ITS e apprendistato: l’adattabilità come elemento caratterizzante di un sistema vincente

ADAPT – Scuola di alta formazione sulle relazioni industriali e di lavoro

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Bollettino ADAPT 2 aprile 2024, n. 13
 
Continuano gli eventi sul territorio che caratterizzano la seconda fase del progetto di ricerca Skill Alliance – L’apprendistato di alta formazione per il conseguimento del diploma ITS: dati, esperienze, prospettive, frutto della collaborazione tra Fondazione ADAPT e Intesa Sanpaolo. Il cuore di questa seconda parte della ricerca è costituito da dieci casi-studio ispirati da altrettanti ITS, suddivisi tra le tre macroaree del nord, Centro e sud Italia e selezionati sulla base della partecipazione alla survey svolta nella prima fase della ricerca, dell’area tecnologica di riferimento e della loro rappresentatività territoriale. Lunedì 18 marzo, presso la Sala Perin del Vaga – Istituto Luigi Sturzo nel cuore di Roma, sono stati presentati i risultati emersi dai casi studio elaborati con riferimento al Centro Italia.
 
Al Centro dell’intero progetto vi è un tema, quello dei percorsi duali, che vede coinvolti in modo trasversale, imprese, giovani ed enti di formazione, ma che ha un impatto, sia sociale che economico, che va ben al di là dei singoli attori coinvolti. Gli ITS possono infatti rappresentare una risposta efficace, seppur evidentemente parziale, ad alcuni dei problemi che da tempo affliggono il mercato del lavoro in Italia e non solo. Tra questi, vi sono senza dubbio il mismatch di competenze tra ciò che gli studenti apprendono durante il percorso di studi, le necessità di un mondo del lavoro dinamico ed in costante evoluzione, e i problemi connessi al cambiamento, per altro già in stato avanzato, della struttura demografica del Paese. Proprio sul fronte dell’occupazione e del mismatch di competenze, è l’ultimo monitoraggio INDIRE ad offrire dati confortanti: a un anno dal diploma l’87% dei diplomati nel 2022 ha trovato lavoro, di questi il 93,8% in un ambito coerente con il percorso portato a termine e le competenze acquisite. Si tratta di un fattore che pesa in modo determinante e che è costato all’economia del paese circa 37 miliardi di euro nel solo 2022 secondo i dati presentati nel recente report ANPAL-Excelsior. Vi sono poi altri fattori ai quali gli ITS possono contribuire positivamente, come ad esempio invertire la scarsa attitudine all’innovazione che, per i motivi più diversi, alcuni settori economici hanno dimostrato negli ultimi decenni, grazie alla costruzione di profili dotati di competenze abilitanti i processi di trasformazione tecnologica e organizzativa (in tema vedi F. Butera, Competenze, ruoli, mestieri e professioni tecniche: il ruolo dell’ITS, Fondazione IRSO, 2019).
 
Ad aprire i lavori sono stati Matteo Colombo, Direttore di Fondazione ADAPT, insieme a Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo. In questa prima fase dell’evento è stata riassunta la ragion d’essere della ricerca ed il perché, anche dal punto di vista di un attore come Intesa Sanpaolo, sia giusto ed in un certo senso doveroso concentrarsi sullo sviluppo dell’istruzione non accademica in Italia. È stata inoltre ricostruita la prima parte della ricerca, conclusasi nel 2023 ed oggetto di un importante evento di presentazione tenutosi l’ottobre scorso presso la Fondazione Feltrinelli a Milano. Tra le evidenze emerse grazie ai dati riportati dalle 77 Fondazioni ITS che vi avevano partecipato, il fatto che ben 39 di queste utilizzavano già lo strumento dell’apprendistato, mentre la quasi totalità delle restanti aveva manifestato la volontà di approcciarvisi. Un dato che senza dubbio evidenzia il potenziale di questo strumento.
 
