Il salario minimo legale dei Paesi dell’Unione europea e l’impatto della direttiva
| di Silvia Spattini
Bollettino ADAPT 24 novembre 2025, n. 41
La maggior parte degli Stati membri dell’Unione europea (tranne Austria, Danimarca, Finlandia, Italia, Svezia) adotta un salario minimo legale. In valore assoluto, gli importi fissati dai diversi Paesi membri (figura 1) sono alquanto divergenti. L’importo più elevato è quello del Lussemburgo, con oltre 15 euro, pari a 4,6 volte l’importo del salario minimo più basso, che si registra in Bulgaria con poco più di 3 euro.
Figura 1 – Importo dei salari minimi legali negli Stati membri dell’UE, in euro, al 1° gennaio 2025

Fonte: Luebker, T. Schulten, WSI MINIMUM WAGE REPORT 2025. Reorientation of minimum wage policy leads to real increases, WSI Report No. 100e, April 2025
Per confrontare più efficacemente gli importi dei salari minimi legali dei diversi Stati membri (figura 2) è possibile convertirli in parità di potere d’acquisto. Ciò significa correggere gli importi nominali per tenere conto delle differenze nei prezzi locali, ossia del costo della vita in ciascun Paese. In questo modo, si osserva che, una volta espressi in parità di potere d’acquisto, i salari minimi dei paesi dell’Europa occidentale, caratterizzati da un costo della vita più elevato, risultano inferiori rispetto ai loro valori nominali in euro; mentre nell’Europa meridionale e orientale, dove il costo della vita è mediamente inferiore, gli stessi importi si traducono in valori più elevati. Pur mantenendo una certa distanza, gli importi tendono a convergere: il salario minimo del Lussemburgo in parità di potere d’acquisto è di 12,29 euro, “soltanto” 2,2 volte (e non più 4,6 volte) quello della Bulgaria, pari a 5,48 euro.
Figura 2 – Importo dei salari minimi legali negli Stati membri dell’UE, in PPA, al 1° gennaio 2025

Fonte: Luebker, T. Schulten, WSI MINIMUM WAGE REPORT 2025. Reorientation of minimum wage policy leads to real increases, WSI Report No. 100e, April 2025. Parità di potere di acquisto secondo i dati 2023 della Banca Mondiale.
Analizzando poi i dati relativi alla variazione reale dei salari minimi legali nel 2025 rispetto all’anno precedente, emerge chiaramente che sono i salari minimi dei Paesi dell’Europa orientale, tendenzialmente più bassi, ad aver registrato gli aumenti più consistenti; mentre quelli più elevati mostrano inclementi contenuti, se non un leggero calo, dovuto ad un aumento nominale inferiore all’inflazione.
Figura 3 – Andamento reale dei salari minimi legali nel 2025 rispetto al 2024, in percentuale

Fonte: Luebker, T. Schulten, WSI MINIMUM WAGE REPORT 2025. Reorientation of minimum wage policy leads to real increases, WSI Report No. 100e, April 2025. Valori corretti per l’andamento dei prezzi al consumo nazionali dell’anno precedente.
In generale, i salari minimi reali nel 2025 sono aumentati in gran parte dei Paesi membri. Questo andamento può essere interpretato come uno degli effetti della direttiva sui salari minimi adeguati. Infatti, soprattutto nei paesi dell’Europe orientale, ancora nel 2023 (Figura 4) i salari minimi legali risultavano abbastanza distanti dai parametri internazionalmente utilizzati (pari al 60% del salario mediano o al 50% del salario medio) per valutarne l’adeguatezza.
Proprio tali parametri sono indicati nella direttiva, e caldeggiati dal Parlamento e dal Consiglio, ma costituiscono soltanto indicatori esemplificativi di quelli utilizzati a livello internazionale e non vincolanti, come ribadito dalla recente pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione europea (si veda, S. Spattini, La Direttiva europea sui salari minimi resiste al ricorso: la Corte UE ne delimita la portata, in Bollettino ADAPT, 17 novembre 2025, n. 40). Ciononostante, i Paesi membri hanno preferito diffusamente adottare questi valori di riferimento.
Figura 4 – Salari minimo legale come percentuale del salario mediano e medio

Fonte: Luebker, T. Schulten, WSI MINIMUM WAGE REPORT 2025. Reorientation of minimum wage policy leads to real increases, WSI Report No. 100e, April 2025
Pare dunque potersi affermare che la direttiva sui salari minimi adeguati abbia prodotto i suoi effetti, orientando la legislazione e le politiche nazionali sul salario minimo legale e promuovendone l’aumento, soprattutto nei Paesi in cui i livelli erano più bassi e distanti dagli standard internazionali di adeguatezza.
Silvia Spattini
Ricercatrice ADAPT
@SilviaSpattini
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