#RSU2015: la sfida dei sindacati per il cambiamento nella PA

Ricorsi in Tribunale contro il blocco delle assunzioni e della contrattazione collettiva, riforma della Pubblica Amministrazione in Commissione Affari Costituzionali del Senato dal luglio 2014, mobilità del personale delle province, assenteismo e l’affaire “#vigiliRoma”, sanità e scuola: questi i temi caldi che erediteranno le nuove RSU che saranno elette i prossimi 3, 4 e 5 marzo in tutte le Pubbliche amministrazioni.
 
Il nuovo accordo per regolare le elezioni
 
Il 9 febbraio è stato siglato un accordo tra ARAN e organizzazioni maggiormente rappresentative del comparto pubblico che ha esteso l’elettorato attivo anche ai lavoratori assunti con contratto a termine ed ha previsto particolari norme per garantire l’azione delle RSU in caso di Amministrazioni coinvolte in processi di riordino previsti ad esempio dalla “legge Delrio”.
 
La “campagna elettorale” delle tre principali confederazioni sindacali è però partita già da molto tempo.
 
La FP CGIL a guida Dettori, sotto lo slogan #ilvotochecambia, affida ad una serie di video la comunicazione degli obiettivi per coloro che a breve saranno chiamati a rappresentare la categoria. Più nello specifico entrano invece i singoli programmi elettorali, differenziati con riferimento alle diverse Amministrazioni. Temi centrali sono il rinnovo dei contratti collettivi, una riforma che incida sulla professionalità e sulla qualità dei servizi – come nel caso del funzionamento dei Pronto Soccorso (battaglia sulla quale la CGIL Funzione Pubblica sta lavorando da mesi) – e l’apertura verso una nuova fase di assunzioni.
Nel programma targato CGIL spicca un progetto di legge di iniziativa popolare per una riforma del codice degli appalti; iniziativa questa che per la verità vede impegnata l’intera confederazione.
L’appello al voto di Camusso e Dettori si fonda sulla ferma convinzione della centralità che assumono le RSU nel processo di riforma oggi in atto.
 
La campagna della CISL-FP punta tutto su dieci linee-guida ben definite in un solo pieghevole.
A dimostrazione dell’attenzione del sindacato verso le singole Amministrazioni, agli operatori è richiesto di declinare ulteriormente queste idee di massima nel rispetto delle singole realtà amministrative e territoriali.
I temi ricorrenti, neanche a dirlo, sono: riapertura dei tavoli negoziali con attenzione a contrattazione decentrata e salari legati alla produttività; confronto vero sulle riforme per produrre proposte “dal basso”, a garanzia dell’effettività e incisività dei cambiamenti; mappatura delle competenze e delle professionalità, per valorizzare al meglio i singoli lavoratori in un contesto di continuo cambiamento; ripensamento dei servizi ai cittadini con l’impiego di nuove tecnologie a supporto dell’attività amministrativa.
Le parole d’ordine che emergono con una certa frequenza dalle dichiarazioni dei singoli candidati, in alcuni video, sono: passione, altruismo, nobiltà del lavoro, risposte immediate ai cittadini con i fatti.
E sul “come” fare sindacato la risposta è unanime: occuparsi dei problemi della gente, non vendere fumo, essere sindacalisti di ‘strada’.
È infine Annamaria Furlan, neo-eletta segretario confederale Cisl, a trovare una sintesi di tutta la campagna: «Per una buona riforma della pubblica amministrazione che migliori la situazione del Paese serve il protagonismo dei lavoratori».
 
Per la UILPA invece la parola al segretario generale Benedetto Attili, che nella sua lettera aperta a tutti i futuri delegati spiega il “perché candidarsi”: è necessario, sottolinea, «essere capaci di raccogliere il testimone di un impegno che deve continuare, una lotta che deve perseguire quel sogno, quella aspirazione di giustizia sempre ricercata e in primo luogo proprio dove lavoriamo».
Per l’organizzazione le parole d’ordine rimangono: determinazione, concretezza, innovazione, coerenza.
Interessante l’idea fatta propria anche dalla UIL di realizzare una serie di video-clip che, con l’hashtag #noicimettiamolafaccia, pone al centro dell’attenzione le persone, quei lavoratori che sono veri protagonisti di tutte le riforme in atto.
 
Come sottolineato a margine di una recente assemblea, una delle principali sfide è quella di dimostrare, con un’importante affluenza al voto, la centralità del sindacato come organo di rappresentatività e come interlocutore privilegiato per il Governo, soprattutto in un periodo di crisi non solo economia ed occupazionale, ma anche di rappresentanza.
La scommessa è dunque superare il dato medio delle precedenti elezioni: ( su un totale di oltre 2830 milioni di aventi diritto, l’80% aveva espresso, in quell’occasione, la propria preferenza (cfr. M. di Biase, RSU: la sfida oltre le statistiche, in Guida al Pubblico Impiego, marzo 2013, n. 3)
 
Per la prima volta si può parlare realmente di “campagna 2.0”: discorsi ideologici in affollate assemblee e volantinaggi stanno lasciando sempre più il passo a strumenti di comunicazione più immediati, che hanno il pregio di riuscire a raggiungere “la base” più agevolmente. Molti sono i video, gli articoli e le discussioni con mezzi come Facebook o ancor di più Twitter, in cui semplici cittadini, segreterie e singoli lavoratori entrano in contatto stabilendo fra loro un vero confronto aperto.
 
Come si può intuire da questa breve rassegna, i temi cari alle organizzazioni sindacali sono spesso coincidenti, a dimostrazione di una sostanziale unità di intenti, pur a fronte di posizioni divergenti nel metodo, anche con i vertici delle Amministrazioni. Al di là delle singole proposte, la prima sfida rimane essere sempre più partecipi delle riforme in atto, provare a condizionarne il percorso con una vera partecipazione dei lavoratori. Questa la scommessa di un sindacato che deve giocoforza attrezzarsi al cambiamento.
 
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Marco Menegotto
ADAPT Junior Fellow
@MarcoMenegotto
 
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