Occupazione, Boccia: «Il lavoro è l’emergenza ormai dimenticata: con i cantieri avremmo 400 mila posti in più»

Esattamente un anno fa, avremmo detto di tutto tranne che saremmo entrati nel 2019 così deboli e impauriti dal futuro. C’è voluto il discorso di fine anno del presidente Mattarella per rischiarare un po’ l’orizzonte alla ricerca di quell’«impegno e fiducia» di cui abbiamo bisogno per ripartire. Vincenzo Boccia, a capo di Confindustria da più di due anni e mezzo, ha passato gli ultimi mesi a girare per l’Italia per sentire chi fa impresa.

 

Presidente, quale sentimento prevale?
«Pessimisti nelle previsioni. Sarà un 2019 difficile. Il rallentamento della economia globale e della Germania, la fine del Quantitative Easing e una manovra economica cosiddetta espansiva ma che in questo scenario sarà prociclica, invece di contrastare la frenata, non possono che generare preoccupazione nel nostro mondo. Dobbiamo evitare che la preoccupazione si trasformi nel peggior male per il Paese e per l’economia del Paese, ossia in ansia».

 

Spesso il lamento è la caratteristica degli imprenditori… 
«Non è questione di lamento, ma di partire dalle criticità per trovare soluzioni e non subire traumi. Lo facciamo ogni giorno nelle nostre imprese per reagire alla concorrenza e concentrarci sulle potenzialità cercando di rimuovere e superare le criticità».

 

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