Perchè il Jobs Act sta funzionando

Leggendo alcune reazioni ai dati INPS sul mese di agosto, viene da domandarsi se la fine dell’estate abbia portato la fine del Jobs Act, cioè la riforma che ha ridotto le tasse sul lavoro a tempo indeterminato, cambiato le regole contrattuali ed esteso gli ammortizzatori. Le critiche sono essenzialmente due: due mesi fa la variazione netta dei contratti a tempo indeterminato è stata negativa e i licenziamenti sono “aumentati”.

Ma cos’è successo davvero nel mercato del lavoro di agosto? Siccome le opinioni sono importanti ma i fatti lo sono ancora di più, concentriamoci sui dati ad oggi disponibili. Il 30 settembre l’Istat registrava un aumento dell’occupazione e, in particolare, un rialzo dell’occupazione stabile che raggiungeva i 14 milioni e 920mila lavoratori. Per raggiungere un livello di occupazione stabile più alto di questo bisogna risalire all’agosto 2009. Sono cioè 7 anni che l’occupazione stabile non è più alta dell’agosto 2016.

L’Inps il 10 ottobre riporta però che, se guardiamo alla variazione netta dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, è avvenuto un calo dei contratti di oltre 23 mila unità. Come è possibile allora che, nel caso del lavoro a tempo indeterminato, l’Istat parli di aumento degli occupati quando l’Inps parla di riduzione dei contratti di lavoro? La risposta è semplice: i contratti di lavoro non sono i posti di lavoro – posso avere due contratti di lavoro ed essere un solo lavoratore occupato, i dati Inps per agosto possono essere integrati dai datori di lavoro con le dichiarazioni di settembre (vedi nota bene in fondo alla tabella 3a), mentre l’Istat utilizza una indagine per misurare l’effettivo numero di posti di lavoro attivi in un dato mese.

In conclusione, è un po’ sorprendente utilizzare i dati Inps per decretare il fallimento del jobs act e della sua azione di stabilizzazione. Anche perché, se lo si facesse, si dovrebbe risolvere un altro grattacapo agostano per nulla scontato: mentre calavano i contratti di lavoro a tempo indeterminato (- 23mila unità), nello stesso mese tracollava il lavoro a termine (-56mila) e gli stagionali (-29mila)…

 

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