Il ruolo delle Camere di Commercio nelle politiche di formazione duale

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Bollettino ADAPT 28 novembre 2022, n. 41
 
Le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, come definite all’art. 1 della Legge n. 580/1993, sono enti pubblici dotati di autonomia funzionale che svolgono, nell’ambito della circoscrizione territoriale di competenza, funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo nell’ambito delle economie locali.
 
La legge del 7 agosto 2015, n. 124 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” all’art. 10 autorizza un decreto legislativo per la riforma dell’organizzazione, delle funzioni e del finanziamento delle Camere modificando la L. 580/1993 nel rispetto dei principi e criteri direttivi elencati nella stessa legge. A distanza di un anno, si concretizza l’attuazione della delega con il decreto legislativo 25 novembre 2016 che riduce il numero di Camere da 105 a 60 tramite alcuni accorpamenti tra esse (con diverse eccezioni per garantire la permanenza di Camere che rispettassero i requisiti di rappresentatività stabiliti dallo stesso decreto).
 
Attraverso vari provvedimenti legislativi, alle Camere di commercio sono state attribuite nel tempo alcune funzioni ulteriori a quella di normale rappresentanza degli interessi delle imprese. Le Camere vengono coinvolte in attività che riguardano la formazione dei giovani, le transizioni scuola-lavoro e l’implementazione del sistema dell’alternanza formativa. In questo senso, il principale riferimento è rappresentato dal modello organizzativo del sistema camerale tedesco, dove le Camere dell’artigianato (HWK) e le Camere del Commercio e dell’Industria (IHK) hanno un ruolo centrale nella gestione del sistema dell’apprendistato (vedi La rappresentanza tra tradizione e innovazione 6/ – Il ruolo delle “camere di rappresentanza” nella costruzione del sistema duale tedesco su Bollettino ADAPT del 7 novembre 2022, n. 38). Il sistema camerale tedesco esercita un controllo di primo piano sulla gestione della formazione dei giovani in apprendistato, occupandosi della definizione di standard formativi ed elaborando linee-guida per le imprese ospitanti, svolgendo attività di monitoraggio sulla formazione offerta e soprattutto detenendo la prerogativa della certificazione dell’apprendistato.
 
Il ruolo delle Camere nelle politiche di formazione e transizione scuola-lavoro
 
Nel contesto italiano, tra le funzioni delle Camere di commercio previste dall’art 2, comma 2, Legge 29 dicembre 1993 n. 580, così come aggiornato dal d. lgs. 25 novembre 2016, n. 219, risultano di particolare interesse quelle previste al comma 2 alla lettera e) che fanno riferimento all’impegno delle Camere di commercio in attività di “orientamento al lavoro e alle professioni anche mediante la collaborazione con i soggetti pubblici e privati competenti, in coordinamento con il Governo e con le Regioni e l’ANPAL”. Tale funzione si esplica nelle seguenti attività:

1) La tenuta e la gestione, (senza oneri a carico dei soggetti tenuti all’iscrizione) del registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro di cui all’articolo 1, comma 41 della legge 13 luglio 2015 n. 107, sulla base di accordi con il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

2) La collaborazione per la realizzazione del sistema di certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali e nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro;

3) Il supporto all’incontro domanda-offerta di lavoro, attraverso servizi informativi anche a carattere previsionale volti a favorire l’inserimento occupazionale e a facilitare l’accesso delle imprese ai servizi dei Centri per l’impiego, in raccordo con l’ANPAL;

4) Il sostegno alla transizione dalla scuola e dall’università al lavoro, attraverso l’orientamento e lo sviluppo di servizi, in particolare telematici, a supporto dei processi di placement svolti dalle Università.
 
