Le principali fonti del mercato del lavoro

Il presente contributo offre una breve panoramica dei principali strumenti per studiare il mercato del lavoro: indagine Forze Lavoro Istat, Comunicazioni Obbligatorie del Ministero, Osservatorio del precariato Inps, Indagini Excelsior o Isfol.

Rappresentano una quantità enorme di informazione volte conoscere le principali dinamiche occupazionali, monitorare l’applicazione di alcune riforme e comprendere verso quale direzione il mondo produttivo sta andando.

 

Andiamo con ordine, per studiare la dinamicità del mercato del lavoro si usano le Comunicazioni Obbligatorie (CO), rielaborate all’interno del sistema informativo statistico Sisco, che permettono di delineare un quadro dettagliato del flusso delle attivazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato. In tal senso, il sistema CO fornisce informazioni sulla domanda di lavoro regolare soddisfatta, scaturita dall’incontro tra datore e lavoratore, ma non forniscono dati sui lavori autonomi oppure sui lavoratori assunti prima del periodo preso in considerazione.

 

 

Il quadro normativo delle Comunicazioni obbligatorie

L’attuale quadro normativo che disciplina le comunicazioni obbligatorie discende dai commi dal 1180 al 1185 dell’articolo unico della legge 296/2006 (legge finanziaria per il 2007), che modificava l’articolo 4-bis del d.lgs. n. 181/2000 e prevede tutt’ora che i datori di lavoro pubblici e privati effettuino le comunicazioni di instaurazione, proroga, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro, avvalendosi dei servizi informatici messi a disposizione dai servizi competenti.

Viene, pertanto, istituito il “Servizio informatico C.O.”, che si basa sulla interoperabilità dei sistemi locali realizzati dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano. Il Decreto Interministeriale del 30 ottobre 2007 ha introdotto la regolamentazione organica, definendo i moduli di comunicazione, i dizionari terminologici, le modalità di trasmissione e di trasferimento dei dati (Il modulo mediante il quale tutti i datori di lavoro pubblici e privati, di qualsiasi settore − ad eccezione delle agenzie per il lavoro, relativamente ai rapporti di somministrazione adempiono all’obbligo di comunicazione è l’Unificato Lav). Recentemente la normativa è stata parzialmente modificata in quanto, con modificazioni nella legge 29 gennaio 2009, n. 2, il rapporto di lavoro domestico va comunicato all’Inps e i servizi informatici riceveranno le informazioni per il tramite del nodo di coordinamento nazionale. In merito ai Tirocini, la circolare ministeriale n. 35/2013 ha precisato che tale rapporto costituisce una facoltà (data soprattutto per l’eventuale conflitto di competenza con le Regioni), potendo il datore di lavoro scegliere di applicare la disciplina del luogo di svolgimento del tirocinio, rammentando che sono esclusi dall’obbligo di comunicazione i tirocini curriculari. Dal 1° marzo 2008 si è avviata la comunicazione esclusivamente per via telematica.

Inoltre, dall’analisi delle Comunicazioni Obbligatorie si possono studiare i rapporti di lavoro attivati (altrimenti noti come “Avviamenti”) oppure il numero di lavoratori coinvolti in uno o più rapporti di lavoro in un dato periodo osservato.

Una seconda fonte informativa utilizzata per la produzione delle statistiche sul mercato del lavoro è l’Osservatorio sul Precariato prodotto ogni mese dall’Inps, ed è costituito dalle dichiarazioni Uniemens presentate dai datori di lavoro e relative ai propri lavoratori dipendenti. Tali dichiarazioni vengono presentate mensilmente dal datore di lavoro entro il mese successivo a quello di competenza dei contributi. La natura tipicamente amministrativa della fonte informativa comporta un aggiornamento continuo dei dati, anche pregressi, dovuto a ritardi nella trasmissione delle dichiarazioni o a rettifiche di dichiarazioni già trasmesse.

Il campo di osservazione è riferito ai lavoratori dipendenti del settore privato, esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli. Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione sono presi in considerazione esclusivamente i lavoratori degli Enti pubblici economici (come la Cassa & Depositi prestiti).

 

Anche in questo caso, l’oggetto di rilevazione sono i flussi, vale a dire i movimenti dei rapporti di lavoro – assunzioni, cessazioni, trasformazioni – che intervengono nel periodo di riferimento e la contabilità dei flussi non coincide con quella dei lavoratori poiché il medesimo lavoratore può risultare, nello stesso periodo di tempo, coinvolto in una pluralità di movimenti. Nel 2014 il rapporto tra lavoratori assunti e nuovi rapporti (assunzioni) è stato rispettivamente del 70%.

