La Francia pensa ai giovani e rilancia l’apprendistato per affrontare la crisi post-covid. E l’Italia?

Bollettino ADAPT 7 settembre 2020, n. 32

 

La Francia si appresta a combattere la disoccupazione giovanile, aggravata dalla situazione socio-economica dovuta all’emergenza sanitaria, con un piano di rilancio per l’apprendistato.

Il Ministero del Lavoro francese, infatti, ha messo a disposizione dei CFA (“Centre de formation des apprentis”) una guida pratica per fare il punto sulle misure di rilancio dell’apprendistato e sugli strumenti messi a disposizione a partire già da questo settembre.

 

Il documento si apre con le parole di Élisabeth Borne, ministre du Travail, de l’Emploi et de l’Insertion, che afferma: “Finché le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria colpiranno gravemente i nostri giovani, dobbiamo trovare una soluzione adatta a ciascuno di loro. Nessuno escluso. È per proteggere e assicurare il loro avvenire che il Governo dedica ai giovani la prima fase del piano di rilancio, con particolari misure indirizzate per continuare a sviluppare l’apprendistato, sostenere le istituzioni formative e le imprese francesi”.

 

Il piano in questione prevede delle nuove misure a favore dei principali attori del sistema di apprendistato francese: le imprese, i giovani e i centri di formazione.

 

Quanto alle imprese, indebolite dalla crisi e, dunque, spesso riluttanti ad assumere giovani apprendisti, il governo francese ha pensato ad un aiuto finanziario per incentivare l’uso di questa tipologia contrattuale.

La misura prevede una copertura dal 80% al 100% della retribuzione spettante agli apprendisti per tutto il primo anno di contratto. Per i giovani assunti con età inferiore ai 21 anni è prevista la copertura totale della retribuzione, mentre per i giovani con età superiore a questa, è prevista una copertura dell’80% della retribuzione, con il solo 20% a carico del datore di lavoro.

Per poter beneficiare di tale aiuto, il contratto di apprendistato dovrà essere stato siglato tra il 21 luglio 2020 e il 26 febbraio 2021.

Il tetto massimo di copertura per ogni apprendista è fissato a € 5.000 per gli apprendisti minorenni in alternanza scuola-lavoro, e a € 8.000 per gli apprendisti maggiorenni.

Inoltre, nello stesso documento si precisa che a partire dal secondo anno di contratto si applicheranno gli incentivi già esistenti, dove il tetto massimo è di € 4.125 per ogni tipologia di apprendista.

Dunque, il governo francese raddoppia le risorse a disposizione per incentivare le imprese ad assumere in apprendistato e spiega che tale aiuto verrà versato mensilmente, prima del pagamento della retribuzione dell’apprendista: un aspetto favorevole sia per le imprese, che non dovranno anticipare la retribuzione degli apprendisti, sia per i giovani stessi, maggiormente invogliati ad iniziare una esperienza di questo tipo, ben consapevoli che i tempi per il pagamento della retribuzione non saranno affatto lunghi o irregolari.

 

Come già anticipato, le misure previste riguardano anche i giovani e i centri di formazione (CFA).

Quanto ai giovani, viene raddoppiato il termine entro il quale il soggetto interessato ad iniziare un percorso di apprendistato debba concludere positivamente la propria ricerca di un’impresa interessata a sottoscrivere il contratto. Infatti, con le nuove misure si avranno 6 mesi di tempo – dall’iscrizione del giovane al centro di formazione – per trovare un’impresa che intenda assumere in apprendistato la giovane risorsa. In questo arco temporale di ricerca la formazione iniziale sarà comunque garantita dai CFA, anche in caso di mancata sottoscrizione del contratto di apprendistato.

Inoltre, per migliorare l’efficienza formativa dei CFA, ma anche per combattere le disuguaglianze tra i giovani e per dar loro la possibilità di seguire le lezioni a distanza, è previsto un primo pacchetto di equipaggiamento a favore dei centri di formazione medesimi, pari a € 500 per ogni apprendista, spendibili in materiale informatico.

 

Senza entrare nel merito delle scelte legislative effettuate dal governo francese, appare senza dubbio apprezzabile l’idea di provare a rilanciare la formazione professionale dei giovani attraverso il contratto di apprendistato: tipologia contrattuale che, sebbene sia vista come un valido strumento per diminuire i livelli di disoccupazione giovanile e spalancare le porte del mercato del lavoro ai soggetti privi di esperienza lavorativa, sembra – evidentemente anche in Francia – essere oggetto di un uso poco diffuso nella realtà concreta, anche per via dei falsi miti e dei pregiudizi che ancora oggi impregnano l’istituto in questione.

Si pensi ad esempio all’idea diffusa tra i giovani di pensare al percorso di apprendistato come un modo per accontentarsi di un mestiere “umile”, che non permette di accedere a carriere di prestigio, al contrario di ciò che si pensa, invece, del percorso universitario, sicuramente in grado di creare valide figure professionali che, però, non sempre rispondono alle reali esigenze del mercato del lavoro; oppure si pensi, ad esempio, all’idea altrettanto diffusa per cui l’impresa che assume apprendisti, lo faccia specialmente per poter beneficiare di manodopera – seppur non qualificata – a costi contenuti, anziché impartire una formazione di livello che può tornare utile al giovane in futuro – e all’azienda stessa.

È evidente come queste false idee siano in grado ab origine di tagliare le ali ad uno strumento contrattuale che, quasi in tutta Europa, non è mai decollato definitivamente.

 

Pertanto, proprio per sfatare i falsi miti e i luoghi comuni sull’apprendistato, il Ministero del Lavoro francese ha lanciato una vera e propria campagna di promozione dello strumento contrattuale in questione.

#DèmarreTaStory e #PoseTaQuestion sono gli hashtag lanciati da un gruppo di apprendisti per raccontare sulle reti social – anche del Ministero – la propria positiva esperienza in apprendistato e per rispondere a tutte le domande dei giovani e dei loro genitori sulle varie tematiche inerenti. In tal modo si dà anche la possibilità ai centri di formazione di poter promuovere i corsi organizzati e le proprie offerte formative attraverso dei video aziendali dedicati.

La campagna di promozione francese non si esaurisce solo all’interno di un ambiente virtuale. Infatti, la “Tournée de l’apprentissage” attraverserà in autunno, grazie ad un bus, le strade delle principali città francesi per orientare e per convincere i giovani ad intraprendere questo affascinante percorso: sono previste attività di orientamento tramite visori per realtà virtuale, video a 360° e dimostrazioni live per far immergere i visitatori nei mestieri in cui i giovani potranno formarsi tramite l’apprendistato. Inoltre, si potranno tenere anche degli incontri con insegnanti e allievi dei CFA per un effettivo scambio di informazioni circa le opportunità e le prospettive future dell’apprendistato.

 

Sembra dunque che la Francia abbia deciso di puntare sulla formazione professionale in apprendistato per provare a dare un futuro – ormai sempre più incerto – ai propri giovani tramite un percorso di apprendimento che, al contrario dei luoghi comuni, può realmente portare a carriere professionali solide e ben retribuite.

Se sarà questo l’inizio del decollo dell’apprendistato in Francia ce lo dirà soltanto il tempo. Quel che è certo è che si auspica che soluzioni simili, almeno da un punto di vista di promozione e di effettivo rilancio dell’istituto – oltre che delle implementazioni necessarie da parte delle Regioni e delle parti sociali che, insieme alla presenza di un deficit culturale e progettuale, sembrano essere ad oggi la causa principale dello scarso utilizzo dello strumento – vengano prese anche in Italia.

 

Del resto, gli ultimi dati Istat (febbraio-luglio 2020) sui tassi di occupazione parlano chiaro: a pagare le conseguenze dell’impatto della crisi economica post-covid sono soprattutto i giovani, i soli ed unici destinatari dell’apprendistato.

Il tempo stringe.

 

Giuseppe Montemarano

Laureato in Consulenza del Lavoro e Relazioni Industriali

Università degli Studi di Foggia

@montemarano_g

 

 

La Francia pensa ai giovani e rilancia l’apprendistato per affrontare la crisi post-covid. E l’Italia?
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