Germania: il tema del lavoro nell’accordo di coalizione di Governo

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Bollettino ADAPT 13 dicembre 2021, n. 44
 
Il 7 dicembre 2021, a due mesi e mezzo dalle elezioni, SPD, Verdi e FDP (Liberali Democratici) hanno firmato l’accordo di coalizione (Koalitionsvertrag) per il nuovo Governo tedesco (c.d. governo semaforo, dai colori con cui sono identificati i tre partiti, rispettivamente rosso, verde e giallo). Il giorno successivo Olaf Scholz è stato eletto dal Bundestag cancelliere e si è insediato il nuovo esecutivo.
 
Il titolo dell’accordo di coalizione «Osare più progresso» pare spiegarsi come evocazione dell’espressione «osare più democrazia» pronunciata nel 1969 da Willy Brandt, primo cancelliere della SPD, durante il discorso di presentazione al Parlamento delle linee di azione del Governo (v. V. Piglionica, La politica estera del nuovo governo tedesco, in www.treccani.it, 3 dicembre 2021 e W. Schmiese, Mehr Fortschritt beim Impfen wagen in www.zdf.de, 24 novembre 2021). Il sottotitolo «Alleanza per la libertà, la giustizia e la sostenibilità» individua i pilastri su cui dovrebbe reggersi il progresso auspicato.
 
Gli obiettivi principali che la coalizione intende perseguire con l’azione di Governo sono: il rilancio digitale e l’innovazione per uno Stato moderno; la tutela del clima in un’economia di mercato socio-ecologica; un moderno mondo del lavoro basato su rispetto, opportunità e sicurezza sociale; più opportunità per i bambini e una migliore istruzione per tutto l’arco della vita; libertà e sicurezza, uguaglianza e diversità in una moderna democrazia; la responsabilità della Germania per l’Europa e il mondo; investimenti e finanza sostenibile.
 
Nella nostra prospettiva, interessa esaminare in particolare i contenuti che riguardano il tema del lavoro. In questo ambito, viene innanzitutto fissato come principio generale il rispetto, sottolineando che «ogni lavoro merita rispetto e riconoscimento».
 
Significativo è poi la scelta di trattare il tema del lavoro a partire dalla formazione professionale, confermando l’impegno verso i giovani per l’accesso a una formazione professionale pienamente qualificata, svolta prioritariamente in azienda. A questo tema viene legata la formazione continua, dichiarando anche l’intenzione di coordinamento tra gli strumenti di politica della formazione con quelli di politica attiva del lavoro. In questa prospettiva, per promuovere la formazione continua dei lavoratori e contemporaneamente sostenere le aziende in ristrutturazione, si intende prevedere, sulla base di un accordo collettivo aziendale, la possibilità per tali aziende di mantenere i propri dipendenti in azienda anche se in riduzione oraria con integrazione salariale al fine di consentire una loro riqualificazione in ambito aziendale. Inoltre, si intende promuovere la formazione professionale e continua anche per i lavoratori disoccupati, chiarendo che l’inserimento lavorativo non ha la priorità sulla formazione, poiché essa può rafforzare le opportunità di lavoro.
 
Con riferimento all’orario di lavoro, pur confermando il principio cardine della giornata lavorativa di 8 ore, per tenere in considerazione i cambiamenti del mondo del lavoro, le esigenze e i desideri di lavoratori e imprese rispetto a orari di lavoro più flessibili, l’accordo di coalizione ritiene di potere supportare i sindacati e i datori di lavoro nel rendere possibili, in via sperimentale, modelli di orario di lavoro flessibile, definiti nel quadro di accordi collettivi.
 
Un altro tema di attualità, che deve essere ancora gestito è rappresentato dal c.d. “homeoffice” (così indicato in tedesco con terminologia inglese), cioè il “lavoro da casa”, che si intende inquadrare nell’ambito del “lavoro mobile”, che in Germania si distingue dal telelavoro. Si specifica che i presupposti devono essere la sicurezza sul lavoro, buone condizioni di lavoro e l’esistenza di uno spazio di lavoro per il lavoratore presso l’azienda.
 
Con riferimento all’ambito dei lavoratori autonomi, sulla base di un confronto con le rappresentanze degli stessi, si prevede di modificare e accelerale, sulla base dell’esperienza maturata, la procedura per la determinazione dello status di lavoratore autonomo. L’obiettivo è creare certezza giuridica in particolare nel mondo del lavoro digitale e agile. L’accordo poi fa riferimento in modo però generico alla volontà di favorire l’accesso volontario dei lavoratori autonomi all’assicurazione contro la disoccupazione.
 
Il punto di maggiore rilievo con riferimento alle tematiche del lavoro è senz’altro quanto si prevede in tema di salario minimo legale. L’accordo di coalizione si spinge a dichiarare l’obiettivo dell’innalzamento dell’importo del salario minimo legale a 12 euro all’ora. Un incremento notevole considerando gli attuali 9,60 euro e i già previsti incrementi a 9,82 euro a decorrere dal 1° gennaio 2022 e a 10,45 euro a decorrere dal 1° luglio 2022. Come quando fu introdotto, il salario minimo legale rappresenta ancora l’intervento “bandiera” della SPD, sul quale intende continuare a puntare.
 
