La Grande Trasformazione del Lavoro – Le professioni legali al tempo dei social network

Social network e tecnologie di nuova generazione stanno trasformando il lavoro. Anche le tradizionali professioni del settore legale dovranno fare fronte a cambiamenti fino a ieri impensabili. Da noi se ne parla ancora poco. Non così negli Usa.

 

Più studi hanno dimostrato come l’economia globalizzata, l’esternalizzazione dei servizi, lo sviluppo di software e telecomunicazioni stiano mutando la classica organizzazione del lavoro, determinando la nascita di nuovi modelli organizzativi e di inedite figure professionali. Ad esempio, un recente report intitolato Fast Foward 2030: the Future of Work and Workplace stima che il 50% delle occupazioni di oggi non esisteranno nel 2025. Più precisamente si afferma che, riusciranno ad affermarsi nel sistema economico e produttivo solo le professioni in grado di trasformare l’intelligenza artificiale con apporti creativi ed adattabili al mercato, mentre le altre saranno destinate a scomparire.Uno tra gli aspetti più interessanti che sono stati approfonditi è l’analisi di come la rivoluzione tecnologica stia penetrando anche nel cuore dell’attività legale che pare sempre più orientata al mondo “social”.

Si pensi ad esempio come Facebook e Twitter vengano utilizzati da diversi studi di professionisti per ottenere un ritorno di immagine attraverso la diffusione ed il commento di notizie riguardanti i propri ambiti di competenza.

 

Tuttavia secondo Salvatore Vigliar (Consenso, consapevolezza nei social network sites, Cedam, 2012), la progressiva diffusione, anche in ambito legale, dei social network e l’evoluzione delle connesse funzionalità hanno fatto emergere nuove questioni meritevoli di tutela. A tal proposito, non vanno trascurati i riflessi negativi di carattere etico e deontologico a cui si espone il professionista nell’uso delle varie tecnologie informatiche. Il trattamento non autorizzato di materiale personale sensibile, l’incertezza sul conferimento del mandato professionale in assenza di una lettera d’incarico, l’accesso ai dati riservati da parte del personale amministrativo, costituiscono alcuni dei problemi che limitano il pieno sviluppo di questi strumenti. Il problema però non è solo italiano, infatti nel 2003 la associazione degli avvocati americana, “American Bar Association”, ha stilato delle linee guida per gli avvocati nell’uso dei servizi web. Dopo qualche anno tuttavia lo strumento si è rivelato inadeguato e si è preferito lasciare al dialogo tra le parti la regolamentazione di un settore così dinamico e in continuo mutamento…

 

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Laura Vinci

Scuola internazionale di dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro

ADAPT-CQIA, Università degli Studi di Bergamo

@LauraVinci88

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