Lavoro domestico in Spagna: dal 14 novembre obbligo di valutazione dei rischi anche per i datori di lavoro privati

Interventi ADAPT, Salute e sicurezza

| di Lavinia Serrani

Bollettino ADAPT 17 novembre 2025, n. 40

A partire dal 14 novembre 2025, tutti i datori di lavoro che impiegano personale domestico in Spagna saranno obbligati a realizzare una valutazione dei rischi sul lavoro e a disporre di un piano di prevenzione per le attività svolte all’interno del proprio domicilio. Si tratta di una novità di grande rilievo, che estende in modo esplicito al lavoro domestico le tutele previste dalla Ley 31/1995 de Prevención de Riesgos Laborales, colmando una annosa lacuna nella normativa spagnola in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

La nuova disciplina trae origine dal Real Decreto 893/2024, del 10 settembre, che ha regolamentato la protezione della salute e della sicurezza nell’ambito del servizio domestico. Il decreto stabilisce che anche i datori di lavoro privati sono tenuti a garantire condizioni sicure di lavoro, a identificare i pericoli legati alle mansioni domestiche e ad adottare le misure di prevenzione necessarie.

Per agevolare il rispetto di questo nuovo obbligo, il Ministerio de Trabajo y Economía Social, attraverso l’Instituto Nacional de Seguridad y Salud en el Trabajo (INSST), ha sviluppato la piattaforma digitale Prevencion10.es, accessibile gratuitamente e concepita per generare in maniera automatica la documentazione richiesta. La sezione “Evalua-t Hogar” consente infatti di compilare online un questionario che, sulla base delle caratteristiche del domicilio e delle mansioni svolte (pulizia, cucina, cura delle persone, giardinaggio, utilizzo di prodotti chimici, ecc.), elabora tre documenti: la valutazione dei rischi, la pianificazione delle misure preventive e la scheda informativa per la lavoratrice o il lavoratore.

Il procedimento è pensato per essere intuitivo: l’utente deve descrivere il tipo di abitazione, indicare le aree di lavoro e rispondere a domande sulle attività abituali e sui prodotti utilizzati. Il sistema elabora poi le misure preventive da adottare, identifica chi ne è responsabile e stabilisce un termine per la relativa adozione. Il datore di lavoro deve stampare e conservare la documentazione, consegnandone copia al dipendente.

L’obbligo si applica a tutti i rapporti di lavoro domestico, indipendentemente dal numero di dipendenti e dal tipo di mansioni. È inoltre previsto che la valutazione venga aggiornata periodicamente o ogni volta che si verifichino cambiamenti nelle condizioni di lavoro. Ove emergano rischi specifici, il datore di lavoro è tenuto a fornire dispositivi di protezione individuale (DPI), garantire formazione e informazione sui rischi e, se necessario, offrire sorveglianza sanitaria mediante controlli medici volontari.

Sebbene il decreto non preveda un autonomo regime sanzionatorio, la mancata realizzazione o l’omissione dell’aggiornamento della valutazione comporta l’applicazione delle sanzioni previste dalla Ley de Infracciones y Sanciones en el Orden Social, che vanno da 2.451 a 49.180 euro, con possibilità di sanzioni più elevate nei casi di infortuni gravi. Inoltre, qualora il datore non sia in grado di dimostrare di aver adempiuto agli obblighi preventivi, potrà essere ritenuto responsabile civilmente in caso di incidente sul lavoro.

L’obiettivo alla base di tale regime è quello di garantire pari tutela a un settore che impiega oltre 500.000 persone, in larga parte donne e lavoratrici straniere, spesso esposte a condizioni precarie e prive di protezioni adeguate. Le ispezioni del lavoro hanno infatti segnalato numerosi casi di esposizione a prodotti tossici, mancanza di guanti o calzature protettive, e perfino situazioni di abuso o umiliazione nei confronti delle lavoratrici.

Con l’introduzione di questo obbligo, il governo spagnolo intende dare piena attuazione al principio di parità di diritti in materia di salute e sicurezza, già sancito dalla riforma del 2022 che aveva riconosciuto alle lavoratrici domestiche il diritto alla disoccupazione e all’indennità di licenziamento.

Dal punto di vista operativo, la sfida principale sarà garantire che i datori di lavoro privati — molti dei quali privi di competenze tecniche o accesso digitale — siano messi nelle condizioni di adempiere all’obbligo. Per questo motivo, il Ministero ha previsto linee guida, video esplicativi e un servizio telefonico di assistenza gratuita, oltre alla possibilità di ricorrere a servizi di prevenzione esterni.

L’iniziativa segna un passo decisivo verso l’obiettivo di conferire piena dignità al lavoro domestico in Spagna, estendendo anche a questo settore il diritto a un ambiente di lavoro sicuro. Al tempo stesso, rappresenta un precedente interessante per gli altri Paesi europei, dove la prevenzione dei rischi nel lavoro svolto in ambito domestico resta ancora un terreno poco esplorato.

Lavinia Serrani

Ricercatrice ADAPT

Responsabile Area Ispanofona 

X@LaviniaSerrani