Il coronavirus spacca in due l’Italia del lavoro

Anche se il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, continua a ripetere che con le ultime misure per contenere l’emergenza coronavirus non ci sono più differenze tra regioni e territori, c’è un’altra geografia che traccia un’Italia spaccata in due. Ed è quella del lavoro. La proposta di ridurre al minimo i motori dell’economia nazionale, come sollecitata da più parti, a cominciare dai presidenti delle Regioni dove si contano più casi di Covid-19, Lombardia in testa, esce nei fatti attenuata dal decreto di Palazzo Chigi dell’11 marzo.

 

Sebbene incentivi smart working, ferie, congedi, chiusura di reparti pur di rallentare, il documento firmato da Conte tiene aperte le fabbriche e altre attività commerciali che, a loro volta, mettono in moto una complessa catena di montaggio…

 

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