Politically (in)correct – Giorgia Meloni nel Congresso delle meraviglie

Bollettino ADAPT 13 marzo 2023, n. 10

 

In questa settimana, dal 15 al 18 marzo, si svolgerà a Rimini il XIX Congresso della Cgil, che non è solo il più importante sindacato, ma anche (e soprattutto, con i tempi che corrono per le grandi organizzazioni di massa) l’associazione con il maggior numero di iscritti, quella in grado di mettere in campo migliaia di dirigenti ed operatori con esperienza e preparazione, nonché di disporre di risorse che consentono una ampia agibilità politica e operativa. L’Assemblea è molto importante, anche per le novità che sono intervenute nel campo della sinistra e soprattutto nel Pd, che è in qualche modo l’erede (ora misconosciuto) dei tradizionali partiti di riferimento della Cgil.

 

Nella giornata di venerdì alle 12 prenderà la parola la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sarà una bella sfida per “io sono Giorgia” e per la stessa Cgil, il cui gruppo dirigente sembra aver gradito la disponibilità della leader della destra. Che Meloni abbia accettato l’invito – ha detto Maurizio Landini presentando il Congresso alla stampa – “è un fatto positivo di rispetto e riconoscimento della nostra organizzazione”. La Cgil si rivolge “governo e Parlamento tutto perché tornino a occuparsi del tema del lavoro”.

 

Ad osservare il programma del XIX Congresso, vi sono alcuni aspetti che meritano una sottolineatura. Molti gli ospiti internazionali che forniranno il loro contributo; oltre agli interventi di saluto istituzionali e dei leader delle altre confederazioni, nel corso dei lavori si svolgeranno alcune “tavole rotonde” (usiamo un termine un po’ desueto per farci capire) con la presenza dei segretari dei partiti di opposizione. È questa la principale apertura del Congresso verso l’esterno; ma tutta l’organizzazione dei lavori è finalizzata più che a un dibattito di verifica interna, alla presentazione della Cgil all’Italia, con il conforto di personalità il cui apporto varrà come una conferma delle sue scelte politiche. Non a caso la cronaca più recente della vicenda politica italiana (da Monti a Meloni) è affidata alla presentazione del libro “L’inquilino” di Lucia Annunziata alla quale competerà la conduzione del dibattito coi partiti; mentre la linea di politica economica verrà commentata da Mariana Mazzucato, l’economista che sostiene la necessità dell’intervento dello Stato in economia. Un posto d’onore sarà riservato alla “ministra” del Lavoro della Spagna, Yolanda Diaz, la cui presenza a Rimini si spiega solo per la nuova disciplina del contratto a termine varata dal governo spagnolo, che da mesi viene citata come la via d’uscita da quella che viene definita, nella sinistra politica e sindacale, la “precarietà dilagante”: Dubitiamo che la ministra Diaz sarà chiamata a spiegare la normativa che regola nel suo Paese il licenziamento individuale, la cui flessibilità consente di stipulare contratti a tempo indeterminato con minori preoccupazioni di quelle di un imprenditore italiano (peraltro il dato nuovo e ignorato da noi, è l’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato a cui corrisponde la riduzione dei flussi dei contratti a termine).

 

Se il confronto con le regole del mercato del lavoro riguardasse la disciplina del recesso, i delegati si renderebbero conto di trovarsi in presenza di una versione spagnola del contratto a tutele crescenti, oggetto di una diffusa campagna di ripudio. Potrebbe mancare, nella kermesse identitaria della Cgil, don Luigi Ciotti uno dei principali “protagonisti del bene” (copyright Alessandro Barbano) nella lotta contro la mafia? Anche il presidente emerito della Consulta Giovanni Maria Flick conforterà la Cgil nella sua contrarietà all’autonomia differenziata e al presidenzialismo. Figurano nel panel, intervistate da Marco Damilano, alcune personalità venute alla ribalta in modo confacente alla narrazione della Cgil nel mercato del lavoro e della scuola, come l’ingegnera (sic!) Ornela Casassa, e la studentessa Emma Ruzzon, dell’Università di Padova, divenuta la vestale degli studenti ossessionati e vittime della competizione (un nuovo filone di pensiero un po’ più raffinato del “18 politico”).

 

A confermare la vocazione antifascista della Cgil, non si parlerà soltanto della rete internazionale antifascista, ma prenderà la parola anche Gianfranco Pagliarulo, presidente ANPI, di cui si è parlato a lungo all’inizio dell’aggressione di Putin all’Ucraina. Venerdì a ridosso dell’intervento di Meloni scenderà in campo un vero tris d’assi con Andrea Riccardi, fondatore Comunità di Sant’Egidio, Linda Laura Sabbadini, direttrice ISTAT e l’onnipresente cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente CEI. Il Congresso ascolterà la testimonianza di una donna iraniana, mentre non si hanno notizie di uno spazio dedicato alla resistenza ucraina.

 

In sostanza, giornate piene con la partecipazione – salvo eccezioni – di chi si riconosce nella Cgil, l’organizzazione che a Firenze ha consentito l’abbraccio tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein, con gli auspici di Maurizio Landini;  il quale darà la dimostrazione dell’autorevolezza della Confederazione da lui diretta, nel vero senso della parola  (se si esamina il calendario dei congressi territoriali e di categoria, si nota in bella evidenza che Landini era sempre presente, magari in compagnia di un altro/a componente della segreteria confederale). Del resto, Maurizio Landini ha il diritto di gettare la spada di Brenno sulla bilancia del potere della sinistra. I dati dello svolgimento dell’iter congressuale lo confermano. Nel dettaglio – si veda quanto riportato da Collettiva il giornale on line della confederazione – la prima fase congressuale si è svolta dal 30 settembre al 10 dicembre 2022: si sono tenuti 43.211 congressi di base, di cui 37.220 sul posto di lavoro e 6.011 territoriali. Poi è stata avviata la seconda fase, in particolare dall’11 dicembre 2022 al 24 febbraio 2023. In questo caso sono stati 1.939 i congressi svolti: 1.540 nelle categorie provinciali; 240 nelle categorie regionali; 12 nelle categorie nazionali; 126 congressi nelle Camere del lavoro e Camere del lavoro metropolitane; 20 congressi delle Cgil regionali. Vuoi mettere con le primarie del Pd? Evidentemente in questa grande mobilitazione tanti dirigenti e militanti hanno avuto modo di esprimersi. Sarà per questo motivo che lo spazio dedicato al dibattito, nei giorni del Congresso nazionale di Rimini, è di circa cinque ore in tutto, di cui tre (dalle 9 alle 12) nel giorno in cui Giorgia Meloni si presenterà come Alice nel Congresso delle meraviglie.

 

Giuliano Cazzola

Membro del Comitato scientifico ADAPT

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