Lavoro. I sommersi e i congrui

Una delle maggiori disfunzionalità della grande operazione di voto di scambio nota come reddito di cittadinanza è relativa alla cosiddetta congruità dei lavori offerti ai destinatari del sussidio, ovviamente prescindendo dall’esistenza di tali lavori. Il fatto che nel decretone sia stata inserita anche una soglia retributiva minima determinerà rilevanti casini.

 

Ne parla oggi sul Sole un articolo di Michela Finizio e Valentina Melis. Come noto, durante il passaggio in Senato del decretone, è stato inserito un tetto minimo di stipendio, pari ad una maggiorazione del 10% sul sussidio massimo erogabile ad un single, che è di 780 euro. Quindi tale retribuzione minima, se confermata in sede di conversione in legge, sarebbe di 858 euro…

 

Continua a leggere su phastidio.net

 

Lavoro. I sommersi e i congrui