Cosa pensa davvero il ministro Brunetta dello smart working?

Riccardo Luna (la Repubblica, 4 febbraio 2022)

 

Quando sui giornali ho letto la sintesi dell’intervista televisiva del ministro Renato Brunetta ci sono rimasto male. “Basta far finta di lavorare da casa”, era il titolo. E poi: “Il governo ha scelto vaccini e presenza non il chiudersi in casa con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di fare smart working!”. 

 

Ma che davvero? Davvero si può ridurre il dibattito su come cambiare il lavoro nell’era digitale alla solita caccia ai fannulloni? (Come se non ci fossero anche prima i fannulloni, ma in presenza, negli uffici pubblici; come la nostra burocrazia tradizionalmente brillasse per efficienza e produttività). Davvero mentre nel mondo si parla di una nuova settimana lavorativa di quattro giorni, di abolire l’orario di lavoro per certe professioni, di favorire il remote working per altre ancora (remote, non lavoro da casa, ma da dove ti pare, contano i risultati), noi siamo inchiodati a questa visione novecentesca del lavoro?…

 

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