Cosa resta oggi del decreto legislativo n. 276/2003 (legge Biagi) tra previsioni ancora vigenti e nuovo modello di organizzazione e disciplina del mercato del lavoro

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Bollettino speciale ADAPT 8 settembre 2023, n. 6
 
Sono trascorsi ormai venti anni dall’approvazione del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (pubblicato nel Suppl. Ordinario n. 159 della Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 235 del 9 ottobre 2003), uno dei principali decreti attuativi della Legge Biagi (legge 14 febbraio 2003, n. 30), che abbiamo ricordato a inizio anno con molteplici iniziative: un Bollettino Speciale, un webinar, due diverse pubblicazioni (M. Tiraboschi (a cura di), Venti anni di legge Biagi, ADAPT University Press, 2023; E. Massagli, S. Spattini (a cura di), Progettare per modernizzare. La legge Biagi 20 anni dopo, ADAPT University Press, 2022), il convegno in ricordo di Marco Biagi.
 
Il decreto legislativo n. 276 del 2003 ha attuato le deleghe della Legge Biagi in materia di occupazione e mercato del lavoro, intervenendo su molteplici istituti e discipline con l’intento di apportare una riforma organica e una modernizzazione del diritto del lavoro e della regolamentazione del mercato del lavoro, affinché meglio rispondessero a un’organizzazione del lavoro e a un mercato del lavoro in evoluzione. Al contempo si intendeva garantire maggiore effettività al diritto del lavoro, disciplinando fenomeni emergenti, regolamentandoli, piuttosto che tollerare la loro presenza in una zona grigia, se non nera.
 
Gli interventi del decreto legislativo n. 276 del 2003 hanno riguardando innanzitutto la disciplina del mercato del lavoro e il suo modello organizzativo, ispirandosi al principio di sussidiarietà orizzontale e verticale e incentivando il raccordo e la collaborazione fra operatori pubblici e privati, definendo innanzitutto le regole di accesso degli operatori al mercato dei servizi dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso regimi autorizzatori e ampliando le tipologie di soggetti ammissibili. Alle Regioni è attribuita la gestione del sistema degli accreditamenti, per fornire loro uno strumento per l’attuazione delle politiche regionali per il lavoro, di azioni dirette alla lotta alla disoccupazione, dell’organizzazione dei servizi per l’impiego, anche rispetto al coordinamento e raccordo fra servizi pubblici e privati.
 
Nella cooperazione tra pubblico e privato, punto distintivo dell’azione riformatrice, è anche individuata la possibilità di favorire la partecipazione nel mercato del lavoro di lavoratori svantaggiati attraverso misure di incentivazione per promuovere il coinvolgimento delle agenzie per il lavoro e in particolare mediante lo strumento delle convenzioni per l’inserimento dei lavoratori svantaggiati in cooperative di tipo B.
 
Accanto alla valorizzazione della autonomia collettiva attraverso rinvii alla contrattazione collettiva per definire, integrare o derogare a determinati aspetti della disciplina di diversi istituti, si deve ricordare la promozione del sistema della bilateralità da parte del decreto in parola. Esso, infatti, introduce nel nostro ordinamento per la prima volta una definizione di ente bilaterale e individua diverse funzioni, attribuibili soltanto agli enti con le caratteristiche stabilite dal decreto, in sostanza la costituzione da parte di organizzazioni sindacali e imprenditoriali comparativamente più rappresentativi. Le funzioni individuate per gli enti bilaterali vanno dalla possibilità di svolgere attività di intermediazione, a compiti nell’ambito della formazione, del sostengo al reddito, della salute e la sicurezza sul lavoro, fino alla certificazione dei contratti.
 
Si deve, poi, ricordare l’importante innovazione che il decreto legislativo n. 276 del 2003 ha apportato all’istituto dell’apprendistato, considerato non una delle diverse tipologie contrattuale, pure disciplinate, ma come strumento di politica formativa e di integrazione tra formazione e lavoro. Il decreto ha fissato l’articolazione dell’apprendistato nelle note tre distinte tipologie.
 
Tra le tipologie contrattuali, l’introduzione delle collaborazioni a progetto ben rappresentava lo spirito della Riforma Biagi di dare risposte alle nuove esigenze organizzative delle imprese, regolare con forme innovative e adeguate la mutata realtà, ma contemporaneamente riconoscere adeguate tutele. L’introduzione dell’elemento del progetto nelle collaborazioni coordinate e continuative doveva rafforzare la loro collocazione nell’ambito del lavoro autonomo e toglierle dalla zona grigia della parasubordinazione.
 
Capitolo rilevante del decreto legislativo n. 276 del 2003 è quello riservato alle esternalizzazioni: somministrazione di lavoro, appalto di servizi e distacco. Di particolare rilevanza la disciplina della somministrazione di lavoro che innovò la regolamentazione della cessione professionale di manodopera, precedentemente normata dalla legge n. 196 del 1997 (c.d. Pacchetto Treu) e accompagnata dall’abrogazione della legge n. 1369/1960 in materia di divieto di intermediazione ed interposizione di manodopera.
 
