Quando lo stipendio non basta: indagine sui (bassi) salari in Italia

Nel corso degli anni Eurostat ha analizzato la percentuale di persone che sono a rischio di povertà, pur avendo un lavoro. Nel 2007 il dato era di 9,3% tra gli occupati italiani. Dopo 10 anni la percentuale è arrivata al 12,2%

 

Negli ultimi mesi in Italia si discute molto di welfare, dal reddito di cittadinanzaalle pensioni entro i 62 anni. Il rischio è di ignorare uno dei problemi più importanti del futuro prossimo: i salari. Nel pensare come lo Stato possa intervenire per garantire maggior benessere e sicurezza economica ai suoi cittadini, si parte quasi sempre da un presupposto: per assicurare alle persone un reddito decente bisogna aiutarle a trovare un lavoro. Un principio che non è solo economico, ma che nella storia occidentale ha sempre avuto anche una natura morale.

 

Il lavoro infatti non è mai stato inteso semplicemente come reddito, ma come inclusione sociale, partecipazione all’economia di un Paese, sviluppo della dignità della persona. Si dà però per scontato che a qualsiasi lavoro corrisponda un salario sufficiente ad arrivare a fine mese, magari mantenendo una famiglia. I dati disponibili ci dicono che è sempre meno così…

 

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