Equo compenso ai professionisti: come si misura?

I Disegni di legge sull’equo compenso per le professioni regolamentate, all’esame del Senato, e per gli avvocati, all’esame della Camera, mirano a tutelare i professionisti ed i loro clienti. Sempre più spesso, infatti, il professionista finisce per diventare un soggetto debole del rapporto contrattuale nei confronti del committente, in un contesto segnato da una sensibile diminuzione dei redditi e dalla tendenza dei newcomers ad accettare remunerazioni sottocosto per entrare nel mercato del lavoro. Per il cliente poi il rischio è fruire di servizi professionali di bassa qualità. Come si misura il compenso equo? Quali tutele si prevedono per i professionisti?

 

Continuano i lavori al Senato, in Commissione lavoro, in attesa che il prossimo 2 ottobre vengano depositati gli emendamenti al testo del disegno di legge sull’equo compenso presentato ad iniziativa del Senatore Sacconi e comunicato alla Presidenza il 14 giugno 2017. In particolare, si evidenzia che sono state presentate, in Commissione Lavoro, le conclusioni di Confprofessioni nel corso dell’audizione svoltasi il 19 settembre 2017.

 

Disegno di legge Sacconi all’esame del Senato

Il disegno di legge muove i passi dalla considerazione che nella nostra Costituzione la dignità è declinata sempre in un’accezione molto «concreta» e con particolare riferimento alla retribuzione si afferma, all’art. 36, che essa deve essere correlata alla qualità ed alla quantità del lavoro prestato e deve comunque assicurare una esistenza libera e dignitosa al lavoratore stesso ed alla sua famiglia. Ciò premesso si evidenzia che nel caso delle professioni ordinistiche sempre più spesso il professionista finisce per diventare un soggetto “debole” del rapporto contrattuale nei confronti del committente, in un contesto segnato da una sensibile diminuzione dei redditi…

 

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