Simona Lombardi, così stiamo cambiando il mondo dell’interinale

Il caso Trenkwalder, l’agenzia del lavoro che nello scorso dicembre aveva dichiarato il fallimento, ha riacceso il dibattito sul lavoro interinale. A questo proposito abbiamo intervistato Simona Lombardi, membro del cda con delega allo sviluppo del nuovo business di Ali Agenzia per il Lavoro, che dal 1997 si occupa di lavoro in somministrazione, per cercare di capire la reale natura e portata del fenomeno.

Si sente parlare molto spesso del lavoro in somministrazione, ma quale è, dal punto di vista quantitativo, l’effettiva portata nel mercato del lavoro?

Nel 2016 il lavoro in somministrazione ha interessato circa il 2% di tutto il mercato dell’occupazione. Dati ancora molto bassi, se confrontati con altre realtà europee, anche se i numeri ci parlano di un incremento significativo. Rispetto al 2015, lo scorso anno ha visto un aumento del 9% .

 

All’interno di questo 2%, è presente una tipologia di lavoratore che più di altre si rivolge ad un’agenzia come la vostra, e da quali settori produttivi proviene?

Il lavoratore che si affida all’agenzia del lavoro è cambiato molto nel corso del tempo, parallelamente all’evoluzione dell’istituto della somministrazione.  Nel 1997, quando il “pacchetto Treu” introdusse il lavoro interinale, la maggior parte della forza lavoro che orbitava attorno alle agenzie interinali veniva da settori produttivi con una qualifica medio-bassa. In seguito alla riforma Biagi del 2003, le agenzie del lavoro sono state chiamate a cambiare radicalmente l’opera di intermediazione tra domanda e offerta. L’attività di consulenza deve essere rivolta a soddisfare gli specifici bisogni dell’organizzazione utilizzatrice, individuando le candidature più idonee a ricoprire le posizioni aperte. Questo ha comportato anche un innalzamento delle professionalità che transitano attraverso le agenzie del lavoro.

 

Sempre parlando di numeri, in percentuale quanti contratti in somministrazione si trasformano a tempo indeterminato?

Per quanto riguarda Ali, i dati sono estremamente positivi, con circa il 35% dei lavoratori assunti dall’impresa utilizzatrice…

 

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