Nasce la piattaforma Tradate Welfare: pubblico e privato si uniscono per il benessere dei cittadini

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Bollettino ADAPT 21 ottobre 2019, n. 37

 

Lo scorso 15 ottobre a Tradate, nella provincia di Varese, è stata presentata Tradate Welfare, piattaforma nata dalla collaborazione tra l’Ufficio di Piano del Comune di Tradate e il Consorzio Nazionale per la Cooperazione Sociale Gino Mattarelli (CGM), che, dal 1987, mette in rete e valorizza l’opera di cooperative sociali dislocate in tutto il territorio nazionale.

Il portale digitale ambisce innanzitutto ad ampliare e modernizzare la modalità di fornitura dei servizi di welfare che spaziano dall’assistenza alla persona, passando dall’accudimento dei bambini fino ad arrivare alla cura della casa e degli animali.

 

Come sottolineato dalla Responsabile Servizi Sociali ed Ufficio di Piano di Tradate Mariella Luciani, già da tempo si era manifestata la duplice esigenza, da un lato, di intercettare e soddisfare i bisogni di quella parte della cittadinanza restia a ricorrere all’aiuto dei Servizi Sociali e, dall’altro, di reperire uno strumento in grado di facilitare la scelta del singolo, spesso inconsapevole della pluralità di opzioni a propria disposizione. Attraverso l’accreditamento alla piattaforma, tutti i residenti negli otto comuni aderenti al progetto avranno immediato accesso ai servizi messi a disposizione da quattordici Cooperative, auspicando così un graduale passaggio da un welfare “pauperistico”, dedicato solo ed esclusivamente agli utenti dei Servizi Sociali, ad un welfare “per tutti”, di facile accesso per chiunque desideri usufruirne. Proprio con l’intento di promuovere la diffusone sul territorio della piattaforma, al fine di evitare che rimanga, col tempo, uno strumento poco sfruttato e di difficile accesso, parte integrante del progetto sono i Social Point, punti di ascolto dislocati nelle città coinvolte, in cui professionisti formati da CGM forniscono assistenza nella registrazione al portale e nella scelta delle prestazioni più adatte alle singole esigenze specifiche. Lavoro indispensabile, quest’ultimo, al fine della riuscita dell’intero progetto e perciò demandato agli operatori del terzo settore, estremamente qualificati nell’intercettare i reali bisogni dei propri interlocutori.

 

La vera sfida di Tradate Welfare, così come evidenziato a più riprese dalla dott.ssa Martina Tombari, Responsabile dell’Area Sviluppo CGM, risiede nel provare ad avere un ruolo più attivo nel settore, tentando di rispondere non più solo alla domanda di assistenza della popolazione più debole, ma ai bisogni dell’intera comunità, nel modello attuale di cura sociale destinati a rimanere insoddisfatti. L’ambizione è quella di sovvertire le logiche oggi molto diffuse soprattutto nell’ambito della cura alla persona, provando ad intercettare attivamente i bisogni del cittadino, prima che lo stesso sia costretto a rivolgersi in prima persona ai fornitori dei servizi. A tal proposito, un ruolo determinante è giocato dalle cooperative, che hanno accettato la difficile sfida di provare ad ampliare il proprio bacino di fruitori, non limitandosi più solamente agli utenti dei Servizi Sociali, ma cercando di rispondere anche a nuove e diverse richieste, provenienti da una platea di cittadini differente, più ampia e con diverse esigenze rispetto a quelle valutate fino a questo momento.

È necessario acquisire sempre maggiore consapevolezza, ha sottolineato la dott.ssa Tombari, relativamente al fatto che esiste una platea molto vasta di persone che, pur non essendo utente dei servizi sociali, né lavoratore, ha dei bisogni che sarebbe importante riuscire ad intercettare, proprio attraverso Tradate Welfare.

 

Attraverso questo ambizioso progetto, formalmente avviato il 15 ottobre si intende sostenere un modello sperimentale di creazione di un tessuto territoriale solido, in cui la sinergia tra pubblico e privato riesca a mettere al centro la persona ed i propri bisogni, valorizzando le (scarse) risorse del welfare pubblico mediante il coordinamento con il welfare privato. Coordinamento che, superando le logiche fino ad oggi largamente diffuse di pura ingerenza del privato nella sfera pubblica, se dovesse mostrarsi efficace, potrebbe aprire la strada ad un welfare territoriale in grado di far dialogare servizi sociali e servizi aziendali.

 

Il desiderio primario di anteporre ad ogni altro interesse le reali esigenze della persona nella sua interezza – e non solo in qualità di lavoratore o di utente dei servizi sociali – ha fatto si che venisse imposto alle Cooperative aderenti al progetto, il rispetto di determinati e prestabiliti standard, previsti dalla Prassi UNI “Linee guida per i requisiti per la qualità dei fornitori di servizi alla persona/famiglia nel welfare aziendale” realizzata in collaborazione con il Consorzio CGM e fortemente voluta dallo stesso. La qualità dei servizi offerti è fondamentale perché un progetto di questo genere, per quanto ambizioso, abbia un futuro e possa essere replicabile in altri territori italiani.

 

In aggiunta, le Cooperative hanno sottoscritto un codice etico, con l’obiettivo di incentivare la cooperazione e il coordinamento tra le diverse attività da loro svolte, mitigando la competizione in funzione del primario obiettivo di risposta alle esigenze dei cittadini. Solo in questo modo e solo attraverso la promozione di un alto standard da parte delle Cooperative sul territorio sarà possibile perseguire gli obiettivi ed ottenere tutti i risultati che hanno spinto gli enti promotori a sviluppare una piattaforma per servizi di welfare: primo su tutti, il benessere della persona nella sua interezza.

 

Irene Tagliabue

Scuola di dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro

Università degli Studi di Bergamo

@Tagliabue irene

 

Nasce la piattaforma Tradate Welfare: pubblico e privato si uniscono per il benessere dei cittadini
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