Diario di viaggio nel mercato agricolo della Capitanata/6 – L’Abc dei miei diritti

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Bollettino ADAPT 15 novembre 2021, n. 40

 

Questo diario accompagna il percorso di studio sulla rappresentanza dei lavoratori stranieri in Provincia di Foggia condotto dall’autrice nell’ambito del dottorato di ricerca svolto in apprendistato presso la Fai Cisl di Foggia come operatore sindacale.

 

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In Capitanata, come già descritto nei precedenti contributi, la presenza di circa 8.000 cittadini stranieri, che dimorano negli insediamenti informali e sono un serbatoio di forza lavoro per l’agricoltura non specializzata, ha reso necessario un ripensamento dell’azione sindacale messa in campo negli ultimi anni.

 

Per far fronte alle necessità di questi lavoratori, dopo un lungo periodo in cui si orientava prevalentemente sull’erogazione di servizi, la Fai Cisl di Foggia è tornata ad essere sindacato di strada e di frontiera. Dall’osservazione svolta nel territorio come operatrice sindacale e dalla lettura dei documenti archiviati nella sede di Foggia, è nata infatti l’idea di intraprendere un intervento volto ad accrescere la consapevolezza dei diritti nei lavoratori stranieri al fine di costruire con loro un rapporto di fiducia e progressivamente di rappresentanza.

 

Nel dettaglio, in un primo momento sono state osservate le condizioni dei lavoratori immigrati mediante uscite settimanali negli insediamenti informali per fornire assistenza su temi di interesse sindacale e incontri programmati con piccoli gruppi di lavoratori. Successivamente è stato realizzato un vero e proprio percorso di alfabetizzazione sui diritti sul lavoro e di protezione sociale – denominato l’Abc dei miei diritti – presso gli insediamenti informali di Borgo Mezzanone e di Rignano. Gli incontri si sono svolti con cadenza settimanale al fine, da una parte, di rendere consapevoli i lavoratori rispetto alle loro tutele, e dall’altra, di favorire un processo di sindacalizzazione.

 

Incontro con i lavoratori presso il ghetto di Rignano (Foggia)*

 

Da Lavorare in agricoltura a l’Abc dei miei diritti fino al progetto Tutele in movimento

 

L’idea ricalca una modalità di azione già sperimentata in passato. È del 1994 infatti il vademecum Lavorare in agricoltura: tradotto in francese e in inglese e redatto dall’allora Fisba Cisl (Federazione italiana salariati braccianti impiegati e tecnici agricoli) al fine di fornire informazioni essenziali per affrontare l’inserimento nell’attività lavorativa e per affermare mediante la conoscenza di diritti e doveri la pari dignità degli uomini. Il vademecum trattava il rapporto di lavoro, dall’iscrizione nelle vecchie liste di collocamento al contratto di lavoro, passando attraverso la previdenza per arrivare al permesso di soggiorno, fino all’acquisizione del codice fiscale e della cittadinanza.

 

Ventisei anni dopo, è stato redatto l’opuscolo informativo l’Abc dei miei diritti, contenente informazioni e immagini esplicative sul contratto di lavoro, il processo di assunzione, la busta paga e la retribuzione, nonché la previdenza nel settore agricolo e il ruolo della rappresentanza sindacale di categoria. L’opuscolo è stato poi tradotto in inglese e in francese. Il contenuto dell’opuscolo è stato presentato, durante incontri specifici con piccoli gruppi di lavoratori, negli insediamenti informali di Borgo Mezzanone e di Rignano. Le informative plurilingue hanno consentito di raggiungere un maggior numero di lavoratori e di colmare un gap linguistico che aveva già reso necessaria, nel 2020, la divulgazione di materiale informativo sulla disoccupazione agricola, tradotto in inglese, francese e arabo.

 

Volantinaggio nell’ex pista di Borgo Mezzanone (Manfredonia)*

 

