Analisi delle novità in materia di SSL, RPL, RSPP e loro rapporto coi temi della Green Economy

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Bollettino speciale ADAPT 25 febbraio 2021, n. 1

 

In relazione al rinnovo del CCNL Metalmeccanici mi sono dedicato all’analisi delle – seppur minime – novità introdotte in ambito di Salute e Sicurezza negli ambienti di lavoro.

 

A tal proposito, pare opportuno dedicare una premessa sulla figura dei c.d. RPL (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza), che vengono più volte menzionati nel sopra citato testo.

 

In particolare, all’articolo 1 della Sezione Quarta, Titolo V del CCNL si indica che “la tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro, il rispetto dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile delle attività produttive sono valori condivisi dalle parti a tutti i livelli e costituiscono obiettivi comuni dell’azienda e dei lavoratori, a partire dal rispetto degli obblighi previsti dalle disposizioni legislative vigenti. Coerentemente con questi obiettivi, il datore di lavoro, i dirigenti e preposti, i lavoratori, il medico competente (ove previsto), il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza collaborano, nell’ambito delle rispettive funzioni e responsabilità, per eliminare o ridurre progressivamente i rischi alla fonte e migliorare le condizioni dei luoghi di lavoro, ergonomiche ed organizzative, i livelli di salute nei luoghi di lavoro e di tutela dell’ambiente”.

 

Tali soggetti, che vengono eletti direttamente dai lavoratori in ogni azienda, o unità produttiva, sono menzionati nel punto e) dell’art. 1 del CCNL in oggetto, il quale attribuisce loro “…diritti in materia di formazione, informazione, consultazione preventiva, accesso ai luoghi di lavoro, da esercitare secondo le modalità e nei limiti previsti dalle norme vigenti e dalle procedure aziendali”.

 

In virtù della loro posizione, gli RPL collaborano con il datore di lavoro, i dirigenti e preposti, i lavoratori ed il medico competente (ove previsto) al fine di eliminare o ridurre progressivamente i rischi alla fonte e migliorare le condizioni dei luoghi di lavoro, nonché i livelli di salute la tutela dell’ambiente.

 

Proprio in relazione al ruolo a cui tali soggetti sono preposti, interviene la novità più significativa del rinnovo, nella parte in cui questo prevede che gli RPL – sempre di comune accordo con i soggetti di cui sopra – dovranno individuare “… gli strumenti più idonei e le modalità maggiormente efficaci, tenendo conto delle specificità dei diversi luoghi di lavoro, per perseguire il massimo coinvolgimento possibile dei lavoratori nella gestione della sicurezza in azienda”.

 

Emerge qui il collegamento con il Protocollo stipulato in data 14 marzo 2020 (ed integrato il 24 aprile 2020) tra Governo, sindacati ed imprese – per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da Covid-19 e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro.

 

Ed infatti, il ruolo degli RLS diviene oggi ancor più essenziale e delicato, soprattutto se si considera che le diverse misure di contenimento del rischio devono essere il più possibile contestualizzate alle differenti tipologie di attività produttive ed alle singole realtà aziendali in cui si opera. E’ proprio in tale contesto che la collaborazione attiva e integrata degli RSL, con il datore di lavoro ed il medico competente, potrà contribuire al miglioramento continuo dell’efficacia delle misure per prevenire la diffusione del virus.

 

Altra figura di rilievo, in ambito di Salute e Sicurezza, è rappresentata dal c.d. RSPP (Responsabile del Servizio prevenzione protezione la prevenzione), il quale viene nominato dal datore di lavoro ed ha il compito di prevenire i rischi per i lavoratori, coordinando questi ultimi al meglio e gestendo gli strumenti dei quali dispone l’azienda ai fini della prevenzione.

 

Tale soggetto ha difatti il compito di supervisionare ed affiancare l’RSL eletto nelle riunioni che si tengono periodicamente con i lavoratori (c.d. (c.d. break formativi), durante le quali vengono analizzate le malattie professionali con particolare riguardo a quelle sorte e/o presenti in azienda e le modalità possibili di intervento per ridurne l’incidenza.

 

Altra – ed ultima (a mio modesto parere) – significativa novità introdotta dal rinnovo qui esaminato, riguarda proprio tali incontri formativi tra RSL/RSPP e lavoratori: il testo afferma infatti che nell’ambito di codeste riunioni “… sarà possibile discutere di emissioni, di trattamento di rifiuti, di impatto energetico e di ambiente con il coinvolgimento dei rappresentanti aziendali che seguono i diversi temi”.

 

Tale modifica risulta essere recettizia dell’attualissimo tema della c.d. Green Economy, grazie al quale – anche in un contesto in cui il Covid-19 ha inciso notevolmente sul sistema produttivo ed ha provocato strozzature alla liquidità aziendale di tutto il Paese – si fa sempre più strada la necessità di un orientamento verso un modello economico sostenibile e green.

 

Riccardo Quacherini

ADAPT Junior Fellow

 

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