Il mio canto libero – Dal secondo Forum di Pollenzo una richiesta di discontinuità nelle politiche per il lavoro

Bollettino ADAPT 15 maggio 2023, n. 18
 
La seconda edizione del Forum di Pollenzo promosso da JobsLab e dedicato al “Lavoro nella società attiva”, ha riunito numerosi direttori di personale con esperti e rappresentanti istituzionali per approfondire le principali criticità delle politiche del lavoro in Italia. Sono stati considerati, in conseguenza, gli obiettivi del drastico innalzamento dei tassi di attività e di occupazione nel contesto del declino demografico e del consistente mismatching, della maggiore qualità dei lavori per la competitività e la crescita dell’economia nazionale, l’incremento dei salari e del loro potere di acquisto, correlati all’aumento della produttività, dopo lunghi anni di appiattimento retributivo.
 
Gli strumenti individuati per conseguirli sono risultati la ripartenza dell’ascensore sociale, un mercato del lavoro dinamico grazie a un sistema plurale di intermediari per l’occupazione, la funzione dell’impresa nei percorsi educativi e formativi, la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese in un nuovo modello di relazioni collettive di lavoro. È stata ipotizzata una profonda revisione della allocazione dei fondi per la ripresa e resilienza e per la politica di coesione affinché siano impiegati “a leva”, ovvero come sostegno sussidiario alle imprese e agli intermediari per il lavoro con effetti di maggiore probabilità di spesa e di esiti moltiplicati. In particolare, la dotazione a tutti i disoccupati e inoccupati di buoni o “doti” lavoro, proporzionati al loro grado di svantaggio, può sollecitare la perfetta concorrenza tra centri per l’impiego, agenzie per il lavoro, scuole, università, enti formativi, organismi bilaterali, patronati la cui attività di intermediazione deve muovere dalla domanda di lavoratori da parte delle imprese.
 
Per le politiche educative si è ribadita la necessità della strutturale collaborazione tra istituti e imprese così da consentire il rinnovamento dei metodi e contenuti pedagogici in una offerta plurale capace di valorizzare tutti i talenti, così da accompagnare ogni giovane a competenze di tipo superiore e ogni adulto alla continua inclusione nel mercato del lavoro. La sessione dedicata alla contrattazione ha evidenziato che la crescita delle retribuzioni, ancorata a parametri di produttività, professionalità, scomodità e perciò senza effetti inflativi, può prodursi solo attraverso gli accordi territoriali, per la tutela dei lavoratori delle piccole imprese, e ancor meglio con quelli aziendali. La contrattazione di prossimità consente poi di adattare, grazie all’art.8,  molte regole del lavoro, come gli stessi contratti a termine o le forme agili fondate sul perseguimento di obiettivi e risultati; di sostenere il potere d’acquisto dei salari e il benessere dei nuclei familiari dei lavoratori attraverso prestazioni sociali; di garantire effettivamente il diritto-dovere al continuo aggiornamento professionale; di far evolvere il clima collaborativo con le rappresentanze dei lavoratori verso esperienze di coinvolgimento partecipativo.
 
La tutela e la promozione sociale dei lavoratori neoservili (pulizie, vigilanza, pubblici esercizi, collaborazione familiare, agricoltura, edilizia, ecc.), unitamente alla loro reperibilità, ha indotto a considerare la evoluzione degli enti bilaterali verso funzioni di governo dei relativi mercati del lavoro, dal collocamento al controllo delle buste paga, alle scuole di mestiere, alla certificazione e alla salute e sicurezza. Alla annunciata riforma fiscale è stata richiesta la tassazione piatta e agevolata di ogni incremento retributivo negoziato in prossimità e una ampia detassazione delle prestazioni sociali. È stata infine auspicata la riduzione strutturale del cuneo contributivo sul lavoro allineando contribuzioni e prestazioni ove sono squilibrate come nel caso dei versamenti per Inail, malattia, ammortizzatori sociali.
 
In sintesi, è emersa la richiesta di una forte discontinuità nelle politiche per il lavoro e nell’uso delle relative risorse europee secondo il fondamentale criterio della sussidiarietà e rimuovendo ogni pregiudizio verso l’impresa.
 

Maurizio Sacconi
Chairman ADAPT Steering Committee
@MaurizioSacconi

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