La risposta del Veneto del Jobs Act: l’aumento delle stabilizzazioni erode il precariato

I dati di Veneto Lavoro su dati Silv mostrano una ripresa occupazionale. Nel corso del 2015 le assunzioni nella Regione Veneto sono incrementate del 13% (pari a 27.565 unità), rispetto all’anno precedente, complice l’introduzione delle tutele crescenti e soprattutto della decontribuzione fiscale sulle nuove assunzioni stabili che sembra abbia spinto finalmente i datori di lavoro ad utilizzare il tempo indeterminato.

I contratti a tempo determinato continuano tuttavia ad essere una delle principali tipologie ancora utilizzate dalle aziende, sia per  la liberalizzazione delle proroghe che per l’ancora incerta ripresa economica in tutti i settori di attività.

Nonostante siano aumentate le cessazioni, il saldo delle posizioni lavorative risulta particolarmente virtuoso per le provincie di Verona, Treviso e Vicenza, con  63.200 posizioni di lavoro in più.

Ad un restringimento del lavoro a chiamata (- 2.465) è corrisposto una crescita dell’utilizzo dei voucher. Nel territorio regionale sono stai acquistati in misura pari a 15.161.243 unità, e rappresentano il 13% di quelli utilizzati a livello nazionale, interessando in modo trasversale tutti i settori produttivi.

 

Aumentano le stabilizzazioni. Il dato maggiormente interessate riguarda la stabilizzazione del precariato, che ha visto un incremento delle trasformazioni sia per quanto attiene il tempo determinato che l’apprendistato. Le trasformazioni a tempo indeterminato nell’ultimo trimestre del 2015 sono quasi triplicate rispetto ai precedenti dello stesso anno, a dimostrazione che c’è stata una corsa agli incentivi finalizzata alla conversione di rapporti già in essere, a seguito della preannunciata notevole riduzione dello sgravio sulle assunzioni a tempo indeterminato.

Nonostante non ci sia ancora un’inversione di tendenza per le attivazioni del contratto di apprendistato, il consolidamento dei rapporti il cui periodo formativo giunge al termine sono aumentate rispetto all’anno precedente del  35%. Tali dati sono il sintomo non solo che il prolungamento delle agevolazioni a seguito della conferma in servizio costituiscono un incentivo maggiore di quelli contenuti nella legge di stabilità per il datore di lavoro, ma che la possibilità di formare on the job e in affiancamento gli apprendisti rappresenta un vero e proprio investimento in capitale umano da parte delle aziende.

Anche gli stage hanno subito un incremento,  grazie al progetto Youth Guarantee di derivazione europea, il cui intento era di garantire un’offerta qualitativamente valida di lavoro o formazione per migliorare la propria occupabilità.

 

2014 2015 2016
I°  trim. II° trim. III° trim. IV° trim. I°  trim. II° trim. III° trim. IV° trim. I°  trim.
ASSUNZIONI 167.125 190.340 168.970 145.290 189.960 206.370 184.960 174.480 165.875
Variazioni % -73 % 14% -11 % -14 % 31% 9% -10% -6% -5%
CESSAZIONI 131.000 163.275 178.775 209.470 144.375 172.050 189.810 210.510 125.500
Variazioni % -32% 25% 9% 17% -31% 19% 10% 11% -40%
TRASFORMAZIONI
di cui APPRENDISTATO 2.295 1.940 2.125 2.155 2.800 2.560 3.045 3.055 3.790
Variazioni % 13% -15% 10% 1% 30% -9% 19% 1% 24%
di cui A TEMPO INDETERMINATO 7.370 7.265 7.540 7.190 8.720 9.310 9.450 26.500 4.280
Variazioni % -25% -1% 4% -5% 21 % 7% 2% 180 % -84%
LAVORATORI A CHIAMATA 7.420 9.540 6.510 6.595 6.530 8.590 6.585 5.900 5.925
Variazioni % -3% 29% -32% 1 % -1% 32% -23% -10% 1%
STAGE 7.100 9.215 7.240 7.845 8.450 9.685 8.780 8.735 9.115
Variazioni % -12% 30% -21% 8% 8% 15% -9% -1% 4%

*dati provvisori aggiornati al 1° trimestre 2016.

 

L’anno appena trascorso è stato positivo per la nostra Regione che ha visto a livello macro una riduzione della disoccupazione soprattutto tra i giovani, che maggiormente erano stati colpiti dalla negativa congiuntura economica. Sebbene ad una diminuzione dell’incentivo per le assunzioni nel 2016 ne sia derivata una compressione delle attivazioni dei contratti a tempo indeterminato (-13%), bisogna senz’altro riconoscere che essi hanno contribuito a dare un nuovo slancio all’economia veneta.

I dati, seppur parziali mostrano che, ha preso avvio una fase di rilancio per l’occupazione in tutto il territorio, in un contesto favorevole anche grazie alle politiche attive che da sempre contraddistinguono della Regione Veneto.

 

 

 

Monica Zanotto

Scuola internazionale di dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro

ADAPT, Università degli Studi di Bergamo

@MonicaZanotto_

 

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