Storia di Samuel, che a scuola era uno scansafatiche. Ma con l’apprendistato ha imparato a restaurare le cattedrali

Dopo due espulsioni dalla scuola a 15 anni, Samuel James Wilson si innamora dei rubinetti e dei mattoni. Così ha restaurato le cattedrali di York e Lincoln e ora racconta la sua storia a chi sta cercando il suo posto nel mondo
 
La storia di Samuel James Wilson è quella di un giovane come tanti altri. Ma è anche la storia di un apprendista di successo. Samuel, infatti, è uno di quei dei tanti ragazzi di cui le cronache giornalistiche raramente si occupano, intente come sono a rappresentare un mondo giovanile fatto solo di passioni tristi, tanta disoccupazione e una sequela di lavori saltuari che non portano più da nessuna parte. Eppure Samuel, come molti suoi coetanei, è riuscito a realizzare il suo sogno, anche se non senza difficoltà e incertezze. Samuel , inoltre, è riuscito persino a raccontare il suo percorso e a farlo arrivare fino a noi grazie a quello strumento formidabile, se bene utilizzato, che è la rete internet.
 
L’amore per i rubinetti. Samuel è inglese di nascita e australiano di adozione. A scuola non è uno dei migliori, anzi. A 15 anni ha già alle spalle due espulsioni da istituti scolastici, conseguenza della scarsa voglia di apprendere ciò che gli veniva insegnato e della sensazione, comune a molti ragazzi della sua età, di perdere tempo prezioso sui banchi di scuola, quando la vita, fuori dalle grigie pareti delle aule, esercita su di lui ben altro richiamo e attrattiva.
 
Lasciata la scuola, Samuel inizia a lavorare per alcuni mesi come idraulico. Al termine di questo periodo la prima svolta: la possibilità, subito colta, di poter svolgere la medesima professione in un programma di apprendistato. Samuel ritorna a scuola, una scuola diversa fatta prevalentemente in azienda, e, dopo due anni, riceve la qualifica di istruzione professionale di secondo livello come idraulico.
 
L’amore per i rubinetti e l’impiantistica, però, inizia presto ad appassire, in parallelo con la fioritura di quello per l’edilizia e, stranamente, per il college. Terminati i due anni come apprendista muratore, Samuel decide di intraprendere una strada nuova, quella della libera professione. Assieme a un gruppo di amici si dedica a piccoli lavori di edilizia, come la realizzazione di padiglioni per fiere e feste locali. È durante una di queste, la “Harrogate Flower Show”, che il suo lavoro viene premiato con la medaglia d’oro per la miglior realizzazione assegnata dalla fiera stessa.
 
Restaurare cattedrali. La sua attività viene notata, alla fine del 2011, anche dalla Prince’s Foundation, l’autorevole istituzione presieduta da Carlo d’Inghilterra, che gli offre un programma di formazione professionale come apprendista artigiano. Samuel accetta e, assieme ad altri nove ragazzi, inizia a girare il Paese affiancato dai migliori maestri artigiani del Regno Unito per restaurare edifici storici, come le cattedrali di Lincoln e York. Dopo due anni di formazione, riceve direttamente dalle mani di Sua Altezza il Principe del Galles la qualifica professionale di apprendista di alta formazione.
 
La crisi economica morde anche Oltremanica, per cui Samuel prende la decisione più importante della sua giovane vita: quella di andare a vivere in Australia. È l’aprile del 2013 quando Samuel viene nominato da numerose associazioni, governative e non, per concorrere all’assegnazione di premi dedicati alla sua carriera di giovane artigiano e costruttore. Viene selezionato, tra gli altri, come Young Builder of the Year 2013, Construction Worker of the Year 2013, Tradesman of The Year 2013.
 
Dall’Australia al mondo. Oggi Samuel vive e lavora in Australia. La sua esperienza di formazione professionale viene raccontata da qualche anno su The Apprentice-Ship, il suo blog personale. Nato come un diario virtuale, negli anni il blog è diventato un luogo di condivisione di esperienze, emozioni, paure e incertezze, sogni e aspirazioni. Molti giovani vi accedono per iniziare a conoscere il loro futuro occupazionale, usandolo come alternativa ai siti istituzionali, che riportano nella maggior parte dei casi in modo asettico locandine promozionali e fredde statistiche. Il successo di questa originale attività di storytelling è confermato dal sempre crescente numero di contatti della pagina, più di 3 mila al mese da 80 paesi differenti, tanto che Samuel ha deciso di mettersi a disposizione in prima persona per colloqui individuali con giovani in cerca di risposte sul loro futuro.
 
Ora per Samuel, e per tanti giovani come lui, una nuova sfida: una campagna di crowdfunding per finanziare la realizzazione di un portale web che consenta di tradurre in realtà quello che ha in mente, vale a dire una piazza virtuale nella quale domande e offerte di contratti di apprendistato possano incontrarsi proficuamente, essendo l’abbandono scolastico e lo scarso “appeal” della formazione professionale frontale uno dei problemi che stanno attanagliando il mondo dell’occupazione giovanile britannica.
 
Una prospettiva che non termina qui. Samuel non dispone delle ingenti risorse pubbliche che spingono molti Paesi (tra cui anche il nostro) a costruire portali pubblici del lavoro che rimangono poi inesorabilmente inattivi, come la nostra Borsa nazionale del lavoro o il sito pubblico www.nuovoapprendistato.gov.it, dove ancora l’Italia è ferma a uno spot con Fiorello. Siamo certi, però, che la sua iniziativa andrà in porto e avrà largo successo perché risponde a una reale esigenza del mercato del lavoro e dei giovani che viene affrontata non con logiche pubblicistiche e istituzionali, ma dal lato degli utenti e di chi conosce davvero cosa è l’apprendistato e le sue immense potenzialità.
 
Tramite questo portale i potenziali apprendisti potranno lanciare le proprie candidature, mentre i loto futuri datori di lavoro saranno messi nelle condizioni di vagliarle e scegliere quale candidato meglio si adatti alle proprie caratteristiche aziendali. «Ci sono tre soggetti che devo ringraziare se ora sono arrivato qui», ci dice Samuel. «I primi sono i miei genitori, che mi hanno pazientemente assecondato e che sono venuti incontro alle mie esigenze, specie negli anni turbolenti della scuola.
 
Poi devo ringraziare il mio blog The Apprentice-Ship, che mi ha consentito di condividere la mia esperienza con migliaia di altri giovani. Infine, devo ringraziare il sistema formativo in alternanza e i servizi ad esso collegati. Senza l’esperienza vissuta come apprendista oggi sarei probabilmente l’ennesima anima che vaga in giro alla ricerca di uno dei tanti dead-end jobs sperando nel remoto colpo di fortuna che mi cambi la vita».
 
Michele Loconsole
ADAPT Junior Fellow
 @m_loconsole
 
Marco Menegotto
ADAPT Junior Fellow
@MarcoMenegotto
 
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Storia di Samuel, che a scuola era uno scansafatiche. Ma con l’apprendistato ha imparato a restaurare le cattedrali
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