Una ripresa ciclica, a tempo determinato e per nulla jobless

Pubblicato oggi da Istat il rapporto sul mercato italiano del lavoro nel secondo trimestre. Da esso si possono trarre alcune inferenze sull’impatto che la ripresa in corso sta esercitando sul lavoro. Alcune di esse vanno contro la percezione comune, altre confermano che sarà molto difficile attendersi recuperi importanti di produttività, in questa espansione, che conferma alcuni segni distintivi prettamente congiunturali.

Riguardo al numero di occupati, sono 78 mila in più nel trimestre, frutto del continuo calo degli indipendenti (-71 mila) e di aumento dei dipendenti (+149 mila), di cui ben otto su dieci sono a tempo determinato. Questo è il maggior punto politico del dato. La crescita di occupazione continua ad avvenire in misura schiacciante e crescente dal versante del tempo determinato. Sarebbe utile ed opportuno che chi magnifica il Jobs Act come generatore di occupazione a tempo indeterminato smettesse di dire sciocchezze. Ma questi stessi personaggi si sono ormai spostati a magnificare il Jobs Act come generatore di occupazione in senso lato

Come ogni trimestre, Istat comunica gli importanti dati relativi alle transizioni negli ultimi dodici mesi. Leggiamo il comunicato…

 

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