In fine, una delle principali innovazioni della riforma Biagi è senz’altro la certificazione dei contratti di lavoro, procedura volta a verificare e attestare la corrispondenza tra la qualificazione formale del contratto e la sua esecuzione, introdotta con l’obiettivo di ridurre il contenzioso in materia di lavoro.
 
Da questo sintetico excursus risulta evidente l’ampiezza e l’organicità dell’intervento riformatore e modernizzatore del mercato del lavoro attuato attraverso il decreto legislativo n. 276 del 2003.
 
Se ci si chiede cosa a venti anni di distanza permane nell’ordinamento delle discipline contenute nel decreto legislativo (v., infra, Tabella), si deve osservare che gli interventi abrogativi, in particolare ad opera del decreto legislativo n. 81 del 2015 (attuativo del Jobs Act), hanno riguardando in particolare i capitoli relativi alle tipologie contrattuali, alcune completamente eliminate dall’ordinamento come il lavoro ripartito o il contratto di inserimento, ma anche il lavoro a progetto; altre riformate profondamente (anche con successivi interventi); altre ancora conservano i principali tratti definiti dal decreto legislativo n. 276 del 2003, come la somministrazione di lavoro. Ugualmente anche l’apprendistato, nonostante due riforme (Testo Unico del 2011 e il decreto legislativo n. 81 del 2015) ha mantenuto la stessa struttura originaria della riforma Biagi, in particolare la tripartizione dell’apprendistato in tre differenti tipologie.
 
Permangono anche la regolazione dell’appalto e del distacco, insieme a quella della certificazione dei contratti.
 
Infine, non è di poco conto che il modello organizzativo e la disciplina del mercato del lavoro siano ancora regolati dal decreto legislativo n. 276 del 2003. Considerando i venti anni trascorsi senza la necessità di particolari interventi sulla regolamentazione di questo titolo, pare potersi affermare che sia stata congeniata in modo adeguato e continui ad assolvere alle finalità per le quali è stato istituito.
 
In definitiva, molta parte del decreto legislativo n. 276 del 2003 è in vigore e disciplina importanti aspetti del diritto del lavoro nazionale ed è questo che consente di affermare che la Legge Biagi, da esso attuata, è «una legge ancora oggi viva, almeno per alcuni dei suoi capitoli più significativi» v. M. Tiraboschi, Venti anni di legge Biagi: un bilancio personale, in Bollettino Speciale n. 1/2023).
 

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Tabella – Stato di vigenza o abrogazione degli articoli del decreto legislativo n. 276 del 2003

