Edilizia, fuga dal contratto. Effetto dumping nei cantieri

Le sembra normale che una delle società che ha fatto la pavimentazione dove sono state insediate le casette per i terremotati di Amatrice abbia applicato ai lavoratori il contratto del verde, quello dei florovivaisti? Fare un massetto, lo sa anche un bambino di 10 anni, è un’opera edilizia e il contratto deve quindi essere quello dell’edilizia». Stefano Macale è un segretario nazionale della Filca Cisl e, girando nei cantieri d’Italia, si è imbattuto in molte storie che possono essere messe tutte insieme sotto il cappello del dumping contrattuale: nell’edilizia, questo fenomeno riguarda un lavoratore su cinque che svolge lavori edili ma ha un contratto della meccanica o dei multiservizi, per non dire un contratto pirata. «L’anno scorso nei cantieri ci sono stati 800mila accessi – calcola Macale -. Contando che fisiologicamente un 30% dei lavoratori che accedono ai cantieri appartiene a categorie diverse dall’edilizia, mancano all’appello del nostro contratto oltre il 20% dei lavoratori». Proprio per questo Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno fatto una proposta di legge per l’applicazione di un solo contratto per tutti i lavoratori in cantiere…

 

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