Il governo francese lancia Moncompteformation: il diritto alla formazione, su piattaforma

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Bollettino ADAPT 25 novembre 2019, n. 42

 

Il Ministro del lavoro francese M. Penicaud ha annunciato l’imminente lancio del sito e dell’applicazione Moncompteformation, nati per la implementazione del Compte Personnel de Formation secondo le modalità previste dalla LOI n° 2018-771 du 5 septembre 2018 pour la liberté de choisir son avenir professionnel.

 

Nell’ambito di un ambizioso progetto di riforma che mira, come dice lo stesso nome, a ridare a tutti i cittadini francesi la possibilità di scegliere il proprio futuro professionale, e che ha riguardato veri e propri pilastri della organizzazione e disciplina del mercato del lavoro (dall’apprendistato, al sistema di formazione continua, alla assicurazione contro la disoccupazione, dalla lotta alle discriminazioni di genere alla promozione di opportunità occupazionali per i disabili, alla lotta alle irregolarità nelle situazioni di distacco di lavoratori), ampio dibattito ha sollevato la riforma del sistema di formazione continua, da subito annunciatasi come un intervento in  grado di rivoluzionare il modello francese (un nostro primo commento in Bollettino ADAPT del 28 marzo 2018, Ripensare i Fondi Interprofessionali per la formazione continua: uno sguardo ai progetti di riforma francesi).

 

L’obiettivo della riforma è aumentare l’autonomia e la libertà di scelta dei cittadini, semplificando l’accesso alla formazione continua, attraverso nuove modalità di gestione e di accesso diretto alle opportunità formative, che avverrà a partire dal 21 novembre utilizzando un sito web, e la connessa applicazione, dove saranno disponibili, da un lato, tutte le informazioni relative all’esercizio del diritto alla formazione da parte del singolo cittadino (attraverso uno spazio personalizzato in cui si troveranno informazioni sui diritti maturati e altri aspetti relativi alla costruzione dei propri dossier formazione), dall’altro una ampissima offerta di opportunità formative direttamente accessibili online sulla base delle preferenze individuali.

 

Giova ricordare che il Compte Personnel de Formation, istituito dalla LOI n° 2014-288 du 5 mars 2014 relative à la formation professionnelle, à l’emploi et à la démocratie sociale e ora assorbito dal Compte Personnel d’Activité, consente a tutti i cittadini che abbiano compiuto 16 anni (15 nel caso degli apprendisti), a prescindere dal loro status occupazionale, di accumulare un credito (inizialmente definito in ore, dal primo gennaio 2019 monetizzato in euro) che è poi possibile spendere presso qualsiasi ente di formazione pubblico o privato scegliendo liberamente i contenuti che si ritengono utili per il proprio sviluppo professionale.

 

Attraverso il sito e l’applicazione Moncompteformation, il governo francese intende ora rilanciare la misura, che è stata dal 2015 ad oggi ampiamente sottoutilizzata, introducendo strumenti che promettono di realizzare il diritto alla formazione “con un clic”. Ogni cittadino potrà accedere da un qualunque dispositivo alla sua area personale, verificare il credito di formazione maturato, scegliere una offerta formativa confrontando numeri provider qualificati a pubblicizzare i propri corsi sul sito, e poi accedere ai contenuti. Ciò ha già determinato e determinerà un riallineamento significativo delle modalità di progettazione e di offerta di formazione continua da parte di tutti i soggetti attivi sul mercato, e solleva non pochi interrogativi a partire dalle questioni legate alla regolazione della concorrenza nel mercato della formazione, che assumerà una fluidità senza precedenti. Solo le formazioni legate a titoli e qualificazioni contenuti nei repertori pubblici degli standard formativi e professionali saranno, ad ogni modo, eleggibili al finanziamento, al fine di facilitare il riconoscimento e la certificazione delle competenze.

 

Questa scelta, che va nella direzione una evidente individualizzazione e responsabilizzazione del singolo di fronte ai rischi derivanti dal possesso di competenze non adeguate alle richieste del mercato o dalla obsolescenza del proprio patrimonio professionale, va interpretata nel contesto più ampio delle riforme francesi in materia di formazione continua, che hanno introdotto nel tempo numerosi dispositivi che intervengono in tutte le fasi del processo formativo (dalla individuazione dei fabbisogni, all’orientamento professionale, all’accompagnamento dei lavoratori, alla certificazione delle competenze), per cui sarebbe semplicistico interpretare la “digitalizzazione” delle dinamiche di accesso alle opportunità formative come una delega all’individuo e una deresponsabilizzazine tout court degli attori tradizionalmente preposti al governo di tali processi in Francia: lo Stato e le parti sociali. Senza trascurare i rischi che possono derivare da tale sistema, cioè, occorre ricordare che il sistema informatizzato di accesso alla formazione convive nel modello francese con altri importanti dispositivi di supporto, orientamento e accompagnamento personalizzati a seconda della specifica condizione occupazionale e delle specifiche necessità del cittadino.

 

Occorrerà dunque analizzare tali dispositivi in un’ottica sistemica, al fine di comprendere fino a che punto si tratti di strumenti volti a facilitare dinamiche rese complesse da ostacoli burocratici o resistenze dei diversi attori coinvolti, o di una vera e proprio infrastruttura informatica cui è delegata di fatto la delicatissima funzione di intermediazione tra domanda e offerta di formazione continua.

 

Lilli Casano

ADAPT Senior Research Fellow

@lillicasano

 

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