Informarsi per capire
La rinuncia del datore di lavoro al periodo di preavviso, a fronte delle dimissioni del lavoratore, non fa sorgere il diritto di quest’ultimo al conseguimento dell’indennità sostitutiva, attesa la natura obbligatoria del preavviso
È responsabile il datore che, anche colposamente, non evita un ambiente di lavoro stressogeno. L’ambito di applicazione ex art. 2087 cc è più ampio della specifica, e più grave, fattispecie del mobbing
Ai fini del licenziamento, è onere del datore di lavoro dimostrare che il lavoratore si sia assentato ingiustificatamente
È antisindacale la condotta del datore di lavoro che, deciso ad abbandonare il progetto di reindustrializzazione del sito, non informa il sindacato violando le disposizioni di legge (d.lgs. n. 25/2007) e del CCNL applicato
Legge di Bilancio 2024: Nuovi limiti di esenzione per i fringe benefits
Silvia Spattini
Il datore che dispone senza consenso il trasferimento di una lavoratrice caregiver (madre con necessità di assistere la figlia in condizioni di handicap) deve provare l’impossibilità di adibirla al lavoro nella sede originaria
Il licenziamento che viene intimato dal datore di lavoro apparente non produce alcun effetto sul rapporto di lavoro con il datore sostanziale, in presenza di un appalto non genuino
Il datore di lavoro può recedere da un contratto di lavoro part-time se il lavoratore rifiuta il full-time purché dimostri l’inutilizzabilità della prestazione a tempo parziale e l’assenza di alternative organizzative al licenziamento
In caso di dimissioni per trasferimento ad altra sede aziendale, ai fini del riconoscimento della Naspi non è necessario valutare l’illegittimità del provvedimento del datore di lavoro
Non è giustificato addebitare all’attuale datore l’indennità una tantum introdotta dall’accordo di rinnovo del CCNL, a copertura della vacanza contrattuale durante la quale è stata svolta attività in favore di altri datori di lavoro
Omicidio colposo e responsabilità del RLS
Marco Lai
Il lavoratore in malattia può chiedere la fruizione delle ferie per interrompere il periodo di comporto. Il datore di lavoro non è obbligato ad accettare se sussistono ragioni organizzative (concrete ed effettive) di natura ostativa
Il datore di lavoro ai fini prevenzionistici. Cosa cambia dopo la sentenza della Corte di Cassazione n. 9028/2022
Antonio Tarzia
È nullo il licenziamento per superamento del comporto se parte delle assenze sono imputabili alle mansioni svolte e dunque a colpa del datore di lavoro, anche se ha fatto affidamento sulla valutazione del medico del lavoro
Dispositivi di protezione individuale – Nozione – Lavaggio e manutenzione degli indumenti di lavoro – Obblighi del datore di lavoro
Licenziamenti collettivi: l’obbligo del datore di lavoro di comunicare informazioni alle autorità in una fase precoce di un tale progetto non ha la finalità di conferire una tutela individuale ai lavoratori
La condotta antisindacale del datore di lavoro pubblico e il processo di negoziazione
Nell’assolvimento dell’obbligo di repêchage, il datore di lavoro deve prendere in esame anche quelle posizioni lavorative che si renderanno disponibili in un arco temporale del tutto prossimo al recesso
In caso di fallimento del datore di lavoro, la legittimazione ad insinuarsi al passivo per le quote del TFR maturate e accantonate, ma non versate al fondo di previdenza complementare, spetta al dipendente
Nell’ambito dei servizi pubblici, prima di sanzionare il lavoratore per l’adesione a uno sciopero illegittimo, il datore di lavoro deve attendere l’accertamento dell’illegittimità dello sciopero da parte della Commissione di garanzia
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