Il mercato del lavoro in Veneto

Le caratteristiche del tessuto imprenditoriale veneto. Il territorio della nostra regione si caratterizza per un vitale e dinamico tessuto imprenditoriale. Il sistema produttivo del Veneto, vantando una serie di piccole e medie imprese, ha saputo sfruttare la dimensione locale, sviluppandosi in distretti soprattutto a vocazione manifatturiera. Si tratta per la maggior parte di piccole – medie realtà prevalentemente a conduzione a familiare nelle quali convivono produzioni tradizionali e attività tecnologicamente innovative.

 

Una Regione virtuosa. Nonostante il tessuto produttivo ed economico sia stato messo alla prova dalla lunga e globale crisi, esso ha saputo resistervi grazie all’offerta di prodotti di elevata qualità molto richiesti al di fuori del territorio nazionale. La maggior parte delle aziende, infatti, hanno superato la difficile e prolungata congiuntura economicatramite l’export, con l’aumento della domanda pari a 5,9%. Lo sfruttamento di nuovi rapporti economici con l’estero, lo sviluppo di nuovi prodotti, l’ottimizzazione dei processi dovuta alle innovazioni tecnologiche hanno consentito alle imprese del territorio non solo di superare la crisi economica ma addirittura di accrescere la propria produttività. In tale scenario, la scelta del legislatore di agevolare le assunzioni a tempo indeterminato si è dimostrata la mossa vincente per il Veneto. Secondo i dati diffusi da Veneto Lavoro, infatti, le assunzioni al secondo trimestre del 2015 sono pari a 80.000, ben sopra alle previsioni fate da Unioncamere che stimava il numero delle assunzioni a 73 mila unità. A ciò si accompagna la riduzione del ricorso alla Cassa Integrazione e alla Naspi. I dati diffusi da Veneto Lavoro evidenziano che la distribuzione delle assunzioni a tempo indeterminato varia a seconda della dimensione aziendale: alle piccolei mprese è infatti attribuibile più del 60% delle assunzioni. Ancora una volta le piccole realtà imprenditoriali fanno da traino all’occupazione e all’economia della Regione Veneto.

 

Non solo incentivi nazionali. La positiva dinamica dell’occupazione non è solo dovuta alla riduzione contributiva triennale prevista dalla Legge di stabilità per l’anno 2015 e al sistema delle tutele crescenti introdotto con il Jobs Act, ma anche ai finanziamenti regionali che mirano al sostegno del lavoro e dell’occupazione. In particolare, l’ente Bilaterale Artigiano Veneto (Ebav) prevede per l’anno 2015, a favore delle aziende aderenti, l’erogazione di contributi economici per l’assunzione a tempo indeterminato di ex apprendisti, di lavoratori licenziati iscritti nella lista Ebav nonché per l’assunzione con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale. Il contributo erogato dall’Ebav per l’assunzione a tempo indeterminato di ex apprendisti varia, in base al settore produttivo di appartenenza dell’azienda, tra i 280 ed i 1.290 euro, mentre in caso di assunzione con contratto di apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale il datore di lavoro ha diritto a 400 euro per i primi 12 mesi, 500 euro al termine dei 24 mesi e 600 euro al raggiungimento dei 36 mesi. Le aziende che procedano all’assunzione a tempo indeterminato di un disoccupato iscritto nella lista Ebav “lavoratori licenziati da rioccupare” possono ricevere un contributo pari al residuo non fruito dal lavoratore.

 

Le politiche del lavoro. Nel territorio veneto le politiche attive sono implementate sia ad accrescere le possibilità di chi è disoccupato o inattivo, sia a favorire il permanere nel mercato del lavoro per coloro che usufruiscono di ammortizzatori sociali. Da un lato dunque misure utili a favorire  l’occupabilità dei giovani nell’ambito della Youth Guarantee dall’altro la promozione del reimpiego dei lavoratori grazie a percorsi di riqualificazione professionale. La Regione Veneto al fine reinserire nel mercato del lavoro soggetti disoccupati o sospesi dal lavoro ovvero al fine di offrire percorsi di inserimento lavorativo di neo-qualificati, neo-diplomati, neo-laureati o neo-dottorati, disciplina 3 tipologie di tirocinio: formativo e di orientamento, di inserimento/reinserimento lavorativo, estivi di orientamento per studenti. I dati di Veneto Lavoro relativi al secondo trimestre 2015 confermano che il ricorso a tirocini e stage continua a crescere, registrando un incremento del 10% rispetto a al 2014.

 

Conferma di una buona occupazione in una vecchia Regione. L’analisi dei dati mostra un generale andamento positivo dell’occupazione, ivi compreso quel che riguarda i contratti a tempo determinato, che continuano ad essere utilizzati dalle aziende per motivazioni legate alla flessibilità connessa nonostante sia un contratto più oneroso, privo degli sgaravi della Legge di Stabilità e a causa del contributo addizionale. Questo aspetto conferma la capacità produttiva, caratteristica che ha sempre distinto la nostra regione dal resto del Paese. È auspicabile continuare ad investire nel territorio, per creare nuova occupazione,  focalizzandosi su misure che siano da stimolo per tutti gli attori sociali e per un’azione sinergica mirata a mantenere il trend positivo registrato.

 

Valentina Gobbo

Consulente aziendale

@valesakura13

 

Monica Zanotto

Scuola di dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro

ADAPT, Università degli Studi di Bergamo

@MonicaZan8

 

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