I dati ricavati dalle dichiarazioni Uniemens differiscono da quelli pubblicati dal Ministero del lavoro, tratti dalle Comunicazioni Obbligatorie, essenzialmente per il diverso campo di osservazione: in particolare questi ultimi includono tutti i rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato ma escludono le missioni dei rapporti di lavoro in somministrazione.

Inoltre, sempre dai dati Uniemens è possibile ottenere un quadro sull’impatto in termini numerici degli interventi di politica del lavoro (come gli ammortizzatori in deroga oppure di eventuali incentivi economici). Infatti, nel 2015 all’interno dell’Osservatorio sul Precariato, sono riportati i rapporti di lavoro (sia nuovi che trasformati) che hanno consentito al datore di lavoro la fruizione dell’esonero contributivo previsto dalla legge 190 del 2014.

 

Le informazioni fornite dai dati Uniemens sono complementari a quelle che emergono dall’indagine campionaria Istat sulle Forze di Lavoro (RCFL), ma non direttamente confrontabili a causa del diverso obiettivo che le due fonti si pongono. Mentre i dati amministrativi sia di fonte Uniemens che di fonte Comunicazioni Obbligatorie contabilizzano eventi e quindi sono direttamente finalizzati a statistiche sui flussi, i dati Istat della rilevazione sulle forze di lavoro, basati su un’indagine campionaria continua condotta mediante interviste alle famiglie (Eurostat utilizza i dati della rilevazione Istat RCFL, pertanto la predisposizione del questionario e le domande poste rispondono a rigorosi regolamenti del Consiglio dell’Unione Europea), sono dati di stock e hanno come obiettivo primario la stima della dimensione e delle caratteristiche dei principali aggregati dell’offerta di lavoro: occupati, disoccupati e inattivi.

La rilevazione Istat sulle forze lavoro considera quindi l’occupazione nel suo complesso, includendo tutte le tipologie di occupati, non solo dipendenti ma anche indipendenti. Tale quadro, a differenza delle Comunicazioni obbligatorie, è però una stima, ovvero una possibile approssimazione di quanto avviene nel mercato del lavoro attraverso un campionamento della popolazione italiana.

La principale criticità mossa alle rilevazioni Istat RCFL è la bontà di adattamento del campione rispetto alla popolazione di riferimento, dovuta ad una serie di fattori, quali: l’auto-selezione del campione (alla fine rispondono solo coloro che sono disponibili ai sondaggi) che riduce il livello di accuratezza della stima; il rischio di errore o manipolazione dell’informazione da parte dell’intervistatore; e infine la desiderabilità sociale di chi risponde (potrebbero distorcere alcune informazioni).

In realtà, la scelta del campione viene realizzato attraverso procedure complesse, infatti la popolazione di riferimento è costituita da tutti componenti delle famiglie residenti in Italia. Sono escluse le famiglie che vivono abitualmente all’estero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi, caserme ecc.). Il campionamento è a due stadi, vuol dire che prima sono estratti i comuni (primo stadio) e successivamente viene estratto dalla lista anagrafica comunale un campione casuale semplice di famiglie (secondo stadio). Complessivamente vengono estratte circa 76.800 famiglie a trimestre, in un anno sono intervistate circa 300.000 famiglie.

 

La rilevazione Forze di lavoro prevede che ogni unità campionaria sia soggetta ad un ciclo di quattro interviste con l’utilizzo di una tecnica mista di rilevazione. La prima intervista viene effettuata faccia a faccia da un rilevatore presso il domicilio della famiglia con tecnica CAPI (computer assisted personal interview). Le successive interviste vengono realizzate con intervista telefonica con tecnica CATI (computer assisted telephon interview), tranne nel caso di famiglie senza telefono che vengono re-intervistate tramite CAPI.

 

Con riguardo alle interviste CAPI svolte dalla rete di rilevazione nel primo trimestre 2009, sono stati calcolati alcuni indicatori che forniscono informazioni sulla performance della rilevazione, quali:

  • il tasso di completezza, inteso come rapporto tra le famiglie che vengono intervistate e quelle che bisognerebbe intervistare, nel primo trimestre del 2009 è risultato pari al 92%;
  • il tasso di fedeltà definito come rapporto tra numero delle famiglie con intervista completa e numero delle famiglie complessivamente assegnate, nel primo trimestre del 2009 è risultato pari al 77,9%;
  • con riguardo alla complessiva disponibilità delle famiglie, il numero dei rifiuti a concedere le interviste nel primo trimestre del 2009 è risultato pari al 7,6%. Inoltre, poco più di due interviste su dieci sono state somministrate a persona diversa dal diretto interessato.

