerca, unโarticolazione originale dellโapprendistato di terzo livello. Un istituto caratterizzato da grandi potenzialitร ancora oggi inespresse e che meriterebbe maggiore attenzione.
In conclusione, lโinterrogazione e la relativa risposta del Ministro contengono informazioni interessanti per comprendere le possibili novitร in arrivo con riferimento al contratto di apprendistato. Potenziare il sistema duale (che non coincide tout court con lโapprendistato di primo livello), ed eliminare i limiti di etร non sembrano perรฒ essere proposte sufficienti per superare le numerose criticitร che ancora oggi caratterizzano lโapprendistato, ben piรน ampie dei soli temi oggetto dellโinterrogazione parlamentare.ย Quasi il 98% degli apprendistati italiani รจ di tipo professionalizzante, una tipologia caratterizzata da una scarsa componente formativa e la cui offerta formativa pubblica dovrebbe oggi essere ripensata. Sul punto, un attore fondamentale, ancor piรน del legislatore nazionale o regionale, sono le relazioni industriali, chiamate a definire i profili formativi e le qualificazioni ottenibili proprio grazie allโapprendistato professionalizzante. Con riferimento allโapprendistato duale, invece, limiti permangono nel dialogo con il sistema universitario e con quello scolastico: anche in questo caso, sarebbe opportuno immaginare ed implementare strategia per favorire il ricorso a queste tipologie di apprendistato, anche in quei territori dove lโofferta di IeFP non รจ cosรฌ radicata. Infine, le interessanti novitร introdotte โ e in particolar modo lโapprendistato senza limiti di etร โ richiedono come giร ricordato un attento lavoro di progettazione da parte di tutti i soggetti coinvolti nella regolazione di questo istituto, al fine di evitare di snaturarne lโoriginaria finalitร , ancora oggi da riscoprire: promuovere non solo la formazione e lโoccupazione dei giovani, ma piรน in profonditร contribuire alla costruzione di un โsistemaโ di costruzione dinamica dellโincontro tra domanda e offerta di lavoro.
Matteo Colombo
Direttore Fondazione ADAPT
ADAPT Senior Fellow