Successivamente sono stati presentati da Michele Corti, ricercatore ADAPT, i tre ITS che hanno ispirato i casi-studio dedicati alle regioni che compongono il Centro della penisola. Sulla base di criteri quali ad esempio la rappresentatività territoriale, l’area tecnologica di riferimento, l’impiego o meno dell’apprendistato sono infatti state individuate tre Fondazioni: l’ITS Fabriano Academy con sede in provincia di Ancona, la Fondazione ITS MITA Academy di Scandicci, in provincia di Firenze, e la Fondazione ITS Academy per le Nuove Tecnologie della Vita di Pomezia, nelle vicinanze di Roma. Lo studio di queste tre diverse esperienze è stato al Centro di questa fase della ricerca, il cui obiettivo era quello di far emergere le possibili differenze di approccio alla formazione in termini di rapporto con le imprese, con il territorio, con il mondo universitario al fine di individuare modelli d’azione utili e che possono essere potenzialmente mutuati in contesti simili o analoghi sul territorio nazionale.
 
La Fondazione ITS MITA Academy, che al momento non utilizza l’apprendistato ma che vuole investire in questa direzione in futuro, fa della collaborazione attiva con il mondo universitario uno dei propri punti di forza, grazie allo scambio di know how, alla condivisione di spazi (due corsi sono ospitati dal Polo Universitario Città di Prato)  ed all’integrazione dei percorsi in una logica di specializzazione trasversale e innovativa. Inoltre, al momento è in fase di definizione un protocollo per il riorientamento dei drop out universitari. Si tratta di un tema, quello del rapporto ITS-università, da sempre complesso e che l’ultima riforma ha provato ad affrontare favorendo il dialogo, la cooperazione e il passaggio degli studenti da un percorso all’altro attraverso il riconoscimento dei crediti formativi maturati. Tuttavia, i casi in cui si possono riscontrare rapporti costruttivi come accade tra l’ITS MITA Academy e l’ Università degli studi di Firenze o il Polo Universitario Città di Prato e che mirano non a frammentare l’offerta formativa, bensì a offrire una migliore specializzazione ed alla costruzione di una filiera coerente sono ancora poco diffusi e meritano di essere approfonditi.
 
L’ITS Fabriano Academy, una realtà di dimensioni contenute rispetto alla precedente, ha scelto invece di investire con decisione nella contaminazione virtuosa tra ITS ed imprese. Si tratta di un rapporto coltivato anche grazie all’attenzione che la Fondazione dedica alla promozione dell’apprendistato, che rappresenta uno strumento che per vocazione e per natura si presta a connettere imprese e mondo della formazione attivando un interscambio continuo e proficuo. Le imprese con cui collabora l’ITS Fabriano Academy, dopo un lavoro di sensibilizzazione da parte della Fondazione, hanno trovato in questo istituto uno strumento utile per fidelizzare i giovani, per anticipare le fasi di recruitment e placement e come leva per sviluppare nuove competenze e alimentare un modello virtuoso che porta innovazione nelle imprese.
 
Infine, la Fondazione ITS Academy  per le Nuove Tecnologie della Vita di Pomezia si caratterizza per lo strettissimo rapporto con il mondo dell’industria farmaceutica ed in particolare con le imprese rappresentate da Farmindustria, che vi contribuiscono attivamente, definendo a monte i fabbisogni occupazionali del settore, contribuendo a co-progettare i percorsi formativi ed investendo perché la Fondazione rappresenti un modello didattico ed organizzativo di qualità (in tema vedi anche M. Colombo, ITS Nuove Tecnologie per la Vita e Farmindustria: un modello innovativo di ibridazione tra formazione, lavoro, ricerca, impresa, in Bollettino ADAPT 19 luglio 2021, n. 28). Centrale è anche il ruolo di Farmindustria, come si avrà modo di approfondire.
 
Durante il prosieguo dell’evento hanno preso parte ad una breve tavola rotonda Andrea Artusi, Amministratore Delegato di Romana Diesel, Mimma Barbati, Vicedirettore della Fondazione ITS Meccatronica del Lazio e Nicola D’Erario, Capo Area Lavoro e Professionalità di Farmindustria. In particolare, l’intervento del Dott. Artusi ha ripreso ed ampliato quanto già introdotto dal Dott. Gabrielli in apertura: se in precedenza infatti il tema su cui i maggiori imprenditori si focalizzavano era “trovare clienti” ad oggi viene dato maggior rilievo al “capitale umano”, che è rappresentato da tutte le persone che possono per competenza e professionalità dare il proprio contributo al mondo dell’impresa, ai territori e più in generale al sistema Paese. Gli ITS si inseriscono in questo dialogo come uno strumento utile sia a garantire il connubio tra le imprese e le persone, sia a trattenere i talenti sul territorio, generando delle opportunità di formazione e occupazione per le quali occorre scommettere ed investire.  Anche la Dott.ssa Mimma Barbati ammette di aver creduto ed investito nel sistema ITS, con l’obiettivo di insegnare ai ragazzi, anche coloro i quali avevano deciso di abbandonare l’università (c.d. drop-out universitario) a parlare il “linguaggio aziendale”, al punto da scommettere, in particolare, sull’apprendistato di alta formazione e ricerca quale strumento utile a favorire la transizione dei giovani al mondo del lavoro.
 
