Calenda affonda i Politecnici di Milano e Torino, ma anche Pisa, Sapienza e Federico II. Con l’aiuto di Anvur

Nelle aree dell’ingegneria, il Politecnico di Milano e quello di Torino non potranno presentare proposte per l’istituzione dei cosiddetti Centri di competenza “Industria 4.0”, perché sono stati bocciati dall’Anvur, l’agenzia che valuta la ricerca scientifica. La partecipazione del Politecnico di Milano – ma anche quella di Bologna – dovrà limitarsi all’area delle scienze economiche e statistiche. Uno smacco terribile, ma mai come quello subito da Roma Sapienza, Pisa, Genova e Napoli Federico II, escluse tout court dalla gara, perché in tutte le aree del bando sono al di sotto dei requisiti scientifici minimi per partecipare. Cosa è successo? Dovendo selezionare gli atenei che accompagneranno le imprese italiane verso le innovazioni dell’Industria 4.0, il Ministro Carlo Calenda ha avuto la poco felice idea di affidarsi alle malcerte classifiche VQR stilate dall’Anvur. Classifiche talmente arbitrarie da non essere considerate affidabili nemmeno da quelli che le hanno confezionate. Lo scorso febbraio, l’Anvur definiva la VQR “una valutazione accurata, rigorosa e imparziale della ricerca svolta nelle università“. Meno di un anno dopo, l’ex-presidente dell’agenzia ha scritto a Repubblica che la VQR “non deve essere impiegata in nessuna circostanza per rappresentare la reale posizione di un Ateneo”. Calenda non deve aver fatto in tempo a prendere atto del “contrordine compagni” e ha continuato a credere ciecamente alle classifiche VQR…

 

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