Particolarmente significativo è il ruolo delle Camere nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. In base alla Legge n. 107/2015, c.d. “Buona Scuola” all’art. 1 comma 41, presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura è istituito il Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro (RASL) gestito dal sistema camerale d’intesa con MIUR e MLPS, in cui si raccolgono le imprese pubbliche e private disponibili a svolgere percorsi in alternanza. Tali imprese vengono altresì iscritte ad una sezione speciale del Registro delle imprese ex art. 2188 codice civile, gestito dalle Camere attraverso la società consortile “Infocamere”, per la condivisione delle informazioni relative all’anagrafica, all’attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con gli altri operatori della filiera delle imprese che attivano percorsi di alternanza.

Attraverso il Registro per l’alternanza gli istituti scolastici individuano le imprese per l’attivazione dei percorsi in alternanza, stipulando con esse apposite convenzioni anche finalizzate a favorire l’orientamento scolastico e universitario dello studente. Per mezzo del RASL le Camere svolgono un ruolo centrale nella promozione dell’alternanza e nell’incontro tra imprese, istituti formativi e giovani. Grazie ad un apposito sito messo a disposizione dal sistema camerale, sono individuabili le imprese presenti nel registro dell’alternanza, oltre a quelle disponibili a svolgere percorsi in apprendistato. Per mezzo di un intuitivo sistema di ricerca, è possibile individuare le imprese in base alla provincia di riferimento, al codice Ateco, al tipo di soggetto ospitante (impresa, ente pubblico, ente privato, libero professionista).
 
Le Camere svolgono altresì attività di tipo informativa e promozionale per quanto riguarda l’alternanza formativa e le transizioni scuola-lavoro. Il Progetto «Orientamento al lavoro e alle professioni», è stato approvato dal Ministro dello Sviluppo Economico con il Decreto del 22 maggio 2017 su proposta di Unioncamere. Il decreto suddetto autorizza l’aumento fino al 20% della quota del diritto annuale, ossia del contributo che le imprese iscritte versano al sistema camerale, per il triennio 2017-2019. Tali risorse aggiuntive sono state utilizzate per la presentazione di appositi bandi per l’erogazione di contributi/voucher alle imprese che ospitano studenti nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento e formazione per il lavoro (alternanza scuola-lavoro, apprendistato, ecc.). Tali contributi mirano a favorire la co-progettazione scuole/imprese per innalzare la qualità dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, a sostenere il coinvolgimento delle imprese nei percorsi di alternanza, facilitando l’iscrizione delle stesse al Registro per l’alternanza e ad assicurare la formazione dei tutor aziendali che assistono gli studenti impegnati nella formazione duale. Con il D.M. 12 marzo 2020 il Ministero dello Sviluppo Economico ha nuovamente autorizzato per il triennio 2020-2022 l’incremento del contributo camerale fino ad un massimo del 20% da destinare al finanziamento e all’attuazione di progetti presentati dalle singole Camere di Commercio, indicati nell’allegato A dello stesso decreto.
 
A livello di conoscenza delle attività di alternanza, il Premio “Storie di alternanza” è un’iniziativa di Unioncamere e delle Camere del sistema camerale per dare visibilità a racconti di alternanza e/o apprendistato realizzati nell’ambito di percorsi di formazione duale a diversi livelli. Si tratta di un’iniziativa che ha finalità informativa e di promozione, sia per quanto riguarda l’orientamento dei giovani nella scelta di percorsi di istruzione e formazione, sia per diffondere la conoscenza di percorsi di formazione duale ed illustrarne i punti di forza.
 
Nella stessa ottica il progetto «CameraORIENTA» riguarda l’organizzazione di eventi territoriali dedicati all’orientamento al lavoro, alle professioni e all’autoimprenditorialità rivolti ai giovani e in particolare agli studenti delle scuole superiori e dell’università. Attraverso tali incontri vengono messi a disposizione dati e informazioni per conoscere il mondo del lavoro e i fabbisogni professionali delle imprese, testimonianze di esperti nei macro-ambiti dell’orientamento informativo (a partire dai dati del Sistema Informativo Excelsior), in situazione “on the job” (visite aziendali e tirocini di orientamento) e dell’orientamento alla cultura di impresa e autoimprenditorialità. Tali incontri sono organizzati dalle singole Camere e sono dunque finalizzati anche alla conoscenza del tessuto economico-produttivo del territorio, con la presenza di imprenditori locali ed esperti del mondo del lavoro.
 