 

Alla luce di queste considerazioni, il rischio che il campione sia affetto da un fenomeno di auto-selezione oppure errore/manipolazione dell’informazione che possano “distorcere” la bontà di adattamento del campione è piuttosto contenuto, rimane invece elevato il rischio di “desiderabilità sociale”, soprattutto nei confronti di coloro che svolgono un lavoro sommerso e quindi potrebbero non menzionare di svolgere attività lavorative, un fenomeno che in Italia purtroppo riguarda milioni di persone.

Una seconda rilevazione campionaria nazionale sul mercato del lavoro di notevole importanza è l’indagine Isfol Plus (Participation, Labour, Unemployment, Survey). Nata nel 2005, il suo obiettivo è quello di indagare alcuni aspetti specifici del mercato del lavoro riferiti ad una serie di sottopopolazioni come ad esempio l’ingresso al lavoro dei giovani, il prolungamento della vita attiva della popolazione nelle classi di età anziane, la partecipazione della componente femminile alla forza-lavoro fino alla conoscenza dell’intensità, degli atteggiamenti e delle modalità di ricerca di un lavoro. Tra le principali caratteristiche di questa indagine si sottolineano:

  • la possibilità di analizzare questi indicatori congiuntamente a variabili non disponibili, come i redditi (da lavoro e familiari), l’istruzione e il background familiare degli individui, i servizi presenti sul territorio, la salute, ecc…;
  • la struttura longitudinale dell’indagine, dove il panel segue un disegno che permette di compiere analisi di flusso tra le diverse condizioni (non solo occupazionali) consentendo così l’analisi delle “carriere” lavorative individuali.

 

Infine, vale la pena segnalare anche il Sistema informativo per l’occupazione e la formazione Excelsior, un’indagine che viene svolta annualmente su un campione rappresentativo di 100.000 imprese private. L’elevato numero di interviste e la metodologia adottata nella costruzione del campione consentono di ottenere informazioni statisticamente significative sulla domanda delle imprese e sulle caratteristiche (età, livello di istruzione, qualifica, esperienza, difficoltà di reperimento, ecc.) delle figure professionali richieste fino al dettaglio provinciale. Il campo di osservazione delle rilevazioni Excelsior è rappresentato da tutte le imprese private con almeno un dipendente iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio; restano quindi esclusi tutto il settore pubblico (pubblica amministrazione, sanità, istruzione e università) e le organizzazioni associative.

 

In generale, mai come in questi ultimi anni, ai sociologi ed economisti del lavoro viene offerta una tale mole di informazioni e quantità di dati (senza dimenticare che questa è una fotografia parziale delle fonti disponibili). Tuttavia, è bene sottolineare che ancora tante domande sul mercato del lavoro restano irrisolte, in parte perché manca un corretto sviluppo di alcune di queste informazioni. In particolare, nel rispetto della privacy dei cittadini, la possibilità di integrare le Comunicazioni obbligatorie o i dati Uniemens con ulteriori fonti amministrative permetterebbe di ottenere analisi puntuali su diversi fenomeno sociali che interagiscono con le dinamiche occupazionali, come le politiche sanitarie, residenziali e in generale tutto ciò che riguarda il welfare.

 

Nome Dataset Tipo di base dati Informazioni disponibili Esempi di Tecniche statistiche
Comunicazioni Obbligatorie Fonti amministrative Avviati al lavoro; lavoratori avviati; Cessazioni; trasformazione.

Informazioni puntuali su: età; genere; titolo di studio; settore economico; tipo di professione; residenza; sede operativa azienda; tipo e durata del contratto.

Tavole di contingenza; regressione; multilevel analysis; kernel density; Studi longitudinali.
Uniemens Fonti amministrative Avviati al lavoro; lavoratori avviati; cessazioni; trasformazione.

Anche somministrati e destinatati politiche del lavoro (stessi dati puntuali delle CO).

Analoghe analisi CO.

Disponendo dati politiche del lavoro è possibile realizzare analisi contro-fattuali (propensity score matching).

Istat RCFL Rilevazione

campionaria

Quadro generale socio-anagrafico e professionale, modalità di ricerca del lavoro. Tavole di contingenza; modelli di regressione; multilevel analysis.
Isfol Plus Rilevazione

campionaria

Quadro generale socio-anagrafico e professionale, modalità di ricerca del lavoro, quali canali hanno permesso di trovare lavoro. Tavole di contingenza; modelli di regressione; multilevel analysis e Studi longitudinali.
Excelsior

 

Rilevazione

campionaria

Quadro generale socio-anagrafico e professionale e modalità di reclutamento del lavoro. Tavole di contingenza; modelli di regressione; multilevel analysis.

 

 

Francesco Giubileo

Dottore di ricerca presso l’Università Bicocca di Milano

@F_Giubileo

 

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