L’accordo di coalizione tedesco si occupa poi dei c.d. Mini- e Midi-Jobs. Il Mini-Job è un rapporto di lavoro con una retribuzione massima di 450 euro al mese (solo in parte assimilabile alle prestazioni di lavoro occasionale previste dall’ordinamento italiano). I Midi-Jobs si caratterizzano per una retribuzione compresa tra 450,01 e 1.300 euro al mese, con versamenti previdenziali. L’obiettivo della coalizione è quello di limitare per i Mini-Job l’orario di lavoro settimanale a 10 ore, portando la retribuzione massima a 520 euro (considerando il salario minimo legale a 12 euro). Con riferimento ai Midi-Jobs, invece, si intende aumentare la retribuzione massima mensile a 1.600 euro. Insieme a tali modifiche, viene preso l’impegno ad evitare che tali rapporti di lavoro “marginali” sostituiscano rapporti di lavoro standard (in particolare il part time) attraverso controlli più stringenti sul rispetto delle leggi applicabili a tali forme contrattuali.
 
Con riferimento al lavoro a termine, l’intenzione della coalizione è quello di porre a 6 anni il limite massimo di durata complessiva per una successione di contratti a tempo determinato (c.d. Kettenbefristungen contratti a tempo determinato a catena), anche in presenza di una causale. Infatti, attualmente, la durata massima (2 anni) è imposta in caso di contratti a tempo determinato acausali, mentre nel caso della individuazione di specifiche causali non esiste una durata massima prevista. La coalizione ritiene che il settore pubblico (la Federazione) debba “dare il buon esempio”, riducendo progressivamente la durata massima dei contatti a tempo determinato anche acausali.
 
Non è una novità che l’accordo di coalizione ponga attenzione all’ambito delle esternalizzazioni. Tuttavia, il tema viene trattato in questo caso in modo abbastanza generico e “duplice”. Pare, infatti, trasparire lo sforzo di tenere insieme spinte divergenti, rappresentate dalle diverse anime della coalizione, quando si afferma di voler migliorare la protezione dei lavoratori nell’ambito dei distacchi transfrontalieri, rimuovendo tuttavia gli ostacoli burocratici. Ugualmente, con riferimento all’appalto e alla somministrazione di lavoro, ci precisa anzitutto la loro natura di strumenti necessari, prima di specificare l’obiettivo di prevenire violazioni strutturali e sistematiche del diritto del lavoro e della sicurezza sul lavoro attraverso un’applicazione più efficace delle leggi, al fine di garantire maggiore sicurezza.
 
Altro tema delicato è la questione della copertura della contrattazione collettiva, che da tempo in Germania è in calo. Per questo motivo, la coalizione intende intervenire a sostegno dell’applicazione dei contratti collettivi, in quanto si ritiene che essi garantiscano eque retribuzioni. Tuttavia, anche in questo caso, non sono esplicitate le azioni che si intendono intraprendere per l’attuazione degli obiettivi. L’accordo si limita a prevedere l’introduzione di vincoli di aggiudicazioni di appalti pubblici ad aziende che applichino un contratto collettivo siglato da organizzazioni maggiormente rappresentative del relativo settore.
 
Universalmente noto è il tema della co-gestione (Mitbestimmung). Nell’ottica generale di una maggiore digitalizzare, sulla quale si vuole improntare l’azione di Governo, si intende sperimentare attraverso un progetto pilota l’elezione dei comitati aziendali in modalità digitale, mentre si ipotizza anche la possibilità di svolgimento da remoto attraverso supporti telematici delle attività dei comitati aziendali, anche se si specifica che rimane una loro scelta autonoma. L’obiettivo vuole essere quello di costruire un diritto contemporaneo per i sindacati, garantendo la possibilità di “accesso digitale alle aziende che corrisponda ai loro diritti analogici”. Si intende anche rendere reato perseguibile d’ufficio l’azione volta ad ostacolare l’attività di co-gestione.
 
Non manca poi un necessario richiamo al lavoro collegato alle piattaforme digitali. Anche in questo caso, è evidente il tentativo di sintesi e di bilanciamento tra posizioni differenti, indicando le piattaforme come una risorsa per il mondo del lavoro e volendo pertanto assicurare condizioni di lavoro eque. Non si indicano, tuttavia, particolari azioni se non genericamente il dialogo con i gestori di piattaforme, i lavoratori delle piattaforme, i lavoratori autonomi e le parti sociali.
 
Non ultimo per importanza il tema della salute e sicurezza sul lavoro. In questo caso, si trova un richiamo alla necessità di adeguare la materia della salute e sicurezza sul lavoro alle nuove sfide che il mondo del lavoro presenta, rispetto alle quali si citano la salute mentale e il mobbing. Particolare attenzione si intende riservare all’applicazione della sicurezza sul lavoro nelle piccole e medie imprese. Il paragrafo si chiude con veloce accenno al rafforzamento della gestione dell’integrazione in azienda dei lavoratori con modificate abilità.
 
A conclusione di questa sintetica rassegna dei temi toccati dall’accordo di coalizione con riferimento all’ambito del lavoro, pare emergere abbastanza chiaramente una certa genericità dei contenuti. Anche se questo è connaturato alla tipologia di documento che fissa i principi generali dell’azione di Governo, ugualmente avrebbero potuto essere indicate scelte politiche di maggiore dettaglio, come peraltro fatto in precedenti accordi di coalizione. L’unica posizione ben definita nel dettaglio, insieme ad alcune linee di intervento sulla formazione continua, risulta essere quella relativa l’incremento del salario minimo legale.
 
Silvia Spattini

Direttore ADAPT

@SilviaSpattini

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