Smart working a ore, il tornello in tinello

Luigi Oliveri (Phastidio.net, 20 ottobre 2021)

 

Egregio Titolare,

 

questi pixel non vorrebbero annoiare i lettori tornando per l’ennesima volta sull’argomento dello smart working in particolare nel lavoro pubblico, ma il fatto è che gli spunti per affrontare l’argomento non finiscono mai. E non finiscono mai di stupire.

 

Arriviamo al dunque. Il lavoro agile ha avuto di recente una sua definizione normativa, volutamente non troppo specifica, per lasciare spazio alla contrattazione. Alcuni punti fermi, tuttavia, la normativa li pone. Leggiamo quanto dispone l’articolo 1, comma 1, primo periodo, della legge che appunto regola lo smart working, la legge 81/2017:

Le disposizioni del presente capo, allo scopo di incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, promuovono il lavoro agile quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa…

 

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Smart working a ore, il tornello in tinello
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