Relazione tecnica, bollini e coperture: la burocrazia che rispetta la Costituzione

Nel percorso accidentato che ha portato in Gazzetta Ufficiale il decreto sui contratti a termine, ha acquistato un ruolo insolito da protagonista nel dibattito politico la “relazione tecnica”, che una volta ottenuta la “bollinatura” della Ragioneria generale dello Stato permette di inviare i provvedimenti al Quirinale per la firma del Capo dello Stato.

 

La battaglia
Proprio lì, tra i bollini, ci sono i numeri sui posti di lavoro a rischio con la stretta dei contratti a termine: numeri che secondo il vicepremier Luigi Di Maio, reduce giusto ieri da una minaccia di rimozione ai “funzionari che difendono il Ceta”, sarebbero stati infilati nottetempo nella relazione, forse su suggerimento di qualche “lobby” nemica. Di qui l’idea, fatta filtrare da altre fonti Cinque Stelle, di un’esigenza di “pulizia” alla Ragioneria generale, in una battaglia fra politici e tecnici che coinvolge di nuovo anche l’Inps già finito due settimane fa nel mirino dell’altro vicepremier, Matteo Salvini, per i dati sul contributo dei migranti alla causa previdenziale italiana…

 

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