In particolare, nell’insediamento di Borgo Mezzanone, la Fai Cisl di Foggia ha potuto contare sul supporto de Il Faro del Borgo, associazione nata da alcuni lavoratori del ghetto con il supporto dell’ONG Intersos, con la finalità di promuovere un processo di integrazione e partecipazione attiva delle persone all’interno dell’insediamento informale di Borgo Mezzanone. Gli incontri si sono svolti tutti i mercoledì dalle 17 alle 18 nello spazio a loro disposizione, ossia un basamento di cemento accanto ad una delle moschee del ghetto. Gli incontri sono stati preceduti da azioni di volantinaggio con l’aiuto degli stessi lavoratori. L’utilizzo di locandine e il passaparola hanno infatti favorito la partecipazione di molti lavoratori, che spesso hanno portato problematiche relative a retribuzioni non versate, giornate non dichiarate e rinnovi di permessi di soggiorno. I mesi estivi sono stati i più proficui con la partecipazione attiva di diversi lavoratori. Oggi, a causa dell’assenza di luce, del freddo e del cambio di orario della preghiera del tramonto, risulta impossibile organizzare gli incontri con stabilità. La Fai Cisl di Foggia ha quindi preferito dotarsi di un minivan, chiamato Tutele in movimento, all’interno del quale si offre settimanalmente assistenza ai lavoratori sui temi del lavoro e sul loro status politico.

 

Nel ghetto di Rignano, invece, a causa delle differenti condizioni di contesto (si segnala, in particolare, la presenza di una comunità chiusa che ha sempre ostacolato l’accesso ad associazioni e sindacati specialmente per la paura di nuovi sgomberi come quelli che seguirono l’incendio del gran ghetto del 2 marzo 2017), è stata invece intrapresa un’azione congiunta con la Cooperativa Arcobaleno, la Caritas San Severo e la Flai Cgil. In particolare, tutti i giovedì, è stata assicurata sia la presenza dello sportello di ascolto della Caritas, che il supporto sui diritti e il corso di italiano per stranieri organizzato da Cooperativa Arcobaleno nello spazio riservato ai moduli abitativi della Regione Puglia. Il martedì pomeriggio invece è stata realizzata la stessa attività di Borgo Mezzanone con la divulgazione dell’Abc dei miei diritti.

 

Come prima accennato, è stato recentemente avviato anche il progetto Tutele in movimento, con il supporto della Fai Cisl nazionale, che ha consentito l’acquisto di un minivan per facilitare il riconoscimento degli operatori sindacali (il minivan è corredato di adesivi del sindacato e delle sue campagne) e la redazione di alcune pratiche durante le uscite settimanali dei sindacalisti presso gli insediamenti informali.

 

Il minivan tutele in movimento*

 

Complessivamente, le iniziative di strada avviate dalla Fai Cisl di Foggia negli ultimi mesi hanno avuto due obiettivi principali. In primo luogo, l’avvicinamento dei lavoratori al sindacato con la relativa comprensione delle dinamiche sindacali. Ad esempio, non è stato semplice spiegare il funzionamento della contrattazione provinciale e in particolare il ruolo dei sindacati nella negoziazione dei diritti relativi al rapporto di lavoro, in un contesto in cui spesso è un caporale a svolgere questa funzione in maniera informale. Del resto, proprio l’incertezza sulla funzione del sindacato per i lavoratori stranieri e l’informalità dei rapporti di lavoro continuano ad ostacolare lo sviluppo di una reale azione di rappresentanza. Il secondo obiettivo sarà invece quello di formare alcuni lavoratori stranieri, al fine di renderli militanti di fiducia e veri e propri referenti della Fai Cisl in questi luoghi. A tal fine, alcuni tentativi sono già stati avviati a Rignano, dove operatori della Fai Cisl si sono fatti affiancare da alcuni lavoratori di Borgo Mezzanone allo scopo di stabile un più facile contatto con gli abitanti del ghetto.

 

Si tratta certamente di un programma operativo ambizioso, che obbliga il sindacato a tornare alle origini, uscendo dalle proprie sedi e consumandosi le suole delle scarpe nei luoghi di lavoro. Allo stesso modo, il sindacato è costretto ad andare oltre il focus tradizionale sul rapporto di lavoro per abbracciare, come del resto confermano analisi empiriche già condotte a livello internazionale (Gabriella Alberti and Davide Però (2018) Migrating Industrial Relations: Migrant Workers’ Initiative Within and Outside Trade Unions, British Journal of Industrial Relations, 56(4): 693-715), anche tutte quelle dinamiche sociali e identità etniche, culturali, religiose che fuoriescono dal contesto di lavoro ma che lo condizionano. I risultati raggiunti in un anno di lavoro, in termini di nuove adesioni al sindacato e di maggiore partecipazione da parte dei lavoratori già iscritti, sono però già visibili e motivano ancora di più la Fai Cisl di Foggia.

 

Francesca Di Credico

Scuola di Dottorato di ricerca in Apprendimento e Innovazione nei contesti sociali e di lavoro

ADAPT, Università degli Studi di Siena

@dicredicofra

 

*Foto credit: Francesca Di Credico

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