Welfare contrattuale in agricoltura: il fondo integrativo sanitario per i lavoratori del settore

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Bollettino ADAPT 27 febbraio 2023, n. 8
 

Il Contratto Collettivo Nazionale per gli operai agricoli e florovivaisti stipulato tra Confagricoltura, Coldiretti, CIA e le organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil prevede, all’art. 7, l’istituzione di un Ente Bilaterale Agricolo Nazionale (E.B.A.N.) il quale, tra gli altri, ha il compito di garantire ai lavoratori agricoli e florovivaisti alcune prestazioni sanitarie che integrano l’assistenza già fornita dal Servizio Sanitario Nazionale.
 
L’Ente Bilaterale Agricolo Nazionale si impegna a fornire tali prestazioni attraverso un apposito fondo sanitario integrativo denominato FISA il quale è istituito a livello nazionale ed “eroga prestazioni integrative all’assistenza pubblica con finalità sanitarie, antinfortunistiche e sociali” (art. 65 CCNL).
 
Ai fini dell’iscrizione a tale fondo è prevista una contribuzione a carico del datore di lavoro e a favore dell’EBAN che dall’1/01/2014 è pari allo 0,30% della retribuzione imponibile per gli operai a tempo indeterminato e allo 0,60% per gli operai a tempo determinato. Non è invece richiesta alcuna quota contributiva a carico del lavoratore.
 
Per quanto riguarda la possibilità di fruire delle prestazioni erogate dal fondo FISA, occorre precisare che queste possono essere richieste anche a favore dei familiari dell’iscritto, seppur nei limiti previsti dal regolamento. I familiari a cui quest’ultimo fa riferimento sono da individuare nel coniuge, convivente more uxorio e i figli fino a 26 anni a condizione che siano indicati nello stato di famiglia.
 
In riferimento alle prestazioni erogate, l’assicurazione opera in caso di malattia e anche in caso di infortunio per le spese sanitarie sostenute dal soggetto interessato e nei limiti delle prestazioni elencate nel medesimo regolamento. Tra le prestazioni mediche rientrano, ad esempio, il ricovero in un istituto di cura (indipendentemente dal fatto che l’interessato sia stato sottoposto o meno a un intervento chirurgico), gli interventi chirurgici ambulatoriali di dermatologia od oculistica, le visite specialistiche, gli esami del sangue (nel limite di 200 euro annui), protesi ortopediche e acustiche, cure dentarie da infortunio.
 
Per ciò che concerne la possibilità di ottenere il rimborso delle prestazioni sanitarie, per gli operai a tempo determinato sarà necessario risultare iscritti negli elenchi anagrafici dell’anno precedente per almeno 50 giornate lavorative. Al momento della presentazione della richiesta, infatti, occorre produrre apposita documentazione INPS concernente il numero di giornate di iscrizione negli elenchi.  A tutti i lavoratori, invece, è richiesto di compilare l’apposita documentazione con l’indicazione dell’azienda presso la quale hanno prestato la propria attività e di produrre copia della scheda di dimissione o del diario clinico e, altresì, copia della prescrizione medica e della ricevuta di pagamento. Per le protesi ortopediche e oculistiche la prescrizione medica deve essere rilasciata dal medico specialista. Occorre, infatti, che rimborsi siano giustificati da un certificato medico comprovante la necessità di sottoporsi alla visita medica o al trattamento sanitario di riferimento.
 
In riferimento alle prestazioni infortunistiche, invece, è altresì necessaria la copia della denuncia dell’infortunio che è stata effettuata dal datore di lavoro all’INAIL, di una attestazione proveniente da quest’ultimo istituto comprovante il grado di invalidità del lavoratore e una copia del verbale di pronto soccorso.
 
Infine, la pratica di rimborso può essere inoltrata al fondo sanitario integrativo entro due anni dalla dimissione ospedaliera e/o dall’emissione della fattura o ricevuta di pagamento.
 
L’introduzione, mediante la contrattazione collettiva nazionale, di un fondo integrativo sanitario così ben strutturato a favore degli operai agricoli e florovivaisti è indice di una particolare attenzione rivolta ai lavoratori del settore.
 
Maria Elena Bartolotta

Scuola di dottorato in Apprendimento e Innovazione nei contesti sociali e di lavoro

ADAPT, Università degli Studi di Siena

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