Stiamo per entrare nell’era post-economica?

Riccardo Maggiolo (HuffPost, 12 marzo 2022)

 

Il paradosso è che se il denaro domina il mondo, la sua dottrina si sta facendo sempre più incomprensibile e impraticabile.

 

Era il 1992 quando il politologo statunitense Francis Fukuyama pubblicò un saggio che – ironicamente – fece epoca: “La fine della Storia e l’ultimo uomo”. Esempio paradigmatico di titolo efficace che però facilmente genera equivoci sulla tesi sottostante, il saggio portò tanta fortuna quante critiche al professore di Stanford. Lungi dall’affermare che non ci sarebbero stati più eventi rilevanti a segnare l’umanità, Fukuyama piuttosto intendeva la fine della Storia come la conclusione della contrapposizione ideologica – e non solo – tra modelli di potere diversi, prevedendo la prossima e definitiva vittoria della democrazia liberare in ogni angolo del globo.

 

Naturalmente – anche andando oltre il titolo – la tesi di Fukuyama in questi 30 anni è stata esposta a innumerevoli critiche. Guerre, attentati terroristici, crisi internazionali hanno puntellato le ultime decadi, offrendo vari punti di appoggio a chi non la condivideva. Eppure, a guardare le cose in chiave davvero storica, ovvero secolare, qualche ragione e merito gliela si poteva – e la si può ancora – riconoscere…

 

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