Nelle diverse attività realizzate dalle Camere un ruolo di primo piano è occupato dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere ed ANPAL, che è attivo dal 1997 e si occupa di monitorare a livello statistico i fabbisogni di profili professionali delle imprese e le prospettive di occupazione. Il Sistema è realizzato per mezzo di un’indagine continua che vede coinvolte, di volta involta, un campione di imprese differente secondo un meccanismo di rotazione delle stesse. L’indagine è svolta attraverso un questionario sottoposto dalle singole Camere alle imprese del territorio, sia a quelle già attive che a quelle di recente costituzione. L’obiettivo è quello di fornire uno strumento costantemente aggiornato che possa servire da orientamento per le stesse imprese, i giovani, i responsabili di percorsi formativi e i decisori pubblici in tema di istruzione e formazione. Attraverso il Progetto Excelsior, Unioncamere mette a disposizione diversi strumenti a disposizione: bollettini statistici annuali e mensili, pubblicazioni sul tema (3 nel 2022), tavole statistiche, una dashboard interattiva ed altri materiali utili.
 
Conclusioni
 
In virtù delle esperienze descritte, può ritenersi che alle Camere di commercio sia riconosciuto uno spazio di intervento nella costruzione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro e nelle politiche di formazione. In particolare, alle Camere viene assegnato il compito di matching tra imprese e scuole/studenti nell’attivazione di percorsi di apprendimento “on the job”. Si tratta di un compito particolarmente indicato in ragione della conoscenza del tessuto imprenditoriale che le singole Camere territoriali hanno e della rete che queste sono in grado di costruire tra imprese diverse del territorio. Guardando all’esempio del caso tedesco (dove le camere hanno poteri regolatori sulla formazione) sarebbe auspicabile utilizzare tali caratteristiche delle camere anche nell’ottica della progettazione di percorsi di alternanza: conoscendo le imprese, i diversi sistemi produttivi e i loro fabbisogni di competenze le Camere potrebbero offrire il loro contributo nella definizione di percorsi formativi più coerenti ed integrati ad esperienze formative in azienda.
 
Attualmente, il ruolo delle Camere italiane è ben diverso da quello riconosciuto nei paesi caratterizzati da un modello collettivo di costruzione delle competenze (come la sopra richiamata Germania), in cui le Camere di commercio sono attori della governance istituzionale dei sistemi per l’apprendistato: il loro coinvolgimento non è marginalizzato ad attività di contorno (burocratiche o promozionali), ma sono responsabili della definizione dei profili formativi e della certificazione delle competenze. In particolare, la “funzione pubblica” che le Camere tedesche svolgono in ambito formativo le rende così elementi strutturali sia a livello centrale che territoriale. Nel contesto italiano invece il coinvolgimento delle Camere è per lo più rimesso alla proattività e progettualità delle singole articolazioni territoriali, non essendo previsto a livello strutturale se non per le attività precedentemente elencate.
 
Per quanto riguarda l’apprendistato, ad oggi il ruolo delle Camere è perlopiù funzionale all’attivazione di apprendistati di primo livello in percorsi di istruzione secondaria. Di contro, l’attivazione di percorsi in apprendistato di terzo livello risulta ancora deficitaria: insieme ad altri soggetti potenzialmente interessati a questi percorsi, come le università o gli ITS (Istituti Tecnologici Superiori), le Camere di Commercio potrebbero rappresentare un fattore decisivo per l’accrescimento delle competenze dei giovani in fase di transizione scuola-lavoro, garantendo una migliore occupabilità a quest’ultimi e contribuendo a fornire risorse in termini di professionalità e competenze per le imprese.
 
Marco Delle Chiaie

Scuola di dottorato in Apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro

ADAPT, Università degli Studi di Siena

@M_DelleChiaie

Il ruolo delle Camere di Commercio nelle politiche di formazione duale