Disintermediare. A proposito della figura istituzionale e del ruolo del consulente del lavoro

Anche oggi il professor Tito Boeri (su Il Sole 24 Ore) contro i Consulenti del lavoro a colpi di “disintermediare!”. Un po’ come se eliminassimo i professori nel rapporto tra studenti e Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (MIUR) o nel rapporto che hanno con i libri di testo.

Povero – e in pieno declino culturale e progettuale – è quel Paese che perde consapevolezza del ruolo positivo di intermediari qualificati che avvicinano mondi diversi attraverso professionalità e competenza tecnica. Ieri i sindacati e i partiti politici, oggi la categoria dei consulenti del lavoro.

 

Si possono certamente avere visioni anche profondamente diverse del mondo e dei problemi. Su tutte, nel mio rapporto “storico” con i Consulenti del lavoro, penso al valore della bilateralità espressa nella legge Biagi e, più recentemente, l’istituto della asseverazione. Così come ci possono anche essere singoli operatori del mercato del lavoro che non adempiono al meglio al proprio compito, in tutti i settori e in tutti i mestieri. Ma mettere in discussione la figura istituzionale del consulente del lavoro è la dimostrazione di parlare di un mondo, quello del lavoro, che non si conosce se non per sentito dire o al più per aver letto e forse anche scritto qualche bel libro di teoria economica.

 

Possiamo e dobbiamo indubbiamente fare, nei nostri rispettivi ruoli, battaglie di merito su punti specifici, in base alle nostre legittime convinzioni e comunque sempre cercando di mediare tra visioni diverse. Mai però, specie quando si ha un incarico istituzionale, si devono delegittimare il ruolo e le funzioni di chi ha un altrettanto prezioso compito istituzionale (ruolo ancor più delicato di quello dello Stato perché sussidiario e di prossimità nei territori e tra le persone), nel far dialogare due mondi così distanti come l’impresa e la burocrazia statale.

 

Michele Tiraboschi

Coordinatore scientifico ADAPT

@Michele_ADAPT

 

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Disintermediare. A proposito della figura istituzionale e del ruolo del consulente del lavoro
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