Garanzia Giovani: il finanziamento ai servizi per il lavoro delle province previsto dalla legge n. 190/2014

Garanzia Giovani era stata impostata, dalle istituzioni europee, come dispositivo per rafforzare i servizi pubblici per il lavoro, in modo che orientassero e specializzassero le loro attivitร  per garantire ai giovani che non studiano, non lavorano e non cercano attivamente lavoro, opportunitร  di ingresso nel mercato e di avvicinamento alle imprese.

 

In Italia, il dispositivo ha rispettato il fine indicato, ma Garanzia Giovani non ha per nulla puntato sul rafforzamento dei servizi pubblici per il lavoro. Dunque, del miliardo e mezzo a disposizione per realizzare le attivitร  praticamente nemmeno un centesimo รจ destinato a rafforzare i servizi pubblici.

 

La gran parte del finanziamento รจ destinata a pagare al posto delle imprese lโ€™indennitร  per i tirocini, con la conseguenza di โ€œdrogareโ€ lโ€™istituto, pochi anni dopo aver imposto per legge alle imprese lโ€™onerositร  a loro carico dei tirocini. Altra parte consistente remunera le attivitร  di formazione dei giovani. Ancora, molte risorse sono destinate al bonus occupazionale spettante alle imprese che assumano i giovani per almeno 6 mesi, con una modulazione crescente al crescere della difficoltร  dellโ€™inserimento lavorativo e della stabilitร  del contratto. Unโ€™ultima tranche molto sostanziosa remunera lโ€™attivitร  dei soggetti che effettuano la mediazione per tirocini ed inserimenti aziendali, con premi โ€œa risultatoโ€ destinati alle agenzie private autorizzate o accreditate a svolgere i servizi per il lavoro.

 

รˆ ormai acquisito il dato che il dispositivo non ha fin qui funzionato. Il meccanismo di aggancio tra opportunitร  lavorative, di tirocinio e formative e la volontร  del giovane di partecipare รจ tale da far disperdere lโ€™incontro domanda/offerta tra mille rivoli, di varia natura.

In questo conclamato fallimento del sistema, come si nota, lo Stato ha di fatto disinvestito sui propri apparati, i centri per lโ€™impiego, scegliendo di finanziare i privati. รˆ come se unโ€™agenzia di somministrazione avesse ottenuto ingenti finanziamenti europei per la propria attivitร , ma li destinasse tutti ai suoi concorrenti.

 

Il bel risultato รจ non solo lโ€™inefficacia di Garanzia Giovani, ma il venire a mancare di unโ€™opportunitร  di finanziare i servizi del lavoro, in attesa dellโ€™araba fenice dellโ€™Agenzia nazionale per lโ€™occupazione.

 

Ha prevalso, evidentemente, la furia abolizionista (per finta) delle province, costrette a versare allo Stato nel 2015 qualcosa come 1,580 miliardi per effetto del d.l. n. 66/2014 e della legge n. 190/2014 e impossibilitate a sostenere la spesa (circa 500 milioni, di cui circa 300 per personale) destinata ai servizi per il lavoro.

 

Lo Stato ha preso dalle province ingentissime risorse, che si triplicheranno da qui al 2017. E, proprio per i servizi per il lavoro, a conferma della depredazione, pensa di rimediare, ora, con lโ€™erogazione alle province, tramite le regioni, di 60 milioni, tratti dallโ€™anticipazione del fondo di gestione dei finanziamenti europei.

 

Una goccia nel mare del fabbisogno, che rivela lโ€™operazione contraddittoria posta in essere: quello stesso Stato che ha negato ai servizi per il lavoro risorse per potenziarli nellโ€™ambito della Garanzia Giovani e che priva le province della possibilitร  di gestire i servizi, eroga una specie di elemosina. Che le regioni, chiamate a gestirla, avranno cura, probabilmente, di evitarla con cautela.

 

Infatti, questa anticipazione di 60 milioni, prevista dallโ€™articolo 1, comma 429, della legge n. 190/2014 รจ finalizzata, nella sostanza, a pagare gli stipendi degli addetti ai servizi per il lavoro, sgravando un poโ€™ (ma troppo poco) la spesa corrente delle province. Perรฒ, le regioni debbono agganciare la richiesta dellโ€™anticipazione da rivolgere al Ministero del lavoro a progetti operativi a valere sul fondo sociale europeo, perchรฉ altrimenti non sarebbe assolutamente rendicontabile la spesa.

Garanzia Giovani sarebbe stato un progetto operativo ideale, a questo scopo. Ma, come visto sopra, nella gran parte delle regioni sarร  inutilizzabile, in quanto alcune, come il Veneto, alle province non hanno destinato nulla, in altre il potenziamento dei servizi per il lavoro pubblici di fatto รจ solo sulla carta.

 

La conclusione รจ che il Parlamento รจ perfettamente consapevole dellโ€™insostenibilitร  della spesa per i servizi per il lavoro, cagionata dal prelievo forzoso imposto alle province. Ma, i 60 milioni previsti allo scopo sono solo un pannicello caldo, che nemmeno potrร  essere utilizzato completamente da tutte le regioni a causa delle difficoltร  a rendicontare. Mentre Garanzia Giovani continua a languire.

 

Luigi Oliveri

Dirigente Coordinatore Area Servizi alla Persona e alla Comunitร 

Provincia di Verona

@Rilievoaiace

 

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