Per i giovani in tirocinio compensi da 300 a 800 euro

Se l’obiettivo era uniformare le regole, a otto mesi dal varo delle linee guida, non può dirsi di certo centrato. Le Regioni continuano infatti ad andare in ordine sparso sulla disciplina dei tirocini extracurriculari, quelli cioè realizzati al di fuori di un percorso di istruzione. Si tratta di stage formativi e di orientamento, rivolti a disoccupati e a lavoratori in cassa integrazione, ma anche a chi vuole cambiare lavoro e a persone disabili e svantaggiate. Una platea di oltre 300mila persone l’anno, per la maggior parte giovani, secondo gli ultimi dati del ministero del Lavoro.

 

Le novità previste dalle linee guida varate dalla Conferenza unificata il 25 maggio 2017 sono sostanzialmente tre: durata da un minimo di due a un massimo di 12 mesi; divieto di attivare stage per le imprese che abbiano licenziato nei 12 mesi precedenti; “premi” per chi assume i tirocinanti alla fine del percorso.

 

Il termine di sei mesi per recepirle è scaduto il 25 novembre scorso: data alla quale risultavano in regola appena sei Regioni (Lazio, Calabria, Sicilia, Basilicata, Veneto, Lombardia) più la provincia autonoma di Trento, secondo il rapporto di monitoraggio realizzato dal centro studi Adapt. A queste si sono aggiunte Marche, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta entro la fine del 2017. Infine,in base alle risposte fornite al Sole 24 Ore dagli assessorati regionali al lavoro, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna sono in dirittura d’arrivo: la prima prevede l’entrata in vigore delle nuove regole entro la metà di febbraio, la seconda dopo il recepimento della giunta regionale attende il via libera definitivo. Anche in Campania l’iter è vicino alla conclusione: vaglio dell’ufficio legislativo e poi passaggio in consiglio regionale. In Toscana la proposta di legge sta per andare in Giunta…

 

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