Un disabile su due non lavora. Nuovo protocollo per l’inclusione

Un protocollo aziendale per l’inclusione lavorativa dei disabili basato su un sistema di certificazione e riconoscimento pubblico della valorizzazione delle diverse abilità nelle imprese.
L’idea viene da Snfia, il sindacato dei funzionari delle imprese assicurative, in collaborazione con Adapt, l’associazione fondata da Marco Biagi per promuovere studi e ricerche nell’ambito delle relazioni industriali e di lavoro.
L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio, “Abili oltre”, che riunisce sotto il patrocinio del Mibact e della Presidenza della Camera dei Deputati, 12 realtà associative operanti nel terzo settore. L’obiettivo è quello di sollecitare l’impegno delle imprese italiane a realizzare un modello lavorativo solidale grazie alla stesura di un protocollo e e un progetto legislativo.
Si tratta, insomma, di “offrire alle aziende un menù di soluzioni da adottare per fare un passo avanti nella direzione del ripensamento del rapporto mansione-lavoratore – come spiegato da Emanuele Massagli, presidente di Adapt”.
L’intervento punta a incidere positivamente sul bilancio occupazionaledei disabili, al quale avrebbe dovuto dare una spinta la legge 68/1999. Una norma che la Fish (Federazione italiana superamento handicap), pur lodandone i contenuti, ha definito “molto lontana dall’essere una tangibile concretezza”. Nel 2013 – si tratta degli ultimi dati Istat disponibili sul tema – risultava occupato solo il 44,0% delle persone di 15-64 anni con limitazioni funzionali gravi o lievi, invalidità permanenti o malattie croniche gravi. Una percentuale che scendeva al 19,7% nel caso di limitazioni gravi…

 

Continua a leggere su avvenire.it

Un disabile su due non lavora. Nuovo protocollo per l’inclusione
Tagged on: