Le “vite a metà” dei traduttori italiani

L’allarme del sindacato Strade, che chiede di aprire un tavolo sulla questione: «Si traduce meno e i compensi sono sempre meno “equi”»

 

La traduzione di un libro ha un costo e un valore. Anzi ha un duplice costo e un altrettanto doppio valore. Perché accanto al costo economico che l’editore paga per rendere leggibile e pubblicabile un volume scritto in una lingua diversa, c’è specularmente il costo umano e professionale messo a disposizione dal traduttore, da chi cioè diventa coautore di un’opera scritta da altri e la rende fruibile a chi non conosce la lingua originale. Dallo spendersi di questi due costi si sviluppa un duplice valore: quello economico per entrambi i soggetti coinvolti e, soprattutto, un plusvalore culturale a beneficio dei lettori, potenzialmente di tutti. Perché questa sorta di formula magica possa produrre i suoi effetti benefici, però, i diversi elementi devono essere ben dosati e stare in buon equilibrio. Un equilibrio che, invece, negli ultimi anni sembra essersi definitivamente rotto…

 

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Le “vite a metà” dei traduttori italiani
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