Renzi, la nuvola di Fuksas e lo “straordinario messaggio ai giovani che non trovano lavoro”

«Cambierà il volto alla città» e sarà «il simbolo della ripartenza di Roma». Ma soprattutto è il «messaggio di un grande architetto di fama mondiale rivolto a tutti i giovani architetti che nel mondo non vedono possibilità di lavoro». Parole e musica di Matteo Renzi in visita al cantiere della Nuvola di Fuksas, l’aveniristico prossimo venturo centro congressi di Roma.
E allora vediamo un po’ qual è, questo messaggio ai giovani che la Nuvola dovrebbe comunicare. Nuvola che, tanto per cominciare, era sì avveniristica, ma nel 1998, diciotto anni fa, quando il sindaco Francesco Rutelli indisse il concorso per la progettazione del nuovo centro congressi romano. O, se vogliamo fare i precisino, sedici anni fa, quando lo studio di Massimiliano Fuksas lo vinse. Allora, si diceva, l’opera sarebbe dovuta costare 200 milioni di euro. Più o meno, perché in realtà nel 2000 c’era ancora la Lira.

Comunque, il bando di gara per la costruzione della Nuvola fu vinto dalla Centro Congressi Italia nel 2002ma nel 2005 il contratto venne risolto con tanti saluti, poiché i costi erano lievitati da 200 a 250 milioni di euro. Il progetto esecutivo, in ogni caso arriva nel 2007 e il giorno della posa della prima pietra, una delle ultime inaugurazioni di Walter Veltroni, il costo stimato è di 275 milioni di euro.

Sembra la fine, è solo l’inizio. Passano altri due sindaci – Alemanno e Marino, altri due presidente di della Regione Lazio e altri due presidenti di Euro Spa, la società incaricata di gestire i lavori. Che continuano con la velocità di un elefante morente, mentre i costi crescono con la velocità di un ghepardo. Nel 2013 il tassametro segna 413 milioni di euro. Il comune di Roma, alla canna del gas, è costretto a chiedere un prestito ponte al governo, che gliene dà 100, con la condizione che la Nuvola apra entro l’inaugurazione di Expo. Cosa che, puntualmente, non avviene…

 

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