Il dott. Nicola D’Erario – Capo Area Lavoro e Professionalità di Farmindustria – ha esposto le prerogative dell’associazione di categoria in rapporto al sistema ITS Academy attraverso una domanda che ha sintetizzato la ragion d’essere di questa collaborazione: qual è il contributo che il settore farmaceutico può dare al sistema di istruzione, senza dover necessariamente imputare il problema del mismatch alle note carenze del sistema di istruzione pubblico? A partire da questa sollecitazione, Farmindustria, mediante un Protocollo d’Intesa stipulato con la Fondazione ITS-NTV nel 2018 ha avviato la collaborazione, definita da D’Erario una vera e propria “alleanza”: le imprese farmaceutiche hanno individuato e condiviso con la Fondazione i profili e le rispettive competenze professionali necessari a colmare la vacancy del settore, con l’obiettivo di abbreviare i tempi di on-boarding aziendali e permettendo in questo modo agli studenti in uscita dai percorsi scolastici di anticipare la propria carriera professionalizzante presso ITS-NTV.
 
Le imprese e la Fondazione co-progettano dei corsi ad hoc di modo che gli studenti possano interfacciarsi direttamente con le realtà aziendali attraverso la didattica frontale, le esperienze laboratoriali, le giornate dedicate all’orientamento in cui le imprese dialogano direttamente con gli studenti (career-day), lo stage presso le stesse aziende. La chiave di lettura che Farmindustria ha adottato per interpretare il fenomeno del mismatch e per sopperire alla carenza di profili professionali è quella della Responsabilità Sociale d’impresa: i manager aziendali e i dipendenti delle aziende associate – ad oggi circa 120 – collaborano con ITS-NTV erogando corsi di formazione gratuiti e mettendo a disposizione le proprie competenze per garantire agli studenti un’esperienza non di mera simulazione del lavoro, ma di vera e propria pratica degli step operativi che attendono lo svolgimento di un compito o di una mansione.
 
Le imprese sono guidate e supportate dalla Farmindustria al fine di dotare gli studenti delle metodologie e degli strumenti spendibili in qualsiasi contesto professionale e a garanzia della loro piena occupabilità. Oggi l’ITS-NTV, ribattezzato ITS Pharma Academy, vanta un placement del 100% proprio grazie alla forte partecipazione delle imprese; questo risultato ha spinto la stessa Fondazione ad inaugurare nel 2023 il primo Campus ITS (Campus Pharma Academy) in Italia, un contesto di formazione ed apprendimento che, in proiezione futura, accoglierà fino a 400 studenti.
 
I casi studio analizzati hanno raccontato nel concreto, oltre i dati, alcune esperienze del Centro Italia, che si sono distinte per la capacità di “guardare all’innovazione facendo innovazione”, attraverso nuovi approcci didattici e pedagogici affini alle esigenze d’impresa e sperimentando sul campo come l’alleanza tra le Fondazioni ITS e il mondo del lavoro possa essere – reciprocamente – vincente.
 
È emerso, inoltre, con forza dai casi studio e dal confronto con le Fondazioni coinvolte quello che costituisce, in definitiva, il vero punto di forza dell’intero sistema ITS, ovvero la capacità di adattarsi a contesti diversi, interpretando i fabbisogni e progettando la formazione in base al settore di riferimento, al territorio, alle imprese e ad altri elementi che, curvati sulle diverse realtà, possono davvero fare la differenza nel garantire un’esperienza educativa e formativa di qualità per giovani ed imprese.
 
Michele Corti

Scuola di dottorato in Apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro
ADAPT, Università degli Studi di Siena

@michele_corti
 
Silvia Loponte

Scuola di dottorato in Apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro
ADAPT, Università degli Studi di Siena

@LoponteSilvia

ITS e apprendistato: l’adattabilità come elemento caratterizzante di un sistema vincente
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