Articoli Stato
Titolo I – DISPOSIZIONI GENERALI
1 – Finalità e campo di applicazione Vigente
2 – Definizioni Vigente
Titolo II – ORGANIZZAZIONE E DISCIPLINA DEL MERCATO DEL LAVORO
3 – Finalità Vigente
Capo I – Regime autorizzatorio e accreditamenti
4 – Agenzie per il lavoro Vigente
5 – Requisiti giuridici e finanziari Vigente
6 – Regimi particolari di autorizzazione Vigente
7 – Accreditamenti Vigente
Capo II – Tutele sul mercato e disposizioni speciali con riferimento ai lavoratori svantaggiati
8 – Ambito di diffusione dei dati relativi all’incontro domanda-offerta di lavoro Abrogato parzialmente
9 – Comunicazioni a mezzo stampa internet, televisione o altri mezzi di informazione Vigente
10 – Divieto di indagini sulle opinioni e trattamenti discriminatori Vigente
11 – Divieto di oneri in capo ai lavoratori Vigente
12 – Fondi per la formazione e l’integrazione del reddito Vigente
13 – Misure di incentivazione del raccordo pubblico e privato Vigente
14 – Cooperative sociali, imprese sociali e inserimento lavorativo dei lavoratori svantaggiati Vigente
Capo III – Borsa continua nazionale del lavoro e monitoraggio statistico
15 – Principi e criteri generali Vigente
16 – Standard tecnici e flussi informativi di scambio Vigente
17 – Monitoraggio statistico e valutazione delle politiche del lavoro Vigente
Capo IV – Regime sanzionatorio
18 – Sanzioni Vigente
19 – Sanzioni amministrative Vigente
Titolo III – SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO APPALTO DI SERVIZI, DISTACCO
Capo I – Somministrazione di lavoro
20 – Condizioni di liceità Abrogato
21 – Forma del contratto di somministrazione Abrogato
22 – Disciplina dei rapporti di lavoro Abrogato
23 – Tutela del prestatore di lavoro esercizio del potere disciplinare e regime della solidarietà Abrogato
24 – Diritti sindacali e garanzie collettive Abrogato
25 – Norme previdenziali Abrogato
26 – Responsabilità civile Abrogato
27 – Somministrazione irregolare Abrogato
28 – Somministrazione fraudolenta Abrogato
Capo II – Appalto e distacco
29 – Appalto Vigente
30 – Distacco Vigente
Titolo IV – DISPOSIZIONI IN MATERIA DI GRUPPI DI IMPRESA E TRASFERIMENTO D’AZIENDA
31 – Gruppi di impresa Vigente
32 – Modifica all’articolo 2112 comma quinto, del Codice civile Vigente
Titolo V – TIPOLOGIE CONTRATTUALI A ORARIO RIDOTTO, MODULATO O FLESSIBILE
Capo I – Lavoro intermittente
33 – Definizione e tipologie Abrogato
34 – Casi di ricorso al lavoro intermittente Abrogato
35 – Forma e comunicazioni Abrogato
36 – Indennità di disponibilità Abrogato
37 – Lavoro intermittente per periodi predeterminati nell’arco della settimana, del mese o dell’anno Abrogato
38 – Principio di non discriminazione Abrogato
39 – Computo del lavoratore intermittente Abrogato
40 – Sostegno e valorizzazione della autonomia collettiva Abrogato
Capo II – Lavoro ripartito
41 – Definizione e vincolo di solidarietà Abrogato
42 – Forma e comunicazioni Abrogato
43 – Disciplina applicabile Abrogato
44 – Principio di non discriminazione Abrogato
45 – Disposizioni previdenziali Abrogato
Capo III – Lavoro a tempo parziale
46 – Norme di modifica al decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 61, e successive modifiche e integrazioni Vigente
Titolo VI – APPRENDISTATO E CONTRATTO DI INSERIMENTO
Capo I – Apprendistato
47 – Definizione, tipologie e limiti quantitativi Abrogato
48 – Apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione Abrogato
49 – Apprendistato professionalizzante Abrogato
50 – Apprendistato per l’acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione Abrogato
51 – Crediti formativi Abrogato
52 – Repertorio delle professioni Abrogato
53 – Incentivi economici e normativi e disposizioni previdenziali Abrogato
Capo II – Contratto di inserimento
54 – Definizione e campo di applicazione Abrogato
55 – Progetto individuale di inserimento Abrogato
56 – Forma Abrogato
57 – Durata Abrogato
58 – Disciplina del rapporto di lavoro Abrogato
59 – Incentivi economici e normativi Abrogato
59 bis – Disciplina transitoria dei contratti di formazione e lavoro Vigente
60 – Tirocini estivi di orientamento Vigente
Titolo VII – TIPOLOGIE CONTRATTUALI A PROGETTO E OCCASIONALI
Capo I – Lavoro a progetto e lavoro occasionale
61 – Definizione e campo di applicazione Abrogato
62 – Forma Abrogato
63 – Corrispettivo Abrogato
64 – Obbligo di riservatezza Abrogato
65 – Invenzioni del collaboratore a progetto Abrogato
66 – Altri diritti del collaboratore a progetto Abrogato
67 – Estinzione del contratto e preavviso Abrogato
68 – Rinunzie e transazioni Abrogato
69 – Divieto di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa atipici e conversione del contratto Abrogato
69 bis – Altre prestazioni lavorative rese in regime di lavoro autonomo. Abrogato
Capo II – Prestazioni occasionali di tipo accessorio rese da particolari soggetti
70 – Definizione e campo di applicazione. Abrogato
71 – Prestatori di lavoro accessorio Abrogato
72 – Disciplina del lavoro accessorio Abrogato
73 – Coordinamento informativo a fini previdenziali Abrogato
74 – Prestazioni che esulano dal mercato del lavoro Vigente
Titolo VIII – PROCEDURE DI CERTIFICAZIONE
Capo I – Certificazione dei contratti di lavoro
75 – Finalità Vigente
76 – Organi di certificazione Vigente
77 – Competenza Vigente
78 – Procedimento di certificazione e codici di buone pratiche Vigente
79 – Efficacia giuridica della certificazione Vigente
80 – Rimedi esperibili nei confronti della certificazione Vigente
81 – Attività di consulenza e assistenza alle parti Vigente
Capo II – Altre ipotesi di certificazione
82 – Rinunzie e transazioni Vigente
83 – Deposito del regolamento interno delle cooperative Vigente
84 – Interposizione illecita e appalto genuino Vigente
Titolo IX – DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
85 – Abrogazioni Vigente
86 – Norme transitorie e finali Vigente

Silvia Spattini 
Direttrice ADAPT
@SilviaSpattini

Cosa resta oggi del decreto legislativo n. 276/2003 (legge Biagi) tra previsioni ancora vigenti e nuovo modello di organizzazione e disciplina del mercato del lavoro