Le ragioni di un corso di specializzazione sulle relazioni industriali in Italia

ADAPT – Scuola di alta formazione sulle relazioni industriali e di lavoro

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Bollettino ADAPT 6 novembre 2023 n. 38
 
Il discorso sui problemi del lavoro, di regola, parte sempre da quello che può o non può fare il decisore politico (a livello nazionale o a livello europeo). Che si tratti del lavoro povero, della scarsità di competenze della offerta di lavoro, dell’invecchiamento demografico, della conciliazione tra vita e lavoro, il punto di approdo è sempre la proposta di una nuova legge o di una nuova agenzia burocratica. Basti pensare alle proposte di legge in materia di riduzione di orario di lavoro, al dibattito sul salario minimo e all’impronta tipicamente pubblicista che sta caratterizzando la riforma delle politiche attive prevista dal PNRR.
 
Non v’è dubbio che l’attore pubblico, tanto più se portatore di risorse economiche altrimenti irreperibili, sia un interlocutore talvolta imprescindibile. Ma le trasformazioni dei moderni mercati del lavoro non possono essere affrontate senza un protagonismo di chi tali mercati li costruisce e li fa vivere, cioè le imprese, i lavoratori e, non di meno, gli attori della rappresentanza sindacale e datoriale.

Proprio questi ultimi, storicamente, hanno svolto un ruolo centrale nello sviluppo sociale ed economico del nostro paese. Dapprima costruendo uno dei più solidi sistemi di tutela dei lavoratori al mondo (negli anni sessanta-settanta); poi impegnandosi l’Italia nella moneta unica europea e, più in generale, nel mondo globalizzato (anni Novanta); e adesso, nell’ultimo ventennio, con tutte le difficoltà del caso, nel tentativo di costruire un sistema produttivo di qualità e competitivo.
 
È proprio di relazioni sindacali e industriali di qualità che oggi, forse più che mai, abbisogna la nostra società. Relazioni che, a partire dal livello decentrato, quello territoriale e aziendale, in prossimità dei luoghi di lavoro e delle loro esigenze, sviluppino soluzioni tecniche e organizzative creative e capaci di costruire valore per le aziende e i lavoratori. Sistemi retributivi premiali, programmi formativi, riforme dei sistemi di classificazione e inquadramento, piani di welfare aziendale, flessibilità oraria, forme di partecipazioni economico-finanziarie, coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni organizzative e strategiche dell’impresa: si tratta di leve che, se correttamente adoperate, possono incidere sulla produttività delle aziende e sulla qualità della esperienza delle persone che lavorano.
 
È per questo che ADAPT, per il terzo anno di fila, desidera proporre ai suoi soci, agli operatori delle relazioni industriali (lato sindacale e lato datoriale), nonché a tutti i professionisti (avvocati, consulenti del lavoro, direttori del personale) che vogliano acquisire una nuova prospettiva con cui guardare ai problemi del lavoro, un corso lungo di specializzazione sulla contrattazione collettiva e il diritto delle relazioni industriali in Italia.
 
A partire da gennaio 2024, fino al successivo giugno, ogni due venerdì al mese, con professori e ricercatori universitari studiosi del diritto del lavoro e delle relazioni industriali e con il contributo di testimoni privilegiati del mondo della rappresentanza del lavoro e della impresa, ADAPT realizzerà un percorso formativo articolato su tre moduli: la contrattazione collettiva come “fonte” di produzione del diritto del lavoro e come costruzione sociale dei mercati del lavoro (le funzioni della contrattazione collettiva; il rapporto tra legge e contratto collettivo, la bilateralità, ecc.); il diritto delle relazioni industriali (i sistemi di classificazione e inquadramento del lavoro, la retribuzione variabile, il welfare aziendale, ecc.); i mercati transizionali del lavoro (la formazione continua, l’apprendistato, salute e lavoro, accomodamenti ragionevoli).
 
La convinzione, che ha animato ADAPT sin dalla sua nascita, è che il mercato del lavoro non possa cambiare (soltanto) a furia di leggi e provvedimenti dall’alto. Ma che siano le persone che abitano e danno forma ai luoghi di lavoro il primo punto da cui partire. In questo senso, il corso di specializzazione vuole costruire quelle competenze tecniche indispensabili per maneggiare gli istituti del diritto del lavoro e la contrattazione collettiva, anche impegnando una quantità di tempo adeguata – sei mesi – perché ciascun tema possa essere affrontato con la gradualità e l’approfondimento necessari per incidere veramente nella professionalità dei partecipanti.
 
A partire dai più giovani, a cui come sempre vogliamo rivolgere un occhio di riguardo con condizioni di accesso notevolmente agevolate e borse di studio per i più meritevoli che, come sempre, saranno finanziate dai proventi di questo e degli altri corsi ADAPT.

 
Francesco Seghezzi
Presidente Fondazione ADAPT

Scuola di alta formazione in Transizioni occupazionali e relazioni di lavoro

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