Informarsi per capire
Note di mezza estate sul Jobs act annegato in un mare di incostituzionalità: il caso del licenziamento disciplinare
Laddove il lavoratore sia sorpreso in attività incompatibili con la malattia, se il datore di lavoro non prova che tale condotta abbia aggravato la patologia, il licenziamento è illegittimo (ma non c’è reintegrazione)
Jobs Act: la tutela reintegratoria deve essere applicata anche nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo in cui venga dimostrato in giudizio l’insussistenza del fatto materiale posto a fondamento del recesso dal datore di lavoro
L’eliminazione del reparto al quale era addetto il lavoratore portatore di handicap non è sufficiente per poter legittimare il licenziamento. Occorre eseguire la procedura di cui all’art. 10 della l. n. 68/1999
La lavoratrice in stato di gravidanza deve poter beneficiare di un termine ragionevole per poter impugnare il licenziamento
Il lavoratore che si assenta dal lavoro o commette altre irregolarità rilevate attraverso il dispositivo Telepass dell’auto aziendale non può essere licenziato in assenza dell’informativa apposita al dipendente
Disabilità, periodo di comporto e licenziamenti: come si adeguano normativa e contrattazione dopo la sentenza della Cassazione del 2023?
A tu per tu con l’Autore: intervista a Pietro Ichino su segmentazione di impresa e interposizione (DLRI, 1999)
Irene Tagliabue, Nicoletta Serrani
È dubbia la legittimità costituzionale dell’art. 14, co. 2, D.L. n. 104/2020, nella parte in cui esclude dal c.d. blocco dei licenziamenti la risoluzione del rapporto di lavoro dei dirigenti per ragioni oggettive
A tu per tu con l’Autore: intervista a Pietro Ichino sul licenziamento per giustificato motivo oggettivo (ADL, 2007)
a cura di Michele Dalla Sega
Anche per i collaboratori etero-organizzati di cui all’art. 2 del d.lgs. n. 81 del 2015, trova applicazione la disciplina sui licenziamenti, ivi inclusa la tutela reintegratoria c.d. “forte”
Patto di prova – Nullità – Licenziamento – Carenza di giustificazione -Conseguenze – Contratto a tutele crescenti – Tutela risarcitoria
È legittimo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo se comunicato all’esito del tentativo di conciliazione di cui all’art. 7 della legge n. 604 del 1966
Laddove si riscontri un’ipotesi di codatorialità in un rapporto di lavoro domestico, il licenziamento è inefficace se intimato dal solo datore di lavoro formale
In caso di licenziamento, la tutela reintegratoria si applica a tutti i casi di nullità previsti dalla legge, anche laddove la sanzione della reintegrazione non è espressamente prevista
Le condotte costituenti reato possono costituire licenziamento per giusta causa, sebbene realizzate prima dell’instaurarsi del rapporto di lavoro, solo se incompatibili con il vincolo fiduciario che lo caratterizza
Fine dell’articolo 18? Anatomia di una riforma chiamata Jobs Act
Giovanni Piglialarmi
Ai fini del licenziamento, è onere del datore di lavoro dimostrare che il lavoratore si sia assentato ingiustificatamente
Non possono essere poste alla base di un licenziamento unicamente le precedenti condotte inadempienti del lavoratore per le quali l’azienda aveva già adottato delle sanzioni conservative (quali, la sospensione)
In caso di cessazione dell’attività aziendale, per licenziare per ragioni economiche la lavoratrice madre non deve sussistere alcuna continuazione o la persistenza dell’impresa, a qualsiasi titolo essa avvenga
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