Riccardo Illy: “Servono misure di rottura Via la reversibilità e l’art. 18”

Riccardo Illy, presidente dell’omonimo gruppo alimentare, ha sentito le parole di Napolitano?

 

«Condivido le parole e la preoccupazione del Capo dello Stato, ma ci sono almeno due considerazioni da fare. Primo: i giovani che hanno voglia di lavorare, se non ci riescono in Italia, vanno all’estero. Secondo: spesso è un problema delle famiglie».

 

Spieghi.

«Troppa protezione. Conosco genitori che hanno preferito tenere a casa i figli pasticcieri o camerieri piuttosto che farli alzare alle cinque ogni mattina o farli stancare troppo. Per non parlare dei “neet”, quelli che non studiano e non lavorano. Il problema va affrontato con nonni e genitori che li mantengono: un ragazzo che arriva a 30 anni senza aver studiato o lavorato ma chi lo assumerà mai?».

 

In generale sì sta facendo abbastanza per il lavoro?

 

«Direi di no, quello impostato finora è stato un gioco a somma zero. Occupando i giovani con incentivi legati all’età, si crea un effetto sostituzione con 40-50enni, che non fa meno danni».

 

Quindi?

 

«Bisogna creare più occupazione sviluppando l’economia, cosa che finora è stata solo affermata, senza aver individuato modalità per farlo. Servono soluzioni dirompenti: il problema è la domanda insufficiente. Occorrono idee per rilanciarla, come creare degli obblighi per rilanciare gli investimenti. Due idee? Obbligare a sostituire le automobili più vetuste e inquinanti, costringere a ristrutturare le case meno efficienti dal punto di vista energetico per mantenere l’abitabilità».

 

E sul fronte delle regole?

 

«Occorre una vera rivoluzione. Mentre siamo ancora lì a parlare di Articolo 18, non ci rendiamo conto che i nostri competitor sono la Cina e gli Usa, dove qualunque impresa assume o licenzia quando vuole».

 

Via l’Articolo 18, dunque?

 

«Va superato e sostituito con misure di flexsecurity sul modello danese. Per difendere quella che è ormai una minoranza di lavoratori a tempo indeterminato, stiamo rinunciando a migliaia di assunzioni. Ci sono poi istituti antiquati come il Tfr, o la pensione di reversibilità, che pure entra nel costo del lavoro: se la donna lavora non ha più senso. Invece manca un aspetto della formazione».

 

Ossia?

 

«Negli Usa ce ne sono più di 100, noi invece non abbiamo scuole per formare imprenditori. E l’imprenditoria per i giovani è una grande risorsa».

 

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Riccardo Illy: “Servono misure di rottura Via la reversibilità e l’art. 18”
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