La distribuzione delle malattie croniche per categorie professionali e settori

Studi e ricerche dimostrano che le persone occupate in lavori poco qualificati e caratterizzati da una prevalenza di mansioni manuali sono maggiormente colpite da malattie croniche.
Alcuni esempi si ritrovano nei muratori e conduttori di macchine edili, e altri mezzi di trasporto, minatori, cavatori, lavoratori agricoli, ma anche negli addetti alle pulizie e alla raccolta e al trattamento dei rifiuti, nei facchini e scaricatori, nei custodi e guardiani.
 
Tabella 1: Confronto fra operai e impiegati affetti da malattia cronica in alcuni Paesi europei

Paese Impiegati malati cronici Operai malati cronici Anno della ricerca
Belgio 5,5% 10,5% 2014
Finlandia 10% 15% 2012
Grecia 3,3% 9,8% 2011
Irlanda 10% 16,2% 2011
Portogallo 15,4% 24,7% 2012

Fonte: Report Eurofound, Employment opportunities for people with chronic diseases.
 
A conferma di ciò, una ricerca del 2011 svolta in Austria descrive come le persone occupate in lavori non qualificati e manuali siano maggiormente colpiti da malattie croniche o più in generale da danni alla salute rispetto a chi svolge funzioni impiegatizie.
Simili risultati sono osservabili in altri Stati europei come in Belgio, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca e Regno Unito. In particolare, in Belgio, Estonia, Malta e Norvegia, la percentuale di lavoratori affetti da malattie croniche che svolgono lavori poco qualificati è quasi il doppio di quella registrata nelle attività impiegatizie. Anche in Italia, in particolare in Piemonte, una ricerca del 2005 ha rilevato che i lavoratori di alcune professioni (quali ad esempio il carpentiere, chi lavora la ceramica, i minatori, i muratori e chi si occupa della pavimentazione stradale) dichiarano di aver avuto in media due malattie croniche.
 
In realtà, il fatto che le malattie croniche affliggano principalmente i lavoratori con basse qualifiche, caratterizzati da una prevalenza di mansioni manuali, sembra intrecciarsi con il fatto che queste malattie croniche siano anche malattie professionali. Infatti, i dati esistenti dimostrano che i problemi di salute di lunga durata più comuni tra i lavoratori sono soprattutto i disturbi muscolo-scheletrici, seguiti da quelli mentali e dai problemi circolatori.
Per quanto riguarda le malattie cardiache, i problemi di pressione arteriosa o circolatori sono interessanti i dati di Olanda (2011), Polonia (2011) e Repubblica Ceca (2012), consultabili nel Report Eurofound Employment opportunities for people with chronic diseases pubblicato nell’European Observatory of Working Life, che mostrano che i manager sono la categoria della popolazione attiva che ne soffre maggiormente, seguita dai tecnici, socio professionisti e impiegati di ufficio.
 
Altre ricerche (Richmond Foundation, Impact assessment of mental health on employment for policy development, 2011; e R. Rugulies, I. E. H. Madsen, M.D. Nielsen, L.R. Olsen, E.L. Mortensen, e P. Bech, Occupational position and the relation to mental distress in a random sample of Danish residents, in Health Policy, Vol. 83, No. 6, 2010, pp. 625–629), invece, dimostrano che la depressione, l’ansia e problemi mentali siano più frequenti tra gli operai non qualificati, i dipendenti sanitari e di comunità, gli addetti alla costruzione e tra i dipendenti della pubblica amministrazione. Scadenze ravvicinate, lunghi orari di lavoro, elevati livelli di responsabilità e maggiore esposizione ai fenomeni di “bullismo” sono fattori esplicativi di questo tipo di malattie (Secondo studi e ricerche svolti dall’Health and Safety Executive inglese e dall’Occupational Health & Safety Authority maltese).
 
In conclusione, si rileva che certe malattie sono maggiormente diffuse in determinati settori lavorativi, come quelli agricoli, forestali, della pesca, delle costruzioni e industriali, che sono più generalmente caratterizzati da un elevato sforzo fisico. Tuttavia, una ricerca tedesca pubblicata nel 2012 sostiene che, anche se i dati sembrano evidenziare un legame tra una più alta prevalenza di malattie croniche in alcuni settori e occupazioni, è comunque difficile stabilire se la malattia cronica sia diretta conseguenza di fattori lavorativi, stile di vita, propensione genetica oppure una concausa dei tre fattori.
 
Catalina Balascau
Studentessa Economia aziendale
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
@cbalascau
 
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La distribuzione delle malattie croniche per categorie professionali e settori
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