Il mio canto libero – Manovra di bilancio: decisive le riforme strutturali per la crescita con occupazione

Bollettino ADAPT 30 ottobre 2023, n. 37
 

La manovra di bilancio ha due fondamentali caratteristiche, in parte ereditate. Sostiene le fasce basse di reddito da lavoro e da pensione, rispetta i parametri della stabilità. L’eredità riguarda soprattutto la conferma del taglio del cuneo fiscale realizzato dal governo precedente nel contesto di un troppo lungo “whatever it takes” nelle crisi globali che si sono succedute. La crescita è però la risposta inesorabile alla stabilità e alla coesione sociale. Questa viene affidata dal Governo alla delega tributaria, alla effettività della spesa pubblica sostenuta dai fondi europei, alle riforme strutturali.

 

L’economia italiana si è confermata “resiliente” di fronte alle grandi tensioni di questo tempo anche se la sua vitale componente manifatturiera soffre per la caduta della domanda dei principali mercati di esportazione e la sua componente terziaria è il vero fattore di ritardo.

In questo quadro sarebbero ora auspicabili alcuni grandi progetti nazionali in aggiunta alla riforma del nostro modello di prelievo fiscale.

 

Il primo dovrebbe riguardare lo Stato, riprendendo la scelta della sua “aziendalizzazione”, secondo l’intuizione del 1993, nel momento in cui appaiono disponibili le leve allora indicate, ovvero la rivoluzione digitale e la contabilità economica patrimoniale.

 

Il secondo dovrebbe cambiare il nostro sistema giudiziario, fonte di straordinarie incertezze nella dimensione civile, penale e amministrativa.

 

Il terzo dovrebbe coinvolgere i corpi sociali e, attraverso una decisiva interruzione della progressività del prelievo sul reddito dei lavoratori, determinare il decentramento della contrattazione collettiva lasciando al contratto nazionale il finanziamento dei grandi fondi di welfare complementare. Il lavoro rimane una priorità ineludibile nel Paese che, anche nelle fasi migliori, rimane con i tassi di occupazione peggiori in Europa come se una maledizione ne imbrigliasse la crescita. In realtà, non si tratta di ragioni esoteriche ma di una regolazione vecchia e ideologica da leggi e da contratti. E qui occorre il coraggio di ascoltare chi per tempo comprese la necessità di andare oltre la separazione rigida tra subordinazione e autonomia e di favorire, in prossimità, la reciproca adattività delle parti del contratto di lavoro.

 

Maurizio Sacconi
Chairman ADAPT Steering Committee
@MaurizioSacconi

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