Politically (in)correct – Il campo di Agramante dei “parasubordinati”

Bollettino ADAPT 4 novembre 2019, n. 39

 

I lavoratori parasubordinati sono appartenuti, per diversi anni, alla mistica del lavoro precario, in particolare nella tipologia dei cococo, in seguito divenuti cocopro e nuovamente tornati alle origini. Come è noto, i lavoratori parasubordinati sono classificati in due tipologie, professionisti e collaboratori. Sono professionisti, se esercitano per professione abituale, anche se in modo non esclusivo, un’attività di lavoro autonomo, ed effettuano loro stessi il versamento della contribuzione sociale. Vengono definiti collaboratori, se l’attività è di collaborazione coordinata e continuativa o se comunque il versamento dei contributi è effettuato dal committente (persona fisica o soggetto giuridico), entro il mese successivo a quello di corresponsione del compenso. In sostanza, questi soggetti non sono individuati mediante un profilo giuridico comune (se non quello di non essere né lavoratori subordinati né autonomi tipizzati), ma dall’obbligo di iscriversi alla Gestione separata presso l’Inps e sottostare alle regole ivi previste.

 

A questo proposito è operante un’ulteriore classificazione tra i contribuenti: si definiscono “esclusivi” coloro che sono iscritti  e versano i contributi previdenziali soltanto alla Gestione separata; “concorrenti” coloro che sono contribuenti di altre gestioni (in genere prevalenti nel determinare il percorso previdenziale dell’interessato), ma devono iscriversi anche alla Gestione Inps a copertura di forme di reddito derivanti da attività accessorie rispetto a quelle ordinarie (es. l’assegno riconosciuto, per la partecipazione alle riunioni,  ad un componente di un consiglio di amministrazione che sia anche docente universitario).

 

L’Osservatorio sul lavoro parasubordinato del mese di ottobre, elaborato dal Coordinamento statistico attuariale dell’INPS, ha reso noti i dati del 2018 riguardanti le platee delle diverse tipologie di parasubordinazione. Sono considerati nelle statistiche i contribuenti (ovvero quelli che versano o per i quali è versata la contribuzione sociale di competenza nell’anno) in quanto, in generale, ma soprattutto in una gestione caratterizzata da un significativo turn-over, si è ritenuto opportuno e corretto distinguere gli iscritti, che non lavorano più, dagli iscritti attivi.

 

Scheda

Collaboratori: 940.801 di cui 591.201 uomini, 349.600 donne;

Professionisti: 344.260 di cui 190.847 uomini, 153.413 donne;

totale: 1.285.061 di cui 782.048 uomini, 503.013 donne.

 

Dai dati – rileva l’Osservatorio INPS – si può notare una riduzione della tipologia dei collaboratori dal 2014 al 2016 (-24,2%), una stabilizzazione nel 2017 (+0,1%) ed un incremento tra il 2017 e il 2018 (+2,4%). I professionisti, al contrario registrano una crescita dal 2014 al 2017 pari all’11,3% e un lieve calo tra il 2017 e il 2018 (-1,2%). In totale si è passati da un 1.523.490 nel 2014 a un 1.285.061 nel 2018.  Queste variazioni sono da legare, oltre che a dinamiche del mercato del lavoro, anche a interventi del legislatore. Innanzitutto la riforma Fornero (l. 92/2012) che è intervenuta in senso restrittivo sulle collaborazioni a progetto, e successivamente il Jobs Act (col decreto legislativo n. 81 del 2015) che ha regolamentato la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai “rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali e continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro”. Tali disposizioni hanno comportato una rilevante “stretta” sulle collaborazioni. Infine, va sottolineato che un effetto sugli andamenti del numero di collaboratori e professionisti è anche ascrivibile alle continue variazioni delle aliquote di contribuzione, che hanno previsto per i collaboratori una aliquota maggiorata rispetto a quella dei professionisti.

 

Dal 2014 al 2018 la diminuzione del numero di lavoratori parasubordinati contribuenti non è stata omogenea per età: per gli under 30 è stata infatti pari a -28,7%, mentre per gli adulti (da 30 a 59 anni) è stata pari a -15,0% e per i senior (da 60 in su) è stata ancora più contenuta: -6,8%.

 

Se si confrontano i collaboratori e i professionisti per reddito, si può notare che l’andamento del reddito medio annuo è inverso rispetto a quello della consistenza numerica. Infatti, per i collaboratori si registra una crescita del reddito medio (segno che i provvedimenti sopra esaminati hanno investito soprattutto i collaboratori con redditi bassi) che passa da 19.512 euro del 2014 ai 23.228 del 2018; mentre per i professionisti si registra una riduzione del reddito medio (da 17.086 euro nel 2014 a 14.589 nel 2018). Per la sola tipologia dei collaboratori, sono disponibili ulteriori variabili di dettaglio, come per esempio il numero di committenti. Il 47,9% dei collaboratori risulta essere esclusivo e in regime di mono-committenza, con un reddito medio annuo inferiore a 20.000 euro. Il reddito medio, comunque, è funzione non solo del numero di committenti ma anche delle altre variabili di classificazione, come il tipo di rapporto di lavoro.

 

Molto diversificate sono le “categorie” professionali inquadrate nell’universo dei parasubordinati e quindi raccolte, sul versante previdenziale, nella Gestione separata, come collaboratori contribuenti. Come abbiamo già esposto nella Scheda, l’Osservatorio, per il 2018, ne individua 940.801 suddivisi in 349.600 donne e in 591.201 uomini. Le prime hanno un reddito medio di 15.292 euro lorde annue, i secondi di 27.921 (il reddito medio complessivo è pari a 23.228 euro). Il gruppo più numeroso (523.497 di cui 126.392 donne e 397.105 uomini) è quello degli amministratori e sindaci di società, con un reddito medio lordo annuo di 33.354 euro (27.061 le donne e 35.357 gli uomini).  L’Osservatorio non si sottrae a far notare che ‘’nell’ambito di una grande variabilità, si possono identificare alcune evidenze: il reddito medio degli uomini è quasi il doppio di quello delle donne; amministratori e sindaci costituiscono un gruppo con caratteristiche reddituali differenti da tutti gli altri’’. Ci sono, però, alcune categorie in cui le donne, a prescindere dal reddito medio, sono in numero superiore di quello degli uomini: dottorato e assegno di ricerca, cocopro, venditori porta a porta, collaboratori occasionali, collaboratori presso la PA, medici in formazione specialistica, collaboratori di cui al d.lgs. n.81/2015 (le collaborazioni occasionali come ridisegnate dal jobs act).

 

La Gestione separata presso l’Inps è l’istituzione che fornisce un’identità ai lavoratori parasubordinati, essendo la tutela previdenziale il loro tratto comune. E’ il caso allora di interrogare l’INPS su come sono andati i flussi del pensionamento nel 2018 e nei primi tre trimestri del 2019.

 

PARASUBORDINATI
Numero di pensioni liquidate per categoria, anno di decorrenza e sesso
Sesso Vecchiaia Anzianità/ Anticipate Invalidità Superstiti Complesso
Decorrenti 2018
Maschi 25.182 280 521 25.983
Femmine 5.584 150 5.735 11.469
Totale 30.766 430 6.256 37.452
di cui: Decorrenti gennaio – settembre 2018
Maschi 18.654 218 406 19.278
Femmine 3.502 104 4.340 7.946
Totale 22.156 322 4.746 27.224
Decorrenti gennaio – settembre 2019
Maschi 10.556 185 314 11.055
Femmine 3.297 96 3.892 7.285
Totale 13.853 281 4.206 18.340

 

Classi di importo mensile  Vecchiaia Anzianità/ Anticipate Invalidità Superstiti Complesso
decorrenza in euro
Decorrenti 2018
Fino a 499,99 25.991 293 6.027 32.311
500,00-999,99 2.031 112 204 2.347
1.000,00-1.499,99 1.096 20 22 1.138
1.500,00-1.999,99 806 4 3 813
2.000,00-2.999,99 609 0 0 609
3.000,00 e più 233 1 0 234
Totale 30.766 430 6.256 37.452
di cui: Decorrenti gennaio – settembre 2018
Fino a 499,99 18.709 221 4.573 23.503
500,00-999,99 1.492 84 153 1.729
1.000,00-1.499,99 769 13 17 799
1.500,00-1.999,99 585 3 3 591
2.000,00-2.999,99 437 0 0 437
3.000,00 e più 164 1 0 165
Totale 22.156 322 4.746 27.224
Decorrenti gennaio – settembre 2019
Fino a 499,99 11.907 220 4.035 16.162
500,00-999,99 699 50 148 897
1.000,00-1.499,99 486 8 20 514
1.500,00-1.999,99 361 2 3 366
2.000,00-2.999,99 290 1 0 291
3.000,00 e più 110 0 0 110
Totale 13.853 281 4.206 18.340

 

I trattamenti sono pochi e gli importi modesti. Prima di trarre conclusioni affrettate bisognerebbe indagare su quante di queste prestazioni, tra quelle di importo inferiore, siano percepite da persone assicurate ad un diverso – e prevalente – regime pensionistico, iscritte anche alla Gestione separata a copertura di particolari forme di reddito assoggettate alla relativa contribuzione.

 

Giuliano Cazzola

Membro del Comitato scientifico ADAPT

 

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