Bollettino ADAPT 24 novembre 2025, n.41
Dopo 17 mesi di trattative si è infine arrivati alla firma del Ccnl dei Metalmeccanici, il 45esimo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro rinnovato nel 2025, secondo i calcoli dell’osservatorio di FareContrattazione di Adapt. Si tratta di una firma lungamente attesa, arrivata al termine di una contrattazione difficile, caratterizzata anche da 40 ore di scioperi. Nel frattempo continuano le discussioni sulla Legge di Bilancio per il 2026, per la quale Cgil, Cisl e Uil scenderanno in piazza – separatamente – nelle prossime settimane.
Contrattazione collettiva
Nel pomeriggio del 22 novembre Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil con Federmeccanica e Assistal sono arrivati alla firma del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Metalmeccanici. La firma è arrivata al termine di quattro giorni di trattativa continuativa (19, 20, 21, 22 novembre) che hanno costituito l’accelerata finale di 17 mesi di negoziato, con oltre 40 ore di sciopero. Il rinnovo prevede aumenti sui minimi contrattuali di 205€ al livello medio in quattro anni e la conferma della struttura economica del contratto, con la garanzia dell’adeguamento all’Ipca-nei ed altri meccanismi di salvaguardia dall’inflazione. I rappresentanti sindacali si dichiarano soddisfatti del contratto firmato, che avrebbe salvaguardato il potere d’acquisto e rafforzato tutele e diritti dei lavoratori. (qui il comunicato congiunto) Anche da Federmeccanica e Assistal arrivano commenti soddisfatti per un contratto che rispetta le condizioni di competitività, sostenibilità ed equilibrio. (qui il comunicato di Federmeccanica e Assistal).
La firma, che si attendeva da settimane, sembrava ancora distante solo qualche giorno fa, quando al termine degli incontri del 13 e 14 novembre le parti avevano ribadito come rimanessero sostanziali distanze su alcuni temi, tra cui gli appalti e l’orario di lavoro. (qui il comunicato unitario) Un’analisi approfondita delle trattative, tra i conflitti e la loro eco mediatica, si può trovare nell’articolo di Francesco Nespoli “Cronaca di un rinnovo. La firma del contratto dei meccanici nel prisma della comunicazione politica e sindacale”.
L’11 novembre è stato siglato il rinnovo del Ccnl delle Telecomunicazioni a firma di Asstel e di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. (qui il comunicato unitario) L’intesa ha riguardato l’intero impianto contrattuale e prevede aumenti di 298€ al quinto livello. (qui il comunicato stampa di Assotelecounicazioni Asstel)
Lavoro pubblico
Il 18 novembre è stata sottoscritta l’ipotesi di contratto per i dirigenti dell’Area Sanità relativa al triennio 2022-2024. Il contratto prevede sensibili aumenti economici di 490€ al mese per 13 mensilità. Anche in questo caso, come nei rinnovi del pubblico delle scorse settimane, Fp Cgil Medici non ha firmato l’accordo. (qui il comunicato Aran)
Dopo i numerosi rinnovi delle scorse settimane che hanno portato alla chiusura di tutti i contratti per il triennio 2022-2024, iniziano le trattative per le annualità 2025-2027 per i contratti del pubblico. Zangrillo ha già firmato la cosiddetta “direttiva madre” che stanzia 10 miliardi per questa tornata contrattuale. Ad inizio dicembre cominceranno gli incontri fra Aran e i rappresentanti sindacali per il rinnovo delle Funzioni centrali. (fonte)
È anche tramite questi numerosi contratti recentemente sottoscritti che si delinea ulteriormente la spaccatura fra Cgil e Uil: quest’ultima ha infatti firmato sia il Ccnl Istruzione e Ricerca che il Ccnl della Dirigenza delle Funzioni Locali, non sottoscritti da Cgil e Fp Cgil, che però in quest’ultimo caso ha avviato una consultazione dei lavoratori delle Funzioni locali sulle previsioni del contratto 2022-2024, nonostante la mancata firma. (fonte)
Scioperi e manifestazioni
Dopo l’incontro tra sindacati e Governo a Palazzo Chigi del 18 novembre sulle sorti del gruppo dell’ex Ilva, i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno dichiarato uno sciopero di 24 ore per il 19 novembre e mobilitazioni con assemblee in tutti gli stabilimenti. (fonte) Le organizzazioni sindacali rispondono così al no del governo a mettere mano al piano di decarbonizzazione. (fonte) I sindacati avevano già incontrato il governo l’11 novembre, ma anche in quel caso si erano registrate tensioni, che non si sono sedate in quest’ultimo incontro, nonostante i numeri della cassa integrazione – che sarebbe dovuta salire a 6000 dipendenti nei prossimi mesi – siano stati rivisti rimanendo a 4.450 lavoratori. (fonte)
Legge di Bilancio 2026
Sul Corriere della Sera, Daniela Fumarola, segretaria generale Cisl, ribadisce il giudizio complesso sulla manovra, sottolineandone alcune aspetti positivi – per esempio, il taglio dell’aliquota Irpef – ma anche evidenziandone i limiti, fra tutti, il mancato finanziamento della legge sulla partecipazione. Fumarola critica anche la linea degli scioperi della Cgil, sostenendo che non abbiano portato ai risultati attesi. (fonte)
In un’intervista a la Repubblica, Pierpaolo Bombardieri leader Uil, ribadisce il suo apprezzamento per la Legge di bilancio, pur sottolineandone alcuni limiti (l’eliminazione di Opzione donna, alcune scelte su fisco, sanità e pensioni, etc.). Il segretario generale dichiara anche che le battaglie della Uil si concentreranno sulla lotta ai contratti pirata e sulla crescita dei salari. Infine, pur ribadendo che non parteciperà allo sciopero del 12 dicembre dichiarato dalla Cgil, sottolinea la legittimità dello strumento dello sciopero. (fonte)
Tutte e tre le confederali hanno deciso di scendere in piazza per manifestare riguardo la manovra, ma con modalità e in date differenti: la Uil manifesterà a Roma il 29 novembre, con l’obiettivo specifico di far alzare a 40mila euro il tetto dei redditi ai quali si applica la detassazione degli aumenti contrattuali, estendere in modo generalizzato tale beneficio e applicarlo anche ai rinnovi già sottoscritti nel 2024. (fonte) A seguire, sarà il turno della Cgil che ha indetto uno sciopero generale per l’intera giornata di lavoro del 12 dicembre. (fonte) Infine, chiude la Cisl il 13 dicembre con una manifestazione nazionale con l’obiettivo di promuovere il “Patto della responsabilità” tra governo e parti sociali e per spingere per la modifica della manovra, a partire dal rifinanziamento della legge sulla partecipazione. (fonte)
Politica e rappresentanza
Hanno avuto una certa eco le dichiarazioni di Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, che durante il Forum Asstel ha sostenuto che il salario minimo non sia la soluzione alle problematiche del lavoro in Italia, ma che invece debba essere predominante la contrattazione collettiva come strumento per alzare i salari. (fonte)
Ha generato numerose polemiche l’emendamento proposto – e poi ritirato – da un senatore di Fratelli d’Italia con il quale si proponeva di imporre ai lavoratori e alle lavoratrici del settore dei trasporti di comunicare in forma scritta con sette giorni di anticipo l’adesione ad uno sciopero. (fonte) Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno espresso congiuntamente ferma contrarietà alla proposta che snaturerebbe il diritto di sciopero e porterebbe a creare “liste di scioperanti”. (qui il comunicato congiunto)
Vicende associative
Il 20 novembre si è tenuto a Roma presso il Cnel il convegno “Sul Cammino della Responsabilità: il Patto che serve al Paese e all’Europa” organizzato dalla Cisl. All’incontro presenti, oltre alla segretaria generale Daniela Fumarola e al presidente del Cnel, Renato Brunetta, anche la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno e il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea per la Coesione e le Riforme, Raffaele Fitto. Presenti anche il presidente di Confartigianato Marco Granelli, il vicepresidente di Confcommercio Mauro Lusetti e il vicepresidente di Confindustria per il Lavoro e le Relazioni industriali, Maurizio Marchesini. (fonte) Fumarola ha ribadito il progetto della Cisl di costruire un accordo che definisca le strategie per aumentare integrazione sociale e produttività, mantenendo insieme equità sociale e crescita. (fonte)
Studi e ricerche
L’Aran ha pubblicato il suo Accertamento della Rappresentatività per il triennio 2025-2027. (qui il testo) La Cgil ha una rappresentatività media del 24,67% (+0,06%), la Cisl del 24,09% (-0,50%), la Uil del 18,04% (+0,63%). (fonte)
ADAPT